49 " Ciro"

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Quello che gli aveva rivelato, le martellava in testa. aveva riletto scrupolosamente il suo fascicolo, la mattina dopo appena arrivata all'IPM. e tutto combaciava perfettamente col suo racconto, se non per il dettaglio della pistola scarica. come se quella fosse una verità sua, una ferita che non deve essere mostrata. se non a lei.
" Uè Lenù " Beppe le sorride, mentre entra dentro gli uffici e lei chiude subito il fascicolo di Ciro.
" Buongiorno Beppe" lo saluta sorridendo, mentre afferra da terra la sua valigetta.
Si siede su una scrivania, guardandola.
" ti è servito a qualcosa il fascicolo?" le domanda, cogliendola di sorpresa. come aveva fatto?
" diciamo di no.. Ciro non è facile come ragazzo " confessa al tutore.
" Abbè, stiamo parlando del capo qui " la sorprende con queste parole. " Ciro non comanda sul serio solo perché sta qui " le rivela.
" questo lo pensi tu?" azzarda a domandargli.
" direi che l'ho notato e capito. nessuno gli andrebbe contro, nessuno parla se fa qualcosa che va oltre le regole dell'Istituto... insomma, direi che mancano soltanto le vie di Napoli, no?" si alza dalla scrivania, andando dietro la sua, prendendo un foglio dalla sua scrivania.
" per quanto possa essere un ragazzo difficile, ha fatto un percorso qui anche se non sembra " le porge il foglio ma non fa in tempo a leggerlo che lui parla.
" quando è arrivato qui non stava bene. suppongo che ancora dorma poco e niente durante la notte. ho capito che aveva testa, quella testa quando nonostante sapesse di avere un problema, ha rifiutato la cura che gli avevamo prescritto qui "
" cura? " domanda spalancando gli occhi.
" il medico pensava fosse giusto, però lui ha e sta superando tutto secondo quello che noi tutori vediamo.. anche dalle uscite in permesso, non ha dato nessun problema " Elena abbassa gli occhi sul foglio, leggendo poche righe, capendo subito che se vuole capirci bene qualcosa, deve dedicarci tempo a questi fogli.
" e penso sia anche per merito tuo.. non hai abbassato la resta con lui e ci hai praticamente rivelato come fare " Elena ride, scuotendo la testa, posando i fogli sulla scrivania.
" hanno solo bisogno di tempo.. non biasimo in ogni caso la sua poca fiducia nel resto del mondo, visto che è qui per aver ucciso un'amico "
" magari dovresti fargli capire che questa strada non porta a niente " ma avrebbe mentito. sarebbe stata incoerente a dire una cosa del genere, quando lei girava con una pistola in casa.
" lo conosci meglio di me sicuro, Beppe.. la testa è durissima " lo fa ridere, mentre raccoglie la sua tracolla nera, segno che sta lasciando gli uffici per raggiungere i ragazzi.
" speriamo che allora possa ammorbidirsi. ci vediamo in pausa, buona giornata Lenù" la saluta.
" anche a te Beppe " gli sorride, mentre lo guarda andare via.
non fa in tempo ad abbassare gli occhi, che Lino fa il suo ingresso.
" Buongiorno, ma crè? tu e Beppe volete fare gli straordinari?" le domanda, mentre si dirige alla macchinetta del caffè.
" Ciao Lino, no dovevo controllare delle cose e sono venuta prima.. Gennaro mi fa entrare sempre "
" e c'aggià parlà ij allor " porta alle labbra il bicchiere in plastica. " approposito di Gennaro.. ha svegliato i nostri ospiti?" rimane ironico, riferendosi ai ragazzi.
"Ah non lo so" fa spallucce " per me è zona vietata "
" Lino!" la voce di Gennaro fa voltare entrambi verso il soggetto in questione, solo che, come i suoi occhi fossero calamita per lei, i suoi occhi si fermano solo su quelli di Ciro.
" i ragazzi sono pronti per iniziare le attività " informa Gennaro " li accompagni tu "  sente Gennaro parlare, ma distoglie lo sguardo quando si accorge che gli altri del gruppo se ne sono accorti.
Lino annuisce, gettando il bicchiere ormai vuoto,mentre Gennaro sorride a Elena, andando via.
" forza ragazzi, in fila e andiamo.. è prima mattina, non mi fate innervosire "  il tono di Lino la fa ridere, ma appena muove di nuovo gli occhi, Ciro la sta fissando mentre accenna un sorriso.
I ragazzi si sistemano in fila, ma appena Lino si ritrova a dover ordinare a Ciro rimane a guardarlo senza dire niente.
" possiamo andare?" domanda con tono calmo, ma Ciro sposta lo sguardo da lui a Elena, dietro le sue spalle.
" tu vai, mò veng " gli dice, mentre con una mano lo sposta per farsi avanti.
Elena lo guarda e guarda la scena, senza parlare, mentre Lino obbedisce e conduce gli altri giù.
" Buongiorno " la sua voce gli arriva dritta alle orecchie come una scossa. i timpani si attivano,interessati. è calmo, troppo calmo.
" Buongiorno " replica e la voce gli viene fuori come un tremolio.
" mio fratello dice che vuole darti la ricetta della pasta di ieri "
" oh,ringrazialo da parte mia " abbassa gli occhi sulla sua agenda, in imbarazzo (?).
" puoi farlo pure tu, oggi dovrebbe venire a trovarmi" la informa e sente un pizzico di felicità nella sua voce.
" te la farò avere da lui direttamente " continua, visto che non riceve nessuna risposta se non attenzione da parte di Elena.
toglie le mani dalla sua scrivania, dandole le spalle per andarsene ma lei, lo richiama, in tensione.
se solo avesse saputo, che lui non era stato l'unico a non dormire, probabilmente ieri notte. la sua testa vagava, in cerca di risposte e ponendosi domande.
" io.. ecco.." comincia, giocando con il tappo della penna. " non so cosa mi sia preso ieri.. a casa tua, prima che arrivasse tuo fratello " butta fuori tutto velocemente e alza gli occhi, trovando Ciro attento alle sue parole, con le braccia conserte al petto.
" non voglio che tu ti senta preso in giro da me.." continua, non riuscendo a mantenere il contatto visivo.
" mi sento preso in giro, se il giorno dopo torni a fare quella di sempre.. non se mi baci "
evita completamente il giro della scrivania, raggiungendola direttamente e inginocchiandosi per arrivare alla sua altezza.
" per me quello ha più valore di ogni tuo ' no' "
le rivela, facendo toccare le loro braccia scoperte, senza timore di avvicinarsi finalmente, nessuno dei due.
" pensavi a questo?" le domanda, voltando di poco la testa di lato.
" io con te mi sono sentita così quando ho saputo di Viola, è un po' come il comandamento: non fare agli altri ciò che tu non vuoi essere fatto."
" e allor statt tranquill, se adesso me ne dai un'altro, non mi sento preso in giro" scherza, mettendo su un sorrisino, ma si fa tradire dagli occhi che si posano subito sulle sue labbra.
" qui?" Elena lo guarda come a rimproverarlo, eppure se lui, non sappia bene cosa siano, si alza improvvisamente, sovrastandola con la sua altezza, le afferra le guance e la bacia lui. ci vogliono pochi secondi prima che Elena ricambi, lasciandosi andare alle sue braccia che la stringono, nonostante non sia ancora neanche sua del tutto.
Ciro si stacca improvvisamente da lei, quando sente dei tacchi salire le scale.
" ci virimm aropp nennè " le sussurra, prima di stamparle un'altro bacio veloce e scompare dentro i dormitori.

Elena rimane ancora seduta su quella sedia, col cuore che gli batte così forte che potrebbe fermarsi da un momento all'altro, ma le si spalanca un sorriso, quasi divertito, mentre raccoglie le sue cose e si prepara alla sua giornata.

Nennè/Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora