62 " Mó sí a' mij, Nennè"

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Quel giorno, avrebbe preferito restare a casa, ma Teresa, si era fatta sentire presto, scrivendole se le andava che la raggiungesse.
si inventa una scusa, le chiede di fare colazione al bar vicino all'IPM, così esce fuori da casa presto, senza ritrovare ancora la minima traccia di Pietro.
Aveva raggiunto il bar sul suo scooter, sorridendo a Teresa, seduta al tavolo già in anticipo.
" Vuoi far piovere? " le esclama, togliendosi il casco. " tu in anticipo è da segnare " continua, mettendo il cavalletto e raggiungendola.
si china a baciarle la guancia, mentre l'amica la stringe più forte.
" hai già ordinato?" le domanda, alzando la testa per cercare a chi ordinare.
" Si, sempre il solito" le sorride, facendo oscillare la lunga coda bionda.
" Stai bene Terè?" improvvisamente, sospetta il motivo del suo volerla vedere prima di iniziare lo stage.

Il ragazzo con il vassoio, fa alzare gli occhi di Teresa dalla sua amica, ringraziando il ragazzo che posa le loro ordinazioni sul tavolo. il gesto le fa attizzare ogni capacità di elaborare e notare quello che Teresa le comunica con le espressioni.
rimangono di nuovo da sole e Elena aspetta solo che Teresa le dica quello che non va.
" Sto bene Elena" le risponde, zuccherando il suo cappuccino come sempre, con due bustine di zucchero. " piuttosto mi viene da chiederti se sei tu a stare bene" la guarda fisso dentro gli occhi, prima di portare la tazzona alle labbra.
" certo che sto bene, che vuoi dire?"
allontana il cappuccino caldo, assumendo un'espressione seria.
" tuo padre mi ha detto della casa vicino alla mia" classico di Teresa, far sapere di sapere la verità così, mettendo la persona con le spalle a muro, mantenendo sempre quel comportamento pacato.
Elena chiude istintivamente gli occhi, appoggiando le mani sulla fronte.
" se ti preoccupa il fatto che non è vero, puoi stare tranquilla, ho fatto finta di sapere tutto " questa frase le rivela quanto sia vera la sua amicizia e torna a guardarla.
" mi spiace di averti tirato in questa situazione "
" Ele, puoi tirarmi in tutte le situazioni che vuoi, basta che me ne parli prima " ritorna a fare un sorso del suo cappuccino.
" se tu me ne parlassi, io potrei essere solo felice che lo fai.. io da quando ti ho conosciuta, ho invidiato come non ti apri con nessuno, ma allo stesso tempo ero contenta che mi cercassi, quando vedo che non cerchi nessuno"

Elena improvvisamente sente di aver sbagliato, di essere caduta di nuovo, nella trappola di traumi che Fabrizio le aveva creato. il non fidarsi di nessuno era tornato, come era tornato lui nella sua vita, eccetto per Ciro.

" un mesetto fa si è fatto vivo Fabrizio" le rivela improvvisamente e come si aspetta, Teresa rimane in silenzio, pronta ad ascoltare la verità.
" era evaso dal carcere, aveva raggiunto Napoli e per nascondersi ha pensato a me. io come una cretina l'ho voluto aiutare, fin quando non ha rifatto quello che ha rifatto, quel giorno quando ti ho detto di essere caduta a casa " prende un attimo di silenzio, prima di continuare, forse perché significa ammettere a qualcuno quello che è successo dopo, con Fabrizio, con Ciro.
" Fino a quando non è comparso anche suo fratello, io l'ho coperto, nonostante tutto, nonostante mi fossi promessa di non rivedere più quella merda di Pablo. non ci ha pensato due volte a minacciarmi pur di sapere dove si trovasse, così ho chiesto a Ciro di aiutarmi.. ma mi sono solo fatta dare un arma, una pistola.. per dormire sicura "
Teresa sembra essere persa nel racconto di un romanzo, ha pure lasciato perdere il suo cappuccino.
" non posso raccontarti tutto qui, i dettagli te li risparmio per quando avremo una delle nostre serate, rimane che Pablo potrebbe spuntare da un momento all'altro e Ciro mi ha consegnato le chiavi di una casa di sua appartenenza" tira fuori dalla borsa quelle chiavi, lanciandole sul tavolo, ormai decisa a farle sapere la verità.
" Ho dovuto mentire a mio padre" conclude.
" Maledizione Elena! " impreca Teresa,
" perché non me ne hai parlato?"
" non volevo tirarti nei miei errori del passato, okay?!" alza leggermente il tono.
" E ora dov'è Fabrizio?" nonostante Teresa provi a mantenere un comportamento pacato, riesce a sentire la preoccupazione nelle sue parole.
" non ne ho idea, so solo che si è messo in proprio ed è questo che ha portato Pablo a me, si immaginava che lo avrei coperto"
" lo hai fatto, Ele.. " le ribatte Teresa, prima di rivolgerle uno sguardo premuroso, cercando allo stesso tempo quello di Elena.
" mi dispiace, se solo me ne avessi parlato" senza che se lo aspetta, Teresa le circonda il corpo con le braccia, sporgendosi e abbracciandola forte.
Elena ricambia, stringendola a sua volta.
rimangono così pochi secondi, prima che Teresa rida, smorzando la tensione.
" ma se questo ti ha spinto da Ciro" si mette su un sorriso, facendo sospirare Elena, prima di ridere rumorosamente.
" Ma ti pare, che mi metto con uno come lui" Teresa le riporta le sue stesse parole, ridendo e prendendola in giro.
" scema " mormora Elena, spezzando il suo cornetto vuoto.
" quindi state insieme?" Teresa abbassa la voce all'improvviso, tornando seria, sfacciatamente interessata all'argomento.
" non lo so, Terè.. " si ferma per masticare e mandare giù il cornetto, prima di continuare.
" mi ha spiazzato, okay? non ha neanche lontanamente scritto in faccia, che riesce anche a essere presente, che riesce a cambiare tono e sguardo, insomma.. so che quello che sento, lo sento anche da parte sua, ma davvero sono pronta di nuovo a tutto questo?"
" Ele, Ciro non è Fabrizio e se pensi che voglia solo scoparti, secondo me ti sbagli di grosso. Ho notato come gli rubi lo sguardo ogni volta che sei vicino a lui.
lo immaginavo sapesse qualcosa, comunque "
" Non è quello, Terè.. me ne sono andata da Cuba, anche perché non volevo finire ogni volta seduta ad un tavolo, con cinque carabinieri che ti fanno domande sul tuo ragazzo e sfruttano quello che ti fa, per trovare prove contro i crimini del fratello e i suoi!"
" mi serve dirti che nel profondo, lo sai che se dovesse accadere davvero, Ciro butterebbe giù l'intero commissariato? solo per aver pensato di farti entrare lì "
Elena non le risponde, cercando subito le due sigarette.
" Lo sai che fra un mese qui non ci entreremo più?" Teresa le indica con un cenno l'IPM alle loro spalle, sperando che l'amica ci ragioni su.
Poi guarda l'orologio, prendendo la sua borsa.
" Si è fatto tardi, dobbiamo entrare" le annuncia l'amica.
discutono due minuti per chi delle due deve pagare, avendola vinta Teresa alla fine, per poi dirigersi verso l'IPM.

Nennè/Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora