Due - Superman

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L'odore di bruciato che Stiles sente provenire dalla riserva gli fa balzare il cuore in gola tanto da convincerlo a fare dietrofront e tornare verso il punto dal quale stava scappando. Nei minuti che lo separano dall'arrivo a villa Hale mille scenari invadono il suo cervello iperattivo. Quello che di certo non si aspetta è di trovare Derek completamente nudo che sta dando fuoco al costume di Superman che stava indossando fino ad una manciata di minuti prima. Lo vede guardare fisso le fiamme distruggere il tessuto incurante di essergli vicino, troppo vicino. "Der - urla Stiles spostandolo e spegnendo il fuoco con i piedi - che stai facendo?"

Nessuna risposta da parte del mannaro, lo sguardo fisso sui suoi piedi.

"Ehi, lupone, mi guardi?" riprova più dolcemente.

"Sei scappato, mi hai rifiutato."

È solo un sussurro ma quelle parole rimbombano nel petto di Stiles facendolo tremare. "No, no. Non ti ho rifiutato. Abbiamo solo litigato. È normale litigare in una coppia."

"Ma te ne sei andato."

Sì, è vero, Stiles era scappato. Ma lo aveva fatto solo perché Derek si era fatto trovare sul letto con quel costume davvero sexy di Superman e a Stiles era quasi venuto un colpo oltre al fatto che aveva seriamente rischiato di cedergli. "Se non lo avessi fatto ti sarei saltato addosso" ammette.

"E sarebbe stato un problema? Eri arrabbiato solo perché non conoscevo Superman, non mi sembrava così grave."

E sì, Stiles doveva ammettere anche quello ma... "Non è quello il punto."

"E qual è?"

"Non puoi sempre evitare le discussioni con il sesso. Okay è magnifico, tu sei magnifico. Ma non vale farmi dimenticare così il motivo per cui sono arrabbiato."

"È l'unica cosa che so fare. Con il resto rovino sempre tutto."

A Stiles si stringe il cuore davanti a quelle parole. Si sfila la felpa rossa e gliel'appoggia sulle spalle per poi prenderlo per mano e accompagnarlo in casa. Lo fa sedere sul divano, lo copre meglio con la coperta che Derek aveva preso apposta per lui e gli si siede vicino senza togliere la mano dalla sua. "Non rovinerai niente, non puoi rovinare qualcosa che è già rotto."

"Non sei rotto."

"Nemmeno tu."

Derek lo guarda attentamente studiandolo e studiando gli odori che sta emanando. "Ci credi davvero. Non stai mentendo" dice stupito.

Stiles sorride. "Io ti vedo perfetto così come sei."

"Ma non ti piace come risolvo i problemi."

"Preferirei che utilizzassi quel metodo dopo la discussione, per fare pace" ammicca Stiles.

"Quindi, ora, stiamo facendo pace?" chiede Derek senza però avvicinarsi a lui.

È Stiles ad accorciare le distanze e sedersi sulle sue gambe. "Direi di sì. Mi hai fatto spaventare, sai? Quando ho sentito l'odore di bruciato io..."

"Lo so, scusa. Ero così ferito che volevo solo distruggere quel costume e non ho pensato che eri ancora nei paraggi e avresti potuto sentirlo."

"Fa nulla. Te ne prenderò un altro."

"No, ormai hai perso la tua occasione."

"Ma Der."

"Ho detto di no!"

"Quello di Batman allora?"

"Chi è Batman?"

"Non lo stai dicendo sul serio, vero?"

Derek alza le sopracciglia quando Stiles scatta in piedi e va verso il computer. "Dove stai andando?" chiede afferrandogli il braccio per non farlo allontanare.

"A recuperare la filmografia su Batman. Non esiste che tu non lo conosca."

"Ma dovevamo far pace."

"La tua cultura cinematografica ha la precedenza."

"Te lo ricorderò la prossima volta che mi pregherai di venire."

Stiles apre la bocca indignato prima di parlare. "Non puoi essere così crudele!"

"Scommettiamo?"

Stiles torna sui suoi passi, si sistema di nuovo sulle gambe di Derek e lo bacia. Un bacio appassionato fatto di denti e lingua ma allo stesso tempo dolce che rimette assieme i pezzi di entrambi. "Pace?" domanda.

"Pace" acconsente Derek.

"Bene, andiamo?"

"Dove?"

"Come dove? Batman? Film?"

Derek sbuffa ma poi segue Stiles consapevole che sarebbe capace di seguirlo ovunque, in qualunque situazione.

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