Sessantacinque - Ritorno

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Stiles è seduto dietro ad un taxi che lo sta portando in un nuovo locale di Beacon Hills: non mette piede in quella città da dieci anni ma non si sarebbe perso la festa di pensionamento di suo padre per nulla al mondo. "Siamo arrivati" lo avvisa il taxista.

"Oh, grazie mille" ringrazia pagandolo per poi prendere la valigia dal baule.

A telefono Noah gli aveva suggerito di passare prima per casa per metterla giù e cambiarsi ma Stiles non aveva voluto: gli è sembrato di aver perso talmente tanto tempo che non voleva sprecarne altro. Solleva il bagaglio facendo una smorfia di dolore. "Ti serve una mano?"

Stiles si gira trovandosi davanti un ragazzino con addosso un'enorme camicia a scacchi. Sorride. "Sei Eli, vero?"

Il ragazzo lo sorprende abbracciandolo di slancio. "Stiles finalmente ti conosco."

"Felice di aver dato un volto al proprietario della Jeep che rubi sempre?"

Stiles non può far a meno di ridacchiare vedendolo arrossire. "Sì... beh... ecco..."

"Quanto si arrabbia il lupastro?"

"Oh tantissimo."

"Tira ancora fuori le zanne illuminando gli occhi?"

Eli prende la valigia di Stiles e si avviano verso l'ingresso del locale. "No, quello no. Non si trasforma mai davanti a me."

"Davvero?"

"Sì. Ha detto che lo ha fatto quando ero molto piccolo e mi sono spaventato. Da allora ha evitato."

Stiles sente il cuore stringersi un pò. "È un bravo papà."

"Sì, lo è. Ma non dire che te l'ho detto."

"Cosa gli hai detto?"

Stiles si gira verso quella voce diversa eppure familiare: non vede Derek da sedici anni eppure trovarselo davanti gli scuote ancora lo stomaco. È diverso dal ragazzo ombroso che ha conosciuto, sembra più sereno e... sorride. Stiles sorride di rimando. "Segreto tra giovani."

Derek alza gli occhi al cielo sbuffando una risata poi lo abbraccia. "Ci sei mancato, ragazzino."

Stiles sente qualcosa sciogliersi dentro di lui e deve farsi forza per non mettersi a piangere. "Mi siete mancati anche voi."

"Vieni, il festeggiato continua a chiedere di te."

Stiles si lascia guidare da Derek mentre Eli li segue con la valigia. Appena Noah lo vede gli va incontro. "Figliolo pensavo avessi cambiato idea."

"Solo perché la mia proverbiale sfiga ha fatto ritardare il volo. Ma non mi sarei perso questa festa per nessuna ragione."

"Ti trovo un pò sciupato. Cos'è questa barba?"

"Non mi fa sembrare più grande e carino?"

"Derek tu cosa dici?" domanda l'uomo.

"Beh a me non dispiace."

Stiles sente le guance scaldarsi. "Non avrei accettato altra risposta da chi ha già la barba bianca."

"Ehi per una volta che stavo difendendo i tuoi orribili gusti..."

Stiles spalanca la bocca indignato. "Stai dicendo che non sono bello?"

"Prendetevi una stanza, vi prego."

I tre si voltano verso Eli poi Noah scoppia a ridere. "Come riesci a mettere in imbarazzo tu le persone solo mio figlio alla tua età."

Stiles lascia il gruppo fingendosi offeso per andare a salutare Scott e gli altri. Si sta divertendo e nonostante i timori avuti poco prima di tornare gli è quasi sembrato di non essersene mai andato. Crede di aver ballato con chiunque, perfino con Lydia che nonostante tutto lo ha abbracciato appena lo ha visto. Comincia a sentirsi un pò stanco, la spalla gli fa davvero male ma Noah è così raggiante che non ha intenzione di tornare a casa prima della fine della festa. "Hai ballato con tutti tranne che con me. Potrei sentirmi offeso."

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