Trentatré - Voglio

1.5K 61 2
                                    

Derek è stanco. Se non fosse per la sua natura mannara probabilmente non sarebbe nemmeno in grado di camminare. Eppure eccolo lì, con il suo immancabile giubbino di pelle a coprire la canotta completamente coperta si sangue, che gira in una casa completamente colma di ragazzi per lo più ubriachi, alla ricerca di quel piccolo umano logorroico.

Aveva passato l’intera serata ad occuparsi dei suo Beta alle prese con la loro prima luna piena. Quando finalmente erano riusciti a calmarsi e addormentarsi, il suo telefono aveva squillato e lui aveva detto addio alla possibilità di riposare. Che poi non era ancora certo del perché avesse assecondato la richiesta di Scott. Ok, voleva che Scott prendesse quantomeno in considerazione l’idea di entrare a far parte del suo Branco, ma non gli era ben chiaro sul perché dovesse fare da babysitter al suo amico che, secondo quanto gli aveva riferito Scott, era alla festa di Lydia completamente ubriaco. Ad essere onesti forse una piccola, minuscola idea del perché ce l’aveva: appena aveva udito quelle parole il suo lupo aveva ringhiato spingendolo ad andare a cercarlo.

E ora si trova a quella festa, annusando l’aria come un segugio, alla ricerca di Stiles. L’odore dolciastro del ragazzo, mischiato a quello dell’alcool, lo colpisce in pieno, portandolo fino da lui. Derek lo trova che si sta dimenando al centro della pista da ballo, cercando di attirare l’attenzione di una ragazza davanti a lui. Derek si avvicina e lo prende per la spalla.

«Stiles…»

Il ragazzo si gira verso di lui e sgrana gli occhi. «Der, cosa ci fai qui?» biascica.

«Sono venuto a prenderti.»

«A prendere… me?» chiede arrossendo e con un piccolo sorriso che sembra quasi timido.

«Sì, Scott ha avuto un’emergenza e mi ha chiesto di recuperarti.»

Un’espressione delusa, che non sfugge al mannaro, si dipinge sul volto di Stiles. «Oh. Beh io sto ballando. Puoi lasciarmi qua.»

«Quello non è ballare. E la festa è quasi finita. Possiamo andare a casa.»

«Chi sei tu per poter giudicare il mio modo di ballare? E poi sto cercando di sedurre Lydia» dice indicando la ragazza.

Derek sbuffa stanco. «Quella non è Lydia. E tu sei troppo ubriaco per restare» ribatte sollevandolo di peso e mettendolo in spalle.

Stiles urla e si dimena, ma nessuno dei presenti alla festa sembra preoccuparsene. Anzi, alcuno incitano Derek facendogli roteare gli occhi. «Stupidi adolescenti!» borbotta.

Carica Stiles sulla Camaro e mette in moto. Stiles incrocia le braccia e si appoggia alla portiera con un broncio degno di un bambino.
 
«Dove ti porto?»
 
«Ho detto a papà che dormivo da Scott» sussurra.
 
Derek si stringe il ponte del naso tra le dita. «So già che me ne pentirò» dice mettendo in moto la macchina.
 
Parcheggiano davanti al loft e Stiles sgrana gli occhi. «Perché mi hai portato qui?» chiede.
 
«Scott stanotte non rientrerà a casa e non credo che sia il caso di farti scoprire da tuo padre in queste condizioni.»
 
«Ma… ma… io sono lucido. E poi tu potresti approfittarti di me.»
 
«Tranquillo, approfittare di te è l’ultima cosa che voglio fare.»
 
«Certo. Che stupido aver pensato che potessi piacere a uno come te» mormora abbassando lo sguardo.
 
E a Derek sembra davvero triste, e vorrebbe dirgli che non è vero, che lo trova bellissimo e che l’unico motivo per cui non approfitterebbe di lui in quel momento è perché vuole che anche Stiles lo voglia, ma non lo fa. Lo guarda in silenzio facendosi forza per non parlare perché è meglio così: le persone che si legano a lui son destinate a fare una brutta fine e Stiles è così fragile che preferisce saperlo al sicuro lontano da lui.
 
Si riscuote dai suoi pensieri solo quando l’odore delle lacrime gli arriva pungente al naso. Si avvicina a Stiles e gli passa una mano nei capelli. «Andiamo?»  chiede dolcemente.
 
Stiles tira su con il naso e lo segue. Arrivati dentro al loft Derek va direttamente in camera, prende una maglia pulita e si chiude in bagno. Fa una breve doccia e, quando torna, trova Stiles sdraiato nel letto. «Cosa fai lì?»
 
«Non hai una camera per gli ospiti e non ho intenzione di dormire sul divano» risponde risoluto.
 
Derek sospira. «Va bene. Dormirò io sul divano» dice avviandosi verso il salotto.
 
«No, possiamo dormire insieme. Cioè il letto è abbastanza grande per entrambi. E proverò a non muovermi troppo. Promesso.»
 
E Derek già sa che si pentirà anche di questa scelta ma è davvero tanto stanco e vuole solo sentire qualcosa di soffice sotto la schiena. Così si stende nel suo letto, affianco a Stiles. Sta per chiudere gli occhi quando sente qualcosa di caldo appoggiarsi al suo petto. «Posso stare così?» chiede Stiles.

Pillole Sterek Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora