Stiles odia la scuola. Cioè studiare gli piace ma odia la maggior parte dei suoi compagni di scuola. E le lezioni di educazione fisica. Specialmente quelle speciali come quella di quel pomeriggio. "Salutate tutti il vicesceriffo Derek Hale."
"Buongiorno vicesceriffo Hale" rispondono i ragazzi in coro.
"Buongiorno ragazzi. Oggi sono qui, su richiesta de vostro preside, per una piccola dimostrazione di autodifesa" comincia a spiegare Derek.
Stiles non riesce davvero a capire l'utilità di quella cosa anche se non riesce a staccare gli occhi di dosso a Derek. Non è la prima volta che lo vede ma è la prima volta che gli capita di osservarlo in tutta e... qualcosa in lui non va.
"Ora mettetevi a coppie."
Il tempo di capire cosa Derek sta chiedendo e Stiles si accorge di essere rimasto da solo. Non che la cosa lo sorprenda visto che finisce sempre così. Mette le mani in tasca e si dirige verso il bordo campo quando Derek lo ferma. "Sei senza compagno?"
"A quanto pare."
"Vieni qui con me, sarò io il tuo compagno."
Stiles non risponde ma si dirige al suo fianco. E, da quel momento, per Stiles è l'inizio di un incubo. Non sa davvero cosa gli stia accadendo o perché ma qualcosa di strano gli sta accadendo: ha caldo, suda e il corpo gli formicola. Specialmente in quel punto. Stiles si sente estremamente in imbarazzo mentre Derek continua a dare direttive senza accorgersi del cambiamento in Stiles. Almeno fino a quando comincia a far fatica anche a respirare. "Tutto bene?" gli domanda Derek in un sussurro.
"No. Io... scusa" dice per poi correre negli spogliatoi.
Stiles si chiude nel gabbiotto del bagno e si cala pantaloni e mutande. Il suo pene è rosso, grosso e duro. Stiles va in panico: non ha la minima idea di cosa fare, non sa cosa gli sta succedendo e non sa nemmeno a chi rivolgersi per chiedere aiuto. Sa solo che l'ultima cosa che vuole è morire in un cesso della scuola con quel coso in mezzo alle gambe. Stiles è seriamente sul punto di mettersi a piangere quando sente qualcuno entrare in bagno. "Ragazzino tutto bene?"
Stiles vorrebbe mentire ma non è mai stato bravo a farlo. "No."
"Mi fai entrare?"
"No-non posso" piagnucola.
"Perché non puoi? Se stai male posso aiutarti."
"Non so cosa mi sta succedendo."
"Qual è il problema?"
Stiles si sente morire d'imbarazzo. "È... è duro."
"Cosa è-oh."
"No-non so cosa fare."
"Non ti è mai successo prima?"
"No."
"Okay, okay. Non ti agitare. È una cosa normalissima. Devi toccarlo e... muovere la mano fino a quando non starai meglio."
Stiles ci prova a seguire le indicazioni di Derek ma la sensazione che gli provoca lo spaventa tantissimo. "Ho paura."
"Non devi. È una cosa naturale."
Stiles sta per ribattere ma sente i compagni entrare negli spogliatoi e la situazione può solo peggiorare. Apre veloce la porta e trascina dentro Derek per poi richiuderla a chiave. È talmente in panico da dimenticarsi della situazione in cui si trova. Fortunatamente anche gli altri sembrano scordarsi di lui e nessuno fa caso al bagno rimasto chiuso per tutto il tempo. Quando il silenzio torna nello spogliatoio, Stiles ritorna in sé. "Scusa... io..."
"Come va?" gli chiede invece Derek indicando la sua erezione.
"È ancora così."
"Fammi vedere come ti tocchi."
Stiles si vergogna ma, allo stesso tempo, sente lo sguardo di Derek bruciargli la pelle. Impugna il pene muovendo appena la mano. "È piacevole?"
"No. Fa-fa quasi male."
Derek gli prende il polso, avvicina la mano di Stiles alla sua bocca e gli lecca il palmo. "Prova così" gli dice con voce roca.
Stiles ci riprova senza distogliere gli occhi da quelli verdi di Derek che sembravo volerlo mangiare. "Va meglio?"
"No" mente.
Derek sorride. "Sei un pessimo bugiardo."
"Lo so."
Derek intreccia le dita con quelle di Stiles aiutandolo nei movimenti: con il pollice gli stuzzica la punta lasciandolo senza fiato. "O-ora va meglio" dice buttando indietro la testa.
Derek gli si avvicina all'orecchio. "Bravo, così. Lasciati andare" sussurra leccandogli poi il collo.
E Stiles lo fa riversandosi sulle loro dita. Per un momento vede tutto nero e le gambe si fanno molli. Derek lo prende al volo prima che crolli sul pavimento. "Sei stato bravissimo. Ora andrà meglio."
Stiles riprende fiato prima di rendersi conto della situazione in cui si trova e comincia ad agitarsi di nuovo. Derek se ne accorge e lo stringe un pò più forte. "Va tutto bene, tranquillo."
"Io... mi dispiace per quello che ti ho costretto a fare."
"Cosa mi avresti costretto a fare?"
"A... a... questo..."
"Non mi hai costretto a fare nulla, ragazzino. Sarebbe stato meglio in realtà. Almeno non rischierei il posto."
Stiles è confuso. "Perché?"
"Perché mi è piaciuto. E tu sei solo un ragazzino mentre io dovrei essere l'adulto."
"Ho diciassette anni" si difende Stiles.
"Alla tua prima erezione."
Stiles arrossisce. "Non è colpa mia se in casa famiglia nessuno mi ha mai parlato di queste cose."
"E va bene così. Non è una colpa quello che ti è successo. Ma io sono davvero molto più grande di te."
"Ti piaccio sul serio?"
"Stiles..."
"Ti ricordi il mio nome. Ti piaccio sul serio."
"Non sarebbe opportuno."
"Tre mesi."
"Cosa?"
"Tra tre mesi compio diciott'anni. E quel giorno mi presenterò in centrale e comincerò a corteggiarti."
Derek spalanca la bocca sorpreso. "Vorresti davvero corteggiarmi?"
"Vorrei provarci, sì."
Derek gli bacia la fronte. "Tre mesi" dice prima di uscire dal bagno.
Stiles lo guarda andarsene e sorride. Tre mesi. Aveva tutto il tempo per diventare esperto di erezioni.
È venuta più breve di quello che mi aspettavo. Ma anche stasera blu avrà la sua buonanotte scritta su una sua idea u.u