Trentotto - Tuo, Solo Tuo

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Stiles era stanco, davvero davvero stanco del comportamento di Derek. Non lo capiva, per quanto avesse provato a comprenderlo non ci riusciva. Lui e Derek avevano cominciato una sorta di relazione qualche mese prima. Non era ancora niente di serio e definito, Stiles  nemmeno lo aveva detto a Scott anche se l’amico aveva fiutato l’odore dell’Alpha su di lui, non era innamorato di Derek ma gli piaceva davvero tanto e stava bene in sua compagnia. Ma il mannaro, nelle ultime settimane, sembrava avere due personalità: quando erano assieme diventava premuroso, si preoccupava di lui fino al punto di fargli tremare le ginocchia per la dolcezza che gli riservava in determinati momenti mentre quando erano con il resto del branco tornava ad essere il Derek scorbutico dei primi tempi, quello che non faceva altro che sbatterlo contro il muro ringhiandogli minacce. 

Quella sera Stiles si era deciso ad affrontarlo per capire quale fosse il problema ma Derek aveva sviato le domande facendolo innervosire. La discussione aveva cominciato a raggiungere toni un po’ più accesi fino a quando Stiles gli aveva chiesto se si vergognasse di lui. Derek aveva abbassato lo sguardo e si era morso un labbro, chiaro segno di disagio. Davanti a quel comportamento Stiles aveva sentito le lacrime pizzicargli gli occhi e lo stomaco stringersi. Era uscito di corsa dal loft ed era salito sulla Jeep. Entrato in casa aveva spento il cellulare che continuava a squillare e aveva sigillato la finestra. Si era steso sul letto permettendosi finalmente di piangere. Si era dato dello stupido un’infinità di volte prima di decidersi a fare qualcosa come lavarsi e mettersi a dormire sul serio. Aveva aperto l’armadio per prendere il pigiama quando lo sguardo si era posato su un paio di pantaloni in pelle che gli aveva regalato Danny per il compleanno. Stiles ancora ricorda il rossore sulle sue guance quando aveva aperto il pacco come ricorda bene le parole di Danny. “Se mai vorrai seriamente metterti sulla piazza questi ti faranno un culo da urlo.” 

Sono talmente attillati che mi si vedrebbero anche le mutande” aveva obiettato. 

Danny gli aveva passato un secondo pacchettino. “Infatti vanno con questi: scegli tu quale dei due” aveva risposto con un occhiolino. 

Così Stiles si era trovato in mano anche un perizoma e un sospensorio

E ora si ritrovava ad accarezzare la pelle dei pantaloni mentre passava in rassegna tutte le sue magliette in cerca di qualcosa che potesse abbinarsi a quelli. Ancora una volta avrebbe dovuto ringraziare Danny per quella camicia semitrasparente che si stava abbottonando. Si era poi stupito di come fossero comodi quei pantaloni rabbrividendo un po’ al contatto del tessuto contro la pelle scoperta del suo sedere. Alla fine aveva optato per il sospensorio sentendosi più a suo agio. Si era pettinato i capelli per poi guardarsi allo specchio: era carino ma mancava ancora qualcosa. Ritorna in camera e apre il cassetto sotto del comodino da dove prende un polsino in pelle. Gli occhi si posano sulla trousse di sua madre, quella che si era tenuto per sé dopo la sua morte. La prende e la porta in bagno: sa perfettamente cosa fare e ringrazia Lydia per averlo costretto in camera sua mentre si preparava per uscire così tante volte. La sua mano è decisa mentre la matita nera passa sul contorno occhi rendendo il suo sguardo ancora più penetrante. Ora l’immagine che riflette lo specchio è proprio quella del cattivo ragazzo che Stiles voleva. 

Esce di casa e si dirige verso il Jungle. Parcheggia e si stupisce di quante macchine ci siano anche se Danny gli ha sempre detto che è un locale molto frequentato. Per un momento pensa quasi di tornare indietro ma poi si dirige deciso verso l’ingresso per dimostrare a se stesso che anche lui può essere desiderato e può avere qualcuno che non si vergogni di stare in mezzo alla gente con lui, anche solo per una notte. È perfettamente consapevole che lo vorranno solo per sbatterlo contro un muro ma gli basta sapere che per farlo dovranno  approcciarsi a lui in pubblico. Beve due drink prima di entrare in pista: inizialmente comincia a muoversi restando all’interno ma gli sguardi di un paio di ragazzi lo convincono a fregarsene del suo essere così scoordinato e avvicinarsi al centro della pista. Il primo che gli appoggia la mano su un fianco mentre sta ballando è alto come lui e ha due occhi nocciola simili ai suoi. È carino ma a Stiles non piace come lo tocca tenendolo a distanza nonostante non si sia spostato. Si scosta da lui qualche minuto dopo con un sorriso di scuse e i suoi fianchi vengono subito afferrati da un uomo che potrebbe essere suo padre. “Sei bellissimo” gli sussurra in un orecchio mentre lo stringe a sé sfregando la sua nascente erezione contro al suo sedere. 

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