Stiles è mille cose diversa tutte insieme. Se avessero chiesto a Derek di descriverlo non sarebbe riuscito a trovare un termine che riuscisse a comprendere tutto quello che Stiles è. Specialmente per lui. Stiles è entrato nella sua vita letteralmente con la forza di un uragano distruggendo le sue barriere a colpi di sarcasmo, gesti dolci e insicurezze. Il senso di protezione che Derek ha sentito nei suoi confronti è stato quasi istintivo eppure Stiles non gli si è mai mostrato debole, anzi, è stato lui a sorreggerlo nei momenti difficili. Stiles è stato caparbio e sfrontato: si è lanciato contro il suo muro fino ad abbatterlo. Derek gli ha permesso di entrare a far parte della sua quotidianità e Stiles si era fin da subito mostrato entusiasta per qualsiasi cosa: Derek è stato la sua prima volta in molte cose e gli erano piaciute tutte. Adorava farsi coccolare dopo una notte di sesso sfrenato con Derek che gli porta la colazione a letto. Oppure quando Derek tornava dopo una giornata difficile di lavoro e gli faceva trovare la cena pronta e il mannaro lo abbracciava affondando il naso nel suo collo. Derek ama Stiles, ormai ne è certo: il ragazzino, il suo ragazzino gli ha portato serenità sconfiggendo la maggior parte degli incubi. Ma non tutti. Derek non sa bene cos'è successo quella sera: Stiles era particolarmente eccitato, non si vedevano da più una settimana e il ragazzo si era tolto la maglia ancora prima che si fosse chiusa la porta. Derek lo aveva accolto tra le sue braccia, lo aveva sollevato e portato nel letto. Si erano quasi strappati i vestiti di dosso, le unghie di Stiles gli avevano segnato la schiena e Derek era venuto nel suo corpo fin troppo presto. Stiles non era ancora soddisfatto, non lo era quasi mai: gli occhi avevano cominciato a brillargli come ogni volta che voleva provare qualcosa di nuovo. Derek lo aveva lasciato fare, si era arreso ai suoi baci e alle sue carezze in attesa di capire cosa voleva fare. Le mani di Stiles erano curiose nonostante la calma con cui le muoveva. Il cuore gli batteva forte come ogni volta che non sapeva se poteva osare. Derek era di nuovo eccitato almeno fino a quando le dita di Stiles avevano sfiorato il suo buco: un ringhio gli aveva risalito la gola e aveva spinto il ragazzo in maniera brusca allontanandolo da lui. L'odore di Stiles era passato dall'eccitazione più completa alla mortificazione. Derek ci aveva messo qualche secondo di troppo a riprendere il controllo e Stiles si era già rivestito. "Devo andare."
Derek avrebbe voluto fermarlo ma non ne aveva avuto la forza.
E ora sono due settimane che Stiles lo evita e Derek si sente morto dentro: Stiles gli manca, gli manca il suo compagno ma non sa davvero come fare a spiegargli la sua reazione senza riaprire vecchie ferite.
"Nipote se non fai qualcosa mi propongo io per consolarlo."
"Stai lontano da lui" ringhia.
"Non so cosa sia successo tra di voi ma è chiaro che Stiles sta rispettando la distanza che hai messo."
"Credo di averlo spaventato a morte."
"Perché?"
Derek sente la bocca secca. "Ha fatto una cosa che... pensavo di averla superata ma non è così."
Peter gli appoggia una mano sulla spalla. "Stiles è intelligente ma non telepatico. Devi spiegarglielo a parole. Sono certo che capirà. Ma non è quello il punto, vero?"
"No, non lo è."
"Stiles ti ama. Non credo che cambierà se non soddisfi ogni sua fantasia."
È passata un'altra settimana e l'assenza di Stiles è diventata insopportabile. Derek ci ha pensato e ripensato e ha deciso di volerci provare in qualche modo. Ha mandato un messaggio a Stiles sperando che risponda alla sua finta richiesta di aiuto. Stiles arriva poco prima di cena con un enorme libro in mano. Entra e si stupisce di trovare la casa buia, illuminata solo da un paio di candele. "Ciao, Stiles."
La sorpresa è subito sostituita dalla rabbia. "Hai le palle piene e hai bisogno di me?"
Derek se lo aspettava, sa di meritarselo. Gli si avvicina, gli prende una mano e lo porta verso un tavolo apparecchiato per due. "Ho bisogno di te. Ma non per quello che pensi."
