Un incubo, Stiles è convinto di vivere in un incubo: non saprebbe come altro spiegarsi la situazione in cui è finito. Ha conosciuto Rick tre anni prima e sembrava il ragazzo perfetto. Stiles ci aveva messo un po' a fidarsi ma Rick l'aveva corteggiato in modo così insistente e dolce che un mese dopo Stiles aveva accettato di uscirci a cena. Era stata una serata perfetta: Rick si era presentato con un mazzo di fiori, lo aveva portato in un ristorante di lusso e poi lo aveva riaccompagnato a casa lasciandogli un bacio sulla guancia. Le uscite seguenti erano arrivate una dopo l'altra e, meno di due mesi dopo, Stiles gli aveva presentato i suoi amici. Amici che a Rick proprio non erano piaciuti. Stiles ci era rimasto male ma aveva pensato che poteva dividersi e uscire con tutti. Rick non era molto dell'idea e Stiles si era ritrovato quasi senza rendersene conto a non vedere più Scott, Lydia e Danny. Soprattutto Danny. La prima litigata che aveva avuto con Rick era stata proprio a causa sua: avevano incontrato Danny al centro commerciale proprio mentre Stiles stava provando un paio di Jeans. "Ti fanno un culo da urlo" aveva commentato Danny.
Stiles aveva riso ma Rick no. Rick si era rabbuiato e non aveva più parlato per tutto il pomeriggio e Stiles non sapeva proprio che fare perché non riusciva proprio a capire il motivo del suo comportamento. "Perchè sei arrabbiato?" gli aveva chiesto.
"Sei per caso una puttana? - Rick lo aveva urlato di colpo facendo spaventare Stiles che non sapeva proprio cosa rispondere. Rick gli aveva stretto forte il braccio strattonandolo - Quindi è così? Vai a letto con quello?"
"Rick mi-mi fai male."
Rick aveva stretto ancora di più la presa. "Rispondimi. Vai a letto con Danny?"
"N-no."
Rick lo aveva fissato negli occhi e poi lo aveva mollato e se ne era andato. Era tornato due giorni dopo con una scatola di cioccolatini e delle scuse. Stiles lo aveva perdonato. E aveva continuato a farlo anche nei mesi seguenti quando le urla erano diventati insulti e anche quando gli insulti si erano trasformati in botte. Erano stati proprio i suoi amici e suo padre a convincerlo a lasciarlo dopo il suo primo ricovero con una costola rotta. Ritornare alla normalità non era stato facile: Rick continuava a chiamarlo e pedinarlo e Stiles si era trovato a dover cambiare numero e anche casa. John gli aveva proposto di tornare a vivere con lui ma Stiles si era rifiutato. Dopo quasi sei mesi Stiles pensava di aver ripreso in mano la sua vita e aveva conosciuto un nuovo ragazzo, Josh. Lavorava con lui alla scuola dove si era trasferito a inizio anno ed era davvero carino. Ma Stiles aveva un po' paura a fidarsi di nuovo e ci aveva messo un po' ad accettare un caffè. E l'incubo era ripreso ancora peggio di prima. Rick era ripiombato nella sua vita con telefonate, messaggi minacciosi e appostamenti davanti alla nuova scuola. Stiles aveva paura ma cercava di non mostrarla a Rick rifiutandolo ogni volta. Era un lunedì mattina quando Stiles era stato convocato dal preside per la conversazione più assurda della sua vita: la madre di un alunno aveva girato al preside un suo video privato decisamente spinto che il marito aveva ricevuto sul gruppo del calcetto e il preside si trovava costretto a licenziarlo. Se non fosse stato per i suoi amici Stiles pensa che si sarebbe proprio ucciso.
E, invece, due mesi dopo Stiles si trova a cercare di sopravvivere e andare avanti: aveva trovato lavoro in una piccola editoria a conduzione famigliare e ancora non capisce come Derek Hale abbia accettato di assumerlo nonostante il suo video abbia ormai fatto il giro dell'intero paese. Probabilmente l'uomo è l'unico a non averlo visto ma è decisamente meglio così, no?
"Cosa fai ancora qui? Non è tardi?"
Stiles alza la testa proprio su Derek guardandolo confuso. "Ero preso da questo scritto. Che ore sono?" domanda guardando il cielo buio oltre la finestra.
"Sono quasi le otto."
"Oh, non me n'ero accorto."
Derek sbuffa quello che sembra un sorriso. "Sei sempre il solito: quando ti metti a leggere sembri in un altro mondo."
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