Tre - Paura

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Derek guarda Stiles sotto di lui e pensa di non aver mai visto niente di più bello. Emana un forte odore di eccitazione mentre ansima sommessamente e Derek vorrebbe solo affondare i denti nel suo collo e prenderlo, prendersi tutto di lui: il suo corpo, la sua purezza, il suo piacere, lui.

Non ha mai avuto un desiderio così forte e ne ha paura, una paura folle. Ha paura di perderlo, di perdersi, di perdere tutto e non avere più la forza per rimettere assieme i pezzi ancora una volta.

Odia la sua natura mannara e odia ancora di più continuare a legarsi a persone umane così fragili e volubili rispetto a lui.

"Der..." geme Stiles allargando maggiormente le gambe.

È bisognoso, così bisognoso che Derek deve tirare fuori gli artigli della mano che tiene sopra la testa del ragazzo e ancorarsi al materasso per non perdere il controllo. "Sei bellissimo" sussurra aggiungendo un dito a quelle già dentro al corpo di Stiles.

L'umano è al limite e Derek percepisce il suo odore farsi ancora più intenso. Vorrebbe fargli così tante cose eppure non riesce a distogliere lo sguardo dai suoi occhi. Vede le pupille dilatate e il respiro fermarsi mentre viene inarcando la schiena. Derek si solleva sulle ginocchia, usa la mano libera per sbottonarsi i pantaloni e toccarsi fino a venire sul petto di Stiles mischiando il loro piacere. È l'unica debolezza che si concede: lasciare il suo odore su di lui.

Si stende al suo fianco per riprendere fiato e parte del controllo che ha rischiato di perdere di nuovo; allunga il braccio alla ricerca del corpo di Stiles ma, al posto di trovarlo caldo e docile come sempre dopo un orgasmo, lo sente irrigidirsi e spostarsi. Si toglie la mano dagli occhi e si volta a guardarlo: Stiles ha la testa rivolta verso la porta e Derek legge nei suoi impercettibili movimenti la sua voglia di scappare via. Un dolore colpisce il petto del mannaro al pensiero che il suo umano voglia andarsene. Il vecchio Derek lo lascerebbe andare senza chiedergli nulla, incapace di dire qualcosa che lo convinca a restare mentre in lui tutto grida di andarsene. Ma il suo lupo guaisce alla sola idea di essere lasciato lì, da solo, proprio ora che si è reso conto che assieme a Stiles tutto è più bello. Lo stringe forte a sé facendogli poggiare la schiena al suo petto. "Cosa succede?"

"Niente" risponde Stiles.

"Ehi, ragazzino, sono un lupo. Non mentirmi, ti prego." Derek lascia sottointendere quel anche tu e sa di essere un po' scorretto ma vuole capire il motivo di quel cambiamento in Stiles, vuole capirlo per fare il possibile per rimediare.

Stiles sospira prima di parlare. "Perché non vuoi fare l'amore con me?"

Derek gli bacia una spalla. "È la tua prima esperienza, non voglio correre e non voglio nemmeno che tu possa pentirtene."

"È per quello che non vuoi nemmeno che ti tocchi? Perché non sono bravo?"

Ora è Derek ad essere in difficoltà, vorrebbe fuggire davanti a quella domanda perché la risposta è complicata e parlargliene vorrebbe dire esporsi. Ma l'odore di tristezza e insicurezza che Stiles emana è davvero sgradevole e, forse, Stiles potrebbe essere la persona giusta in cui credere di nuovo. "Sono certo che saresti bravissimo. Ma non sono certo di me" sussurra.

"In che senso?"

"Non sono certo di riuscire a mantenere il controllo se ti permettessi di toccarmi."

Stiles si gira nel suo abbraccio e fissa i suoi occhi ambrati in quelli di Derek. "E come hai fatto con..."

"Non è mai stato così."

"Nemmeno con Paige?" mormora.

"Nemmeno con lei."

Stiles resta in silenzio ma Derek sente chiaramente il suo cervello cercare di riordinare le idee. "Cosa c'è di diverso?"

Stiles fa l'unica domanda che Derek temeva più di ogni altra ma non si aspettava nulla di diverso da lui. Sente la bocca farsi arida e probabilmente comincia a sudare. Ancora una volta la voglia di fuggire si fa prepotente ma i piedi di Stiles si intrecciano con i suoi e le dita delle mani cominciano ad accarezzargli i capelli in maniera rassicurante. "Der, non voglio obbligarti a dirmi qualcosa per cui non sei ancora pronto ma vorrei capire se sono io ad essere sbagliato o..."

Derek non vuole che Stiles pensi di essere sbagliato nemmeno per un momento perché lui è così perfetto da avergli permesso di innamorarsi di nuovo di qualcuno. E, questa volta, in maniera totale. "Il mio lupo, è lui il problema, non tu."

Sente Stiles trattenere il respiro in attesa del resto ma Derek fa davvero fatica a parlare. Ha paura delle conseguenze della sua confessione. Certo non potrebbe biasimare Stiles se dovesse decidere di andarsene e non tornare più da lui e la sola idea gli smuove lo stomaco per il terrore ma non sarebbe giusto tenerglielo nascosto. "Ti ha scelto come compagno."

"Lui cosa?"

Ecco, Derek sapeva che si sarebbe spaventato. Stiles non è stupido, sa cosa significa quando un mannaro sceglie il suo compagno e può perfettamente comprendere il suo non volersi legare a qualcuno in maniera così profonda. "Stiles, se-se vuoi andartene posso capirlo" la voce gli trema leggermente e il fiato un po' gli manca davanti a quella possibilità.

"Perché dovrei?"

Derek lo guarda allibito: dovrebbe essere così ovvio! "Sei così giovane, hai una vita davanti. Perché dovresti volerti legare ad una persona?"

"Perché sei tu" risponde in maniera altrettanto ovvia.

"Il mio lupo vorrebbe marchiarti..."

"E questo ti fa paura" termina Stiles per lui.

"Sì."

"Hai paura che io possa ferirti o che possa lasciarti, vero?"

Derek appoggia la fronte su quella di Stiles. "Ho paura di perdere il controllo, di farti del male, di non essere abbastanza."

"E se fossi io a non esserlo?"

"Ne sei sicuro?"

"Io sì e tu?"

"Posso provarci."

Stiles sorride, l'odore di tristezza completamente sostituito dalla felicità. "Quindi farai l'amore con me?" chiede.

"Non correremo!"

"Vaaaa bene" sbuffa Stiles "però mi permetterai di toccarti?"

"E se perdo il controllo?"

"Non mi farai del male, mi fido di te."

Derek guarda Stiles negli occhi e la sicurezza e la fiducia che emanano lo lasciano senza fiato. Sì, forse può permettere a Stiles di toccarlo e anche affidargli il suo cuore o quello che gli resta.

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