Ci sono giorno in cui Derek odia davvero essere un bravo Alpha e quello è proprio uno di quei giorni: ancora non aveva bevuto il primo sorso di caffè che l'odore di tristezza emanata da Erica lo aveva colpito facendogli storcere il naso. Istintivamente se l'era tirata contro in uno di quei rari momenti di contatto fisico che concedeva ai suoi Beta, specialmente a lei. "Cosa succede?"
Erica fa un piccolo sorriso triste. "Non è andata nemmeno questa volta."
Derek non ha bisogno di altro per capire. Le bacia una guancia. "Prima o poi arriverà."
"Sì, lo so. Ma è così sconfortante sperarci ogni mese e poi..."
"Stamattina sei tutta mia. Cosa vorresti fare?"
Erica sorride davvero. "Shopping?"
"Erica hai l'armadio che potrebbe scoppiare da un momento all'altro."
"Mentre il tuo è così tristemente vuoto."
"No."
"Ma sono triste. E tu non vuoi sentire l'odore della mia tristezza impregnare casa."
Derek sa che Erica ha già vinto.
Se c'è una cosa che Derek odia più dei giorni in cui decide di fare il bravo Alpha sono i centri commerciali stracolmi di gente: gli odori si mischiano tra loro stordendolo e confondendolo. Ed Erica non aiuta. Saranno almeno al quinto negozio e Derek non ne può già più: non ha idea di quanti paia di pantaloni ha già provato e maglie con ogni fantasia. Erica avrebbe voluto fargli prendere tutto ma, fortunatamente, è riuscito a prendere solo due paia di jeans e una polo. "Hai visto questo negozio? Ha delle cose pazzesche."
Derek vorrebbe urlare. "Sembra un posto per spogliarellisti."
"È un posto per ragazzi che vogliono essere alla moda e farsi notare quando escono a fare conquiste."
"Io non voglio fare conquiste."
"Dovresti. Saresti sicuramente meno acido. Entriamo" dice trascinandolo dentro.
Derek si lascia guidare dentro. Stanno girando per il negozio, Erica ha già fin troppi indumenti improponibili tra le braccia quando un ragazzo dall'aria fin troppo allegra si avvicina a loro. "Buongiorno. Avete bisogno di qualcosa?"
Derek nota immediatamente l'espressione divertita di Erica e già si sta pentendo di averla accompagnata lì. "Sì, grazie. Derek deve assolutamente rinnovare il suo guardaroba e io vorrei qualcosa che metta in risalto il suo meraviglioso fisico" risponde mettendo una mano sui bicipiti di Derek.
Il ragazzo li squadra quasi con una punta di invidia e Derek non riesce a capire verso chi dei due. "Vediamo cos'avete già scelto. I camerini sono di qua" li guida.
Derek si presta pazientemente ai capricci di Erica che sembra aver perso quell'aurea di tristezza che la circondava da quella mattina. "Cosa ne dice di questa camicia? Sono più che certo che metterà in risalto i muscoli del suo ragazzo."
Erica sorride. "Non è il mio ragazzo."
"Ah no? Bene. Benissimo."
"Sei per caso interessato?"
"Assolutamente no. Voglio solo fare bene il mio lavoro. Può farle provare questa mentre vado a cercare altro?" domanda lasciandole la camicia e quasi scappando via.
Erica ridacchia. "Qualcuno ha fatto colpo" lo canzona porgendogli un paio di pantaloni in pelle e una maglia.
Derek li prende. "Sta solo facendo il suo lavoro. E non metterò questi cosi."
"Ti prego, Derek. Sono ancora così triste."
Derek sospira dandogliela di nuovo vinta. Torna in camerino, si toglie i jeans già troppo attillati per i suoi gusti e comincia ad infilarsi quelli in pelle. "Erica sei sicura che siano della mia taglia?"