Sessantotto - Te

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Il lupo di Derek ulula. È tutta sera che lo sta facendo e Derek crede potrebbe seriamente impazzire. Nemmeno voleva andarci a quella serata ma Eli ci teneva così tanto che proprio non è riuscito a dire di no. "Papà stai bene?"

Derek sforza un sorriso. "Certo. Perché?"

"Sei più silenzioso del solito e sento il tuo lupo... inquieto."

Ovviamente Eli aveva scelto proprio quel momento per diventare un mannaro a tutti gli effetti, trasformarsi e imparare a riconoscere il suo stato d'animo. Non può mentirgli e nemmeno vuole ma non sa bene come spiegargli la situazione. "Andiamo a prendere una boccata d'aria?"

Eli lo segue senza fare altre domande nonostante Derek senta chiaramente la sua curiosità. Eppure resta in silenzio permettendogli di trovare le parole. "Tu sai che, al di là di tutto, ti ho sempre voluto. E che tua madre mi ha fatto un enorme regalo permettendomi di tenerti con me. Ma..."

"... ma lei non è la tua compagna."

"No, non lo è."

"E nemmeno l'hai amata."

Derek fa un piccolo sorriso. "Le ho voluto molto bene e gliene voglio ancora. Ma no, non credo di averla mai amata."

"È lui? Il tuo compagno intendo."

Nonostante Derek sappia di avere un figlio intelligente, a volte riesce ancora a sorprenderlo. "Sì."

"Ma?"

"Non gliel'ho mai detto. E l'ho trattato così male quindici anni fa che non credo mi possa perdonare."

"Non mi sembra arrabbiato."

"Ha salutato tutti tranne me."

"Eppure non ha esitato a correre qui appena ha saputo cosa volevi fare. E ti ha salvato. Ci ha salvati tutti."

"Non lo ha fatto per me."

"Stiles mi sembra buono, papà. E... penso proprio che dovresti parlarci."

Sì, lo pensa anche Derek. Ma ha paura, una fottuta paura. Quando lo ha allontanato credeva di non meritare la felicità, di dover restare solo per il resto della sua vita. Poi era arrivato Eli e aveva completamente stravolto il suo punto di vista. Aveva così deciso di tornare a Beacon Hills e tentare di rimediare ai suoi errori. Non si era stupito di non trovare Stiles e nemmeno che non fosse tornato in tutti quegli anni. Per questo era stato preso totalmente in contropiede quando aveva scoperto della sua presenza quella sera. "Torniamo dentro?" domanda ignorando l'ultima affermazione del figlio.

Eli lo abbraccia di slancio prima di seguirlo di nuovo all'interno del loft. La serata prosegue, i primi ad andarsene sono Liam e Parrish e Derek ancora non ha trovato il coraggio nemmeno di avvicinarsi a Stiles. Ha sentito il suo sguardo sulla pelle da quando è rientrato con Eli ma non si è avvicinato esattamente come non lo ha fatto lui. Una pacca sulla spalla. "È ora che se ne vadano anche gli anziani."

Derek sorride. "Ce fossero tutti anziani come te, Noah, alcuni aspetti del nostro lavoro sarebbero decisamente più facili."

"Dici che non avrei scambiato un corvo per il gatto come quella poveretta di oggi?"

"Beh dobbiamo ammettere che il the era molto buono però."

"Hai ragione. Stiles vieni con me?" domanda l'uomo rivolgendosi al figlio.

"E chi resta ad aiutare Derek a mettere a posto?"

Derek sente il cuore perdere un battito. "Eli" risponde prontamente.

"Non ci pensare nemmeno. Domani ho un'interrogazione e devo ripassare."

"Esattamente cosa ci fai qui, allora?"

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