Diciotto - Loft

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E niente, avevo voglia di fluff dopo una settimana piuttosto pesante. Spero apprezziate questa dolcezza. Buona lettura!

Derek passa una mano sulla schiena nuda di Stiles fermandosi dove comincia il lenzuolo, appena sopra al suo sedere. "Deeeeer" piagnucola Stiles.
            
"Mh?"
                            
"Lo abbiamo già fatto quattro volte. Non sono più un adolescente, ho bisogno di riprendermi" si lamenta.            
Derek ridacchia mentre la sua mano fa il percorso inverso finendo tra i capelli di Stiles per massaggiargli la cute.       
                    
Si erano ritrovati per caso a New York cinque anni prima. Era una fredda mattina di dicembre, Derek la ricorda benissimo, quando l'odore familiare di Stiles aveva colpito il suo olfatto. Lo aveva visto seduto su una panchina con la testa fra le mani. Gli si era seduto a fianco in silenzio, porgendogli una tazza di caffè. Stiles aveva alzato lo sguardo passando dallo stupore iniziale alla gratitudine.   
                         
"È tutta una merda - aveva cominciato a parlare poco dopo - pensavo che venendo qua, ricominciando da zero, sarebbe servito. E, invece..."
     
"... i demoni non se ne sono andati" aveva concluso per lui il mannaro.
                        
"Tu come fai?"
                     
Derek aveva alzato le spalle. "Vado avanti giorno per giorno. Alcuni vanno meglio di altri."
                     
Stiles lo aveva osservato per qualche istante ritrovandolo simile a come lo aveva lasciato ma diverso. "Cosa fai ora?"
    
"Insegno letteratura al college."
          
"Non hai ancora morso nessuno?"

"No, ma ci sono giorni in cui la voglia è davvero tanta. Tu, invece?”         
                 
"Sto seguendo un corso all'FBI."

"Fa proprio per te."
            
"Lo pensavo anche io, ma ora non ne sono più così sicuro."   

"Perché?"                          

"Il lavoro al bar mi prosciuga tutte le energie. Ma non posso lasciarlo e far ricadere tutte le spese sulle spalle di papà. L'affitto costa uno sproposito ma non trovo niente a meno e non voglio condividere casa con qualcuno."

Derek era rimasto in silenzio qualche minuto come se stesse valutando qualcosa. "Ho una proposta. L'appartamento di fianco al mio loft sta per liberarsi. Puoi trasferirti lì."
                   
"Der faccio fatica a pagare l'affitto di un monolocale, figurati di un appartamento intero."
       
"In realtà è un semplice bilocale e non voglio l'affitto." 
                        
"No, non posso permettertelo."
                        
"Perché?"
                      
"Non voglio approfittarmi di te."
              
Derek fa un piccolo sorriso. "Lo so, ti conosco. Per questo lo faccio volentieri. E, comunque, dovrai provvedere alle spese ma potresti ridurre l'orario di lavoro avendo solo quelle da sostenere."

Dopo diverse discussioni Stiles si era trovato ad accettare la proposta di Derek e a diventare il suo vicino di casa. Avevano cominciato a vedersi tutti i giorni e a passare del tempo assieme.

Derek non ricorda bene come il loro rapporto si sia evoluto, forse perché per lui Stiles è sempre stata una persona speciale e stargli vicino, aiutarlo, è stata una cosa del tutto naturale. C'è stato ogni sera che finiva tardi di lavorare per accompagnarlo a casa; c'è stato mentre preparava l'esame di abilitazione; lo ha aspettato all'uscita dell'accademia alla fine della sua prima missione; ha festeggiato con lui il suo primo stipendio; ha dormito con lui la notte che ha perso un collega; è stato al suo fianco, in ospedale, la prima volta che gli hanno sparato e anche la prima volta che ha dovuto sparare a qualcuno.

Il loro primo bacio è stato del tutto inaspettato eppure Derek lo aspettava da anni. Ci sono andati piano, procedendo un passo alla volta nonostante Derek sentisse il lupo scalpitare ad ogni sorriso, bacio o carezza di Stiles. Non voleva rovinare niente e sapeva che quella calma era un bisogno di Stiles di sentirsi sicuro di ciò che stavano costruendo. La prima volta che avevano fatto l'amore era stato il giorno che Derek gli aveva proposto di buttare giù la parete tra i loro appartamenti. Ormai uscivano da mesi e, anche se non erano mai andati oltre a qualche carezza, era più il tempo che passavano assieme che nelle loro rispettive case separati. Stiles gli era saltato addosso vedendolo con il martello, i vestiti erano caduti e loro si erano uniti per la prima volta. Derek era terrorizzato dall'idea di perdere il controllo ma Stiles si era dimostrato piuttosto entusiasta di conoscere la sua parte animale.

Tutto stava procedendo bene al punto che, certi giorni, Derek non riusciva ad evitare di pensare a come sarebbe riuscito ad andare avanti se la vita gli avesse portato via tutto di nuovo.

Stiles si gira e lo abbraccia. "A cosa stai pensando?"
            
"Niente."
          
"Bugia. Parlami."
     
Derek distoglie lo sguardo da Stiles. "Ti amo. E non riesco a pensare a come sarebbe se ti dovesse succedere qualcosa."

"Sei scorretto Derek Hale."
         
"Perché?"
       
La mano di Stiles scende a prendere il membro ancora a riposo di Derek. "Perché non puoi dirmi questo genere di cose e aspettarti di ricevere nulla in cambio."

Derek gli prende il polso togliendogli la mano e portandosela alla bocca per baciarla. "Non te lo dico perché voglio scoparti."

Stiles si libera della presa, si mette a cavalcioni di Derek e si cala su di lui, sospirando pesentamente. "Lo so, ti conosco. Ed è il motivo per cui ti amo e non ho nessuna intenzione di lasciarti" gli soffia sulle labbra cominciando a muoversi lentamente.

Derek gli prende i fianchi accompagnandolo nei movimenti: la luce del sole appena sorto illumina la figura di Stiles e Derek si ritrova a desiderare che quel momento duri per sempre. Un accenno di artigli spunta quando l'umano butta indietro la testa lasciandosi andare al piacere e Derek lo segue subito dopo. Stiles si accoccola tra le braccia di Derek e sorride. "Ti sono spariti i brutti pensieri?" domanda passandogli il dito tra la barba.

"I demoni non spariscono mai, ma ho imparato a conviverci. E tu?"

"Sono felice. Felice di quello che sono diventato, felice di aver condiviso tutto questo con te, felice per il futuro che ci aspetta. E voglio un bambino."

"Tu vuoi cosa?"

"Un figlio nostro. Non ora ma tra qualche anno vorrei un piccolo Stilinski-Hale che gira per casa."

Derek lo guarda allibito. "E lo vorresti con me?"
 
"Sì, sempre se è quello che vuoi anche tu. Altrimenti adottiamo un cane, o un pesce. Come preferisci."

"Ti amo. E sarei felicissimo di crescere un figlio con te. Assieme ad un cane e un pesce."
           
"Perfetto, sei semplicemente perfetto" sussurra Stiles prima di baciarlo.

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