La prima volta che Stiles se ne accorge è una mattina in cui è di corsa: la sera prima ha fatto troppo tardi, ha la borsa con i libri che gli scivola dalla spalla, una merendina in bocca e le chiavi di casa nella mano. Forse inciampa nei suoi stessi piedi o, forse, lo zerbino è messo male ma le chiavi gli scivolano dalle dita cadendo a terra e quando Stiles si china a prenderle sente puzza di pipì venire chiaramente dal suo tappeto. Vorrebbe fermarsi dal portinaio e chiedergli se, per caso, è entrato qualche randagio dal momento che è vietato tenere animali nel condominio ma è davvero troppo tardi e Stiles deve correre in università se non vuole perdere la lezione. Riesce a tornare a casa che sono quasi le undici: anche quella sera ha dovuto chiudere il bar dove lavora per pagarsi l'affitto e sta facendo il calcolo delle troppe poche ore che riuscirà a dormire quella notte quando si accorge che il tappeto è di nuovo bagnato. Si abbassa ad annusare e l'odore di pipì invade le sue narici. Decide che è troppo stanco per preoccuparsene, apre la porta di casa e si butta in doccia per poi crollare sfinito.
La stessa spiacevole situazione si presenta anche nei giorni seguenti ed è solo nel giorno di riposo che Stiles riesce finalmente a dare il via alle indagini: per prima cosa fa il giro di tutti gli zerbini dei condomini per capire se qualcuno subiva il suo stesso affronto ma così non è. Quindi va a parlare con il portinaio che gli garantisce che nessun randagio entra durante i suoi turni di guardia. Stiles non gli crede molto considerato le numerose volte che lo ha trovato addormentato ma l'uomo ne è così convinto che Stiles non se la sente proprio di contraddirlo. "Potrei hackerare le telecamere all'ingresso."
"Fratello perché non butti il tappeto e basta? Te ne regalo uno nuovo io" tenta Scott dopo aver sentito il suo sproloquio durato quasi un quarto d'ora.
"Ma se non scopro il colpevole mi bagnerà anche il tappeto nuovo."
"Per me gli stai dando troppa importanza."
Stiles lo sa, se ne rende conto. Ma c'è qualcosa di strano in quella situazione. "Se fosse un dispetto di qualche vicino posso denunciarlo e ridurre l'orario di lavoro."
"Posso aiutarti se vuoi. Ho un lavoro fisso e non mi peserebbe, lo sai."
"Lo so. Esattamente come tu sai che voglio cavarmela con le mie forze."
"Va bene, va bene. Ma se dovessi cambiare idea basta un colpo di telefono."
"Grazie, Scottino" dice prima di salutarlo e chiudere la telefonata.
È la settimana seguente la prima volta che Stiles lo vede o, meglio, lo sente. Dovrebbe essere in università ma quella mattina proprio non riesce ad alzarsi dal letto così decide di prendersi un giorno di pausa. Si alza dal letto che è quasi mezzogiorno e mentre apre il frigo per cercare qualcosa di commestibile sente un rumore provenire dalla porta. Si avvicina il più silenziosamente possibile per poi aprirla di colpo. "BECCATO" urla.
Ma riesce solo a vedere una coda che gira l'angolo. Lo insegue ma l'animale sembra essersi dissolto nel nulla. Stiles torna indietro e sospira prendendo il tappeto per portarlo in casa e lavarlo. Di nuovo.
Il giorno dopo resta a casa di proposito e si sistema dietro la porta in attesa. Attesa che dura quasi un'ora prima di sentirlo arrivare. Al posto di uscire lo spia dalla serratura trattenendo il fiato nel vedere un enorme cane nero arrivare davanti alla sua porta, annusarla e poi fare pipì sul suo tappeto prima di andarsene come se niente fosse. Stiles assiste alla scena incredulo. Due minuti dopo sta chiamando Scott. "Perché un cane dovrebbe entrare appositamente nel condominio per fare pipì sul mio tappeto?"
"Generalmente lo fanno per marcare il territorio o per coprire un odore che non amano. Lo hai mai visto prima?"
"Non mi pare."
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