Ogni volta che Derek si guarda allo specchio non può fare altro che passare il dito tra i peli bianchi della barba e borbottare quando sia ingiusto che anche i lupi invecchino come qualsiasi essere umano: è una cosa con cui non riesce a fare proprio pace. Ha fatto un periodo a radersi completamente la barba ma è servito a poco perché a causa della sua super vista ne scorgeva comunque la ricrescita. Derek quindi si liscia il completo elegante senza neppure buttare l'occhio al suo riflesso per non rovinarsi quella serata che già si prospetta difficile: si è trasferito a New York da dieci anni e da cinque fa parte della sua élite ma ancora non è riuscito ad abituarsi a quegli eventi pieni zeppi di ostentazione e falsità.
È arrivato da forse mezz'ora e passeggia ai bordi della sala osservando attentamente i presenti: voci dicono che si presenterà uno dei nuovi agenti di punta dell'FBI e, considerato il suo lavoro da avvocato, è l'unico motivo che lo ha spinto ad essere presente. "Eccolo è lui" mormora una donna indicando con il bicchiere verso la porta d'ingresso.
Derek si volta verso quella direzione per poi spalancare la bocca sorpreso vedendo Stiles. Stiles che ora sembra essere diventato un uomo, un bell'uomo, avvolto in un soprabito sartoriale beige che fa subito venire voglia a Derek di accarezzarne la stoffa. Gli occhi di Stiles incontrano quasi subito i suoi ma non gli si avvicina limitandosi ad un minuscolo sorriso. Si girano attorno tutta la sera senza mai davvero interagire se non con i loro sguardi. Derek osserva i cambiamenti che il tempo gli ha donato: ha i capelli lunghi, la barba curata, gli occhi sempre vivaci e le mani si aprono e si chiudono in preda all'ansia. E il suo profumo è ancora dolce ma più intenso, profondo, gradevole. Derek deve davvero farsi forza per non prenderlo di peso e trascinarlo in bagno per fargli ogni cosa gli venga in mente. Invece si trova a fine serata su un taxi, da solo. Lo fa fermare qualche metro prima e cammina fino a raggiungere l'ingresso del suo palazzo. Quasi non si stupisce di trovarsi davanti Stiles. "Ciao, Derek."
"Cosa ci fai qua?"
"Ho freddo. Mi fai salire?"
Derek non risponde ma apre la porta e poi spinge Stiles dentro appoggiandogli la mano alla base della schiena. Arrivano nel loft e Stiles si toglie il cappotto e il maglione restando con solo la camicia bianca. Derek vorrebbe fargli notare che così rischia di avere ancora più freddo ma gli piace vedere come il tessuto gli fascia il torace. "Ti preparo qualcosa di caldo."
Stiles sorride. "Grazie."
Derek gli passa la tazza di camomilla ben zuccherata e poi gli appoggia una coperta sulle spalle. Si siede vicino a lui e accende la tv facendo partire un film a caso: non si vedono da sei anni eppure non sente la necessità di parlare. Ha solo bisogno di sentire la sua presenza lì, al suo fianco. Stiles gli appoggia la testa sulla spalla, gli occhi chiusi. Derek gli avvolge un braccio attorno e se lo stringe addosso: sa che sta fingendo di dormire ma lo asseconda per capire dove vuole arrivare. Ma mano di Stiles si muove lenta sul suo petto mentre sfrega il naso contro il suo collo. "Mi sei mancato, sai?"
Derek gli accarezza i capelli. "Mi sei mancato anche tu."
"Quando stasera ti ho visto ho dovuto davvero farmi forza per non saltarti addosso."
"Mi chiedo come tu abbia fatto a resistermi" scherza Derek.
"Impegnandomi a cercare il tuo indirizzo per farmi trovare qui."
"È stata una bella sorpresa."
"E io? Io sono ancora bello?"
Derek gli accarezza una guancia sollevandogli il viso per poterlo guardare. "Sei sempre bellissimo."
"Posso baciarti, Der?"
Derek non risponde ma lo bacia. Ritrovare il suo sapore dopo così tanti anni è un pò come tornare a respirare. Nonostante il tempo passato, Stiles si lascia guidare dalle mani di Derek che lo spogliano lentamente ritrovando il contatto con la sua pelle. Il corpo di Stiles è più massiccio ma sempre longilineo e perfetto per lasciare i segni dei suoi denti. "Ah... Der..."
