Ottantuno - Torta

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Stiles non voleva proprio farla quella festa, non gli sembrava davvero il caso.

"Diciott'anni si compiono una volta sola" gli aveva detto Scott.

"Ma ho ucciso Allison... Boyd, Erica e Aiden non ci sono più. Che senso ha?"

Scott lo aveva abbracciato. "Sono certo che loro avrebbero voluto questa festa. Erica sarebbe finita a decorare il loft assieme a Lydia e Allison... ti voleva bene e sono sicuro non abbia pensato nemmeno per un momento che sia stato tu ad ucciderla. Esattamente come non lo pensiamo noi."

Stiles non ne era per niente convinto ma non voleva dare altri pensieri ai suoi amici così aveva accettato.

Perciò eccoli di nuovo tutti insieme a festeggiare al loft. O, almeno, i superstiti. Ma, nonostante questo, i presenti sembrano di nuovo rilassati, quasi felici e Stiles si trova a pensare che, dopotutto, fare quella festa non sia stata una brutta idea. Vede Scott sfiorare la mano di Isaac con estremo imbarazzo, Noah guardare tutta sera Melissa, il terrificante Peter Hale fare il cucciolo dietro a Lydia mentre Malia e Kira confabulano per tutta la sera. Ognuna ha trovato conforto in qualcun altro, hanno trovato il modo di andare avanti mentre Stiles si sente annegare ogni giorno di più.

"È il momento della torta" urla Scott spegnendo le luci.

Lydia entra con una torta a forma di pipistrello di Batman... glitterata. Stiles non riesce a trattenere una risata. "È colpa tua, vero?" domanda a Peter che ridacchia. "È merito mio vorrai dire. Ti si addice perfettamente."

Forse una volta, si trova a pensare Stiles, prima che il buio si impossessasse completamente di me.

"Forza, taglia la prima fetta come da tradizione" lo esorta Scott. 

Stiles taglia deciso: non ha voluto candeline perché pensa di non meritare di esprimere un desiderio. Però Scott ha insistito per mantenere la tradizione che hanno preso in prestito dal Brasile: il festeggiato dona la prima fetta alla persona più importante. Stiles prende il piattino e si guarda intorno consapevole che chiunque è presente in quella stanza si aspetta che scelta Scott, Noah o anche Lydia. Stiles si sta dirigendo proprio verso Scott quando una forza misteriosa lo spinge verso Derek. E appena appoggia gli occhi su di lui non ha il minimo dubbio. Arriva davanti al mannaro e gli porge la fetta. Derek sgrana gli occhi sorpreso, scioglie le braccia conserte e lo prende. "Grazie" sussurra.

Forse Derek non è pienamente consapevole del significato di quel gesto ma a Stiles non importa: si sente finalmente sereno per la prima volta da tanto tempo.

I festeggiamenti sono finiti, Stiles ha raggiunto il suo letto ma non riesce a chiudere occhio: gl'incubi sono sempre dietro l'angolo ed è così stanco ma, al tempo stesso, ha il terrore di restarci intrappolato dentro. Ha di nuovo lasciato la finestra aperta, ha bisogno di sentire l'aria fresca provenire da fuori per non sentirsi soffocare. Gli ci vuole un momento per percepire la presenza fuori. In un primo momento si spaventa ma poi sorride. "Der, puoi entrare. Non ti mangio."

Derek entra e Stiles percepisce tutto il suo imbarazzo. È la prima volta che si trovano da soli dopo quella notte ed è strano anche se Stiles trova confortante la presenza del mannaro. Si stende sul letto restando in silenzio e aspettando che sia lui a parlare. "Perché?" 

Stiles capise immediatamente a cosa si riferisce ma deve prendersi qualche minuto per trovare le parole. "Onestamente non lo so bene nemmeno io. Ma sento che è così, Der. Sento che siamo legati in qualche modo, che ci apparteniamo, che siamo più simili di quanto crediamo. Non per niente ti ho scelto come re sulla mia scacchiera."

Derek non risponde ma si stende al suo fianco e appoggia la testa sul petto di Stiles, proprio all'altezza del cuore. Le dita di Stiles corrono automaticamente ad accarezzare i capelli di Derek che sembra quasi fare le fusa. "Ho perso tutto, Stiles. Il mio branco non esiste più. Non mi resta più nulla."

Stiles lo capisce così bene che ne ha quasi paura. "Se ora tu mi trasformassi avrei gli occhi blu esattamente come i tuoi."

Derek, contrariamente a quello che hanno fatto gli altri, non dice nulla per cercare di consolarlo, per farlo sentire meglio. Gli prende la mano libera e intreccia le loro mani. "Siamo due sopravvissuti ma non passa giorno in cui non penso che non dovrei esserlo."

"Non dovrei essere io a festeggiare i diciotto anni stasera."

"Forse siamo ancora qui proprio perché siamo destinati a stare insieme."

Stiles non sa perché trova quell'idea decisamente confortante. "Mi piace."

"Posso restare qui stanotte?" 

"Mi piacerebbe, sì."

Derek chiude gli occhi, il respiro che diventa subito irregolare. Stiles lo segue subito dopo, abbandonandosi ad un sonno finalmente senza incubi.


Dopo tantissimo tempo eccomi qui con una breve shot ispirata da un video che una mattina mi ha girato Blu.
Forse è uscita meno tenera del previsto ma mi piace anche così. Spero piaccia anche a voi 🧡

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