Era stata davvero una pessima giornata per l’avvocato Derek Hale, nuovo associato dello studio Hale & Company, nonché nipote del presidente Peter Hale. Dopo due anni di tirocinio in cui aveva dovuto lavorare il doppio per potersi affermare e dimostrare di valere e di non essere in quello studio solo per il suo cognome, era finalmente riuscito a diventare socio con la maggioranza dei voti. Si era fatto strada pian piano, lavorando duramente e mettendo in secondo piano tutto ciò che non riguardava la sua carriera.
All’alba dei suoi trent’anni aveva già un divorzio alle spalle e una vita sentimentale fatta solo di rari incontri di una notte. Paige, la sua quasi ex-moglie, era una delle cause di quella pessima giornata: quella mattina era comparsa nel suo ufficio con il suo nuovo legale, nonché uno dei loro principali concorrenti, ed era riuscita ad ottenere la casa coniugale più un cospicuo risarcimento per il suo “essere venuto meno ai suoi doveri coniugali” che, detto in parole povere, consisteva nel fatto che Derek si era reso conto di preferire gli uomini alla moglie. Nel pomeriggio, poi, era stato convocato dallo zio per i dettagli su un importante caso che stavano seguendo e che non stava decisamente andando come sperava. La perdita di quella causa sarebbe potuta costare il cliente e una buona fetta di introiti per lo studio e Derek era seduto dietro quella scrivania da ore alla ricerca di una possibile soluzione. «Derek, sto andando a casa, e dovresti farlo anche tu.» La voce di Erica, la sua segretaria, lo fa sobbalzare.Derek si sfrega gli occhi stanchi e guarda fuori dalla finestra, scoprendo il cielo già scuro. «Rimango ancora un po'» risponde senza dirle che, in effetti, da quella sera non ha proprio un posto dove andare.
«Posso prenotarti una camera in hotel per il momento» ribatte la ragazza dimostrando di conoscerlo più di quello che lui immagina.
«Grazie, posso farlo io.»
«Puoi anche venire da me» gli propone con sorriso malizioso.
Derek ridacchia per la prima volta in quella lunga giornata. «Poi le malelingue dicono che hai ottenuto il posto perché ti fai il tuo capo.»
«E allora? Che parlino pure, so di essere qua perché sono brava.»
«Hai ragione, sei in gamba, ed è per questo che non verrò da te» ribatte Derek con una punta di dolcezza nella voce.
«Va bene. Posso ordinarti almeno la cena? Devi mangiare qualcosa, oggi non hai pranzato.»
«Okay, mi andrebbe una pizza.»
Erica esce dall’ufficio per rientrare poco dopo. «Arriva tra venti minuti. Sicuro di non voler compagnia? Se ne sono già andati tutti.»
«No, tranquilla, vai pure.»
«Va bene, buona serata.»
«Erica - la richiama Derek - grazie.»
La ragazza sorride e se ne va mentre il ragazzo si rimette a lavoro.Non sa quanto tempo sia passato ma, sicuramente, almeno i venti minuti predetti da Erica perché il telefono del suo ufficio comincia a suonare distogliendolo dal lavoro. «Sì?» domanda.
«Sono il portiere, è arrivato il ragazzo con la pizza, lo faccio salire?»
«Sì, grazie» risponde Derek prima di interrompere la chiamata.
Per un momento si chiede se deve andare fino all’ascensore ma poi pensa che, siccome il suo ufficio è l’unico illuminato, il ragazzo può benissimo raggiungerlo. Sente la porta aprirsi e, poco dopo, qualcuno osservarlo. Alza gli occhi dal PC e trova un giovane ragazzo, probabilmente poco più che ventenne, che lo osserva a bocca aperta. «Puoi entrare, non ti mangio» gli dice con un piccolo ghigno.
Il ragazzo sembra destarsi dal suo stato di shock e si avvicina alla scrivania con uno scatto: gli ci vogliono solo due passi prima di inciampare nella sedia posta davanti alla postazione di Derek facendo volare il cartone della pizza che si apre, rovesciando il contenuto in parte sulla camicia bianca di Derek e il resto sul pavimento. «Ma che cazzo, possibile che tu sia così maldestro?» gli urla contro.
«Io… mi dispiace tantissimo… no-non volevo… mi-mi lasci rimediare» balbetta il ragazzo avvicinandosi e cominciando a raccogliere la pizza a terra.
«Lascia stare» dice Derek cercando di valutare il danno sull’indumento.
«No, voglio scusarmi» ribatte il ragazzo con tono più sicuro.
È il quel momento che Derek lo guarda veramente per la prima volta: è solo un ragazzino ma davvero carino, con grandi occhi color ambra lucidi, labbra disegnate e guance rosse a causa dell’imbarazzo. E Derek si rende conto che sono passate settimane dall’ultima volta che è stato con qualcuno. «Vuoi davvero che ti perdoni e non faccia un reclamo alla pizzeria?» domanda con tono bastardo. Sa che sta giocando con il fuoco e spera di averci visto giusto.
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