Brevissima PWP senza capo ne coda.
Stiles non ha ancora capito come caspita ci sia finito in quella situazione. Okay, sa che prima o poi sarebbe successo, dopotutto ha infranto la legge fin troppe volte se si considera la sua giovane età ma non si sarebbe aspettato che ad arrestarlo sarebbe stato proprio suo padre ne, tantomeno, di essere ammanettato alla scrivania con dietro... Derek ovvero il nuovo vicesceriffo di Beacon Hills.Derek aveva casualmente scoperto che il mannaro era tornato un paio di mesi prima finendo a lavorare proprio con John. Stiles aveva scoperto che si era visto con Scott e aveva incontrato anche tutto il resto del branco. Tranne lui, ovviamente. Stiles non ammetterà mai di averlo aspettato ogni singolo giorno e nemmeno di aver lasciato la finestra aperta ogni notte sperando di vederlo comparire. E, invece, niente. Così aveva deciso di entrare negli archivi secretati della polizia per cercare di scoprire qualche informazione su quegli anni che Derek ha passato lontano da Beacon Hills. Era entrato di soppiatto nell'ufficio di suo padre dopo la fine del suo turno ed era entrato con le sue credenziali nell'archivio. Quello che non si aspettava era vedere John spalancare la porta e coglierlo in flagrante. "Passerai la notte in cella" gli aveva urlato ammanettandolo.
Stiles era convinto che scherzasse, che volesse solamente dargli una lezione ma, invece, se n'era andato lasciandolo in compagnia di Derek che si era messo a compilare i moduli sulla scrivania alle sue spalle. "Lo hai proprio fatto arrabbiare" gli dice Derek dopo interi minuti di silenzio. "Vuoi dirmi cos'hai combinato?"
Stiles sente chiaramente il sorriso nella sua voce e si trova ad odiarlo. "Non ho fatto niente."
"Sei poco credibile, sai?" gli sussurra Derek ad un orecchio vicino, troppo vicino.
Stiles comincia a sentire caldo. "Ho sete."
"Credo che prima dovresti dirmi cosa facevi qui."
"Cercavo informazioni."
"È successo qualcosa?" domanda preoccupato.
"No, stiamo tutti bene. Erano informazioni private."
"Su?""Non posso dirtelo."
Derek gli appoggia le mani sui fianchi. "Allora temo non mi lasci altra scelta."
"Cosa?"
"Mi costringi a perquisirti per essere certo che tu non nasconda chiavette" dice cominciando ad accarezzargli l'intero corpo facendolo rabbrividire ed eccitare.
"Sa-sai benissimo che mi sarei mandato tutto per mail."
Le mani di Derek sono sulle sue gambe e si avvicinano pericolosamente al suo inguine. "Sicuro di non volermi dire cosa stavi cercando?"
Stiles si ritrova fottuto, eccitato e in trappola. "Te. Cercavo informazione su di te."
Derek si ferma, si alza ma tiene le sue mani sui fianchi del ragazzo. "Potevi chiedere direttamente a me. Cosa volevi sapere?"
"Perché non sei venuto da me?"
Derek gli appoggia le labbra sul collo. "Volevo prima essere certo che a tuo padre stesse bene."
Stiles è confuso. "Gli stesse bene cosa?"
"Questo" risponde Derek sfregando contro le natiche la sua semi erezione.
"I-intendi il volermi scopare?"
Derek gli morde il collo. "Su quello non sono proprio certo approverebbe. Ma il volerci provare con te, quello sì."
"Vo-vorresti davvero provarci con me?"
Le mani di Derek si infilano sotto la maglietta accarezzandogli la pelle nuda. "Volevo venire da te, magari con un mazzo di fiori; invitarti a cena; fare le cose con calma. E invece..."
Il soffio di Derek sul collo gli provoca quasi più brividi delle sue mani. "E-e invece?"
"Hai deciso di fare il ragazzaccio e finire da me, in manette. E non hai idea di quanto mi ecciti questa cosa."
Stiles si ritrova a gemere, il bisogno di essere di Derek che supera ogni razionalità. "Der, ti prego."
"Cosa?"
"Scopami.""E l'invito a cena?"
"Dopo."Derek ride liberandolo dal tavolo ma senza togliergli le manette. "Dove mi porti?" domanda Stiles.
"In un posto dove possiamo stare tranquilli" risponde portandolo nella cella di isolamento.
Si chiude la porta alle spalle e lo bacia famelico, come se ne valesse della loro stessa vita. Stiles vorrebbe toccarlo ma non può. "Liberami."
"No."
Stiles quasi piagnucola. "Voglio toccarti."
Derek lo volta con la faccia contro al muro. "Lo potrai fare, ma non stasera. Stasera sarai completamente a mia disposizione" gli dice facendolo ansimare.
Le mani di Derek gli slacciano velocemente i pantaloni e lo aiuta a sfilarli assieme all'intimo. Stiles lo sente inginocchiarsi alle sue spalle e le ginocchia cominciano a tremargli ancora prima di sentire la sua lingua leccarlo come nessuno ha mai fatto. Geme, si contorce, urla, lo prega di dargli di più mentre il mannaro lo prepara con cura e senza fretta. "So-sono pronto."
Derek si alza e gli bacia una spalla. Lo prende per le gambe sollevandolo senza il minimo sforzo "Avevo immaginato una prima volta diversa tra noi ma, come al solito, sei imprevedibile" dice calandolo sulla sua erezione.
Stiles si sente riempire come mai gli era successo prima di quel momento. Butta le braccia all'indietro cercando di aggrapparsi al collo di Derek che lo muove come se fosse un pupazzo. Stiles urla amando quella sensazione di essere completamente a disposizione del mannaro senza poter fare nulla per ribellarsi. Sente l'uccello di Derek colpire precisa la sua prostata e sente di essere vicino, troppo vicino. "D-der..."
"Va bene. Vieni, ragazzino."
Stiles sente la sua erezione pulsare e viene copiosamente sporcandosi la maglia. Derek lo posa sulla brandina che si trova nella cella e si tocca fino a venirgli sullo stomaco, sporcandolo a sua volta. Stiles è distrutto, sente gli occhi pesanti e le palpebre chiudersi. "Potevi venirmi dentro" gli dice.
Derek gli libera i polsi dalle manette, si stende al suo fianco e lo abbraccia. "La prossima volta."
"Ci sarà davvero una prossima volta?"
"Solo se lo vorrai" risponde baciandogli i capelli.
"Mi piacerebbe."
"Mi prometti una cosa, però?"
"Cosa?"
"Niente più arresti."
Stiles ridacchia. "Puoi portare le manette a casa, vero?"
Derek alza gli occhi al cielo. "Sei proprio un ragazzaccio - gli dice baciandolo - Ora riposa un po'."
"Cosa dirai a papà?""Che hai imparato la lezione e che hai accettato il mio invito."
Stiles allaccia le braccia attorno al collo di Derek. "Mi auguro che non insegni a tutti così."
"Solo al mio bellissimo ragazzino" risponde passandogli una mano tra i capelli.
Stiles sorride. "Bentornato a casa" gli dice prima di chiudere gli occhi.
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