Ventinove - Twister

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Sfigato! Se qualcuno avesse chiesto a Stiles di descriversi con un aggettivo, avrebbe scelto sfigato. Da piccolo era sempre stato quello diverso, il bambino che parlava troppo e con cui nessuno voleva giocare. Cominciate le scuole è diventato lo sfigato senza mamma e, crescendo, l'adolescente scoordinato tutto pelle e ossa. Poi Scott è stato morso e lui è diventato lo sfigato umano del branco. Ma ha sempre fatto di tutto per dimostrare agli altri di non esserlo e, per un momento, pensava anche di esserci riuscito: aveva dimenticato Lydia, la sua storica cotta già da tempo, concentrando le sue attenzioni sul mannaro più sexy e scorbutico del mondo, Derek. Mannaro che, non sa bene grazie a quale divinità, ricambiava le sue attenzioni. Non è stato per nulla facile convincerlo che gli piaceva sul serio, che non voleva niente da lui se non la sua compagnia, che non sarebbe stato costantemente in pericolo e che potevano farcela. Ci aveva messo mesi e mesi ma c'era riuscito: erano usciti assieme una sera, una semplice e silenziosa passeggiata nel bosco, anche piuttosto imbarazzante, almeno fino a quando le dita di Derek non si intrecciarono con le sue, rilassandolo e rendendo il tutto più tranquillo e sereno.

Si baciano per la prima volta quattro sere dopo, alla fine di una riunione di Branco passata ad urlarsi contro come al solito. Tutti se n'erano già andati quando Derek aveva afferrato Stiles per il cappuccio della felpa e lo aveva sbattuto contro il muro per poi baciarlo. All'inizio era stato famelico, per diventare man mano più dolce. "Non farlo più" gli aveva poi sussurrato.

"Cosa?" aveva chiesto Stiles stordito da quel bacio.

"Mettere in dubbio la mia autorità."

"Perché?"

"Perché mi istighi a dimostrarti chi comanda e non voglio saltarti addosso davanti a tutti."

Quelle parole avevano ferito un po' Stiles. "Non vuoi che sappiano di noi?"

"No, no. Non è come pensi" aveva detto Derek sollevandogli il viso. "Non mi vergogno di te, solo... preferirei aspettare a dirglielo."

E quelle parole lo avevano fatto preoccupare perché non presagivano nulla di buono. "Aspettare quando?"

Il pollice di Derek accarezzava la guancia di Stiles mentre le loro fronti entravano in contatto. "Devo andare via per un po'" aveva sussurrato.

"U-un po quanto?"

"Non lo so, forse mesi. E non voglio lasciarti qui, da solo, quando tutti sanno che stai con me" aveva spiegato.

"Da quanto lo sai?" aveva chiesto furioso.

Derek lo aveva stretto come se non volesse rischiare che scappasse. "L'ho saputo ieri, mi dispiace."

E Stiles gli aveva creduto perché conosceva Derek ed era sicuro che non gli avrebbe mentito. "Fai l'amore con me" lo aveva supplicato.

"No."

"Perché?"

"Perché poi mi mancheresti troppo."

***

Erano passati sei mesi, sei lunghissimi mesi dove Stiles aveva potuto sentire Derek una volta a settimana. Avevano parlato molto, Stiles pensa di non averlo mai sentito parlare così tanto ma non gli dispiace. Stiles gli aveva confessato, tra le lacrime, che gli mancava troppo solo due mesi dopo la sua partenza anche se lo pensava da molto più tempo. Derek gli aveva chiesto scusa fino a quando non si era calmato. Il sesso telefonico era arrivato casualmente un mese dopo, da una banale battuta. Passare da quello alle videochiamate era stato naturale e meno imbarazzante di quanto avevano immaginato. Stiles si era toccato davanti alla telecamera, assecondando le richieste di Derek, senza il minimo pudore, immaginando le dita del mannaro al posto delle sue e raggiungendo orgasmi sconvolgenti.

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