1. Stiles è consapevole di essere l'anello debole del branco. Debole in tutti i sensi. Nonostante non sia l'unico umano è sempre lui il primo a stancarsi, quello che ha bisogno di dormire, il primo ad addormentarsi nelle serate in cui organizzano le maratone di serie tv. Più di una volta gli è capitato di crollare addormentato e svegliarsi nel cuore della notte da solo. Tutti lo prendono sempre in giro per quella sua abitudine, tutti tranne Derek che, invece, ha cambiato divano, gli ha preso un cuscino apposta per lui e una coperta permettendogli di passare quelle notti nel suo salotto. Quella sera, però, erano tutti particolarmente stanchi: avevano avuto un pomeriggio impegnativo nel bosco ma, nonostante la stanchezza, sentivano la necessità di restare insieme. Avevano fatto partire un film ma, poco dopo, si erano addormentati tutti, uno alla volta. Stiles si è addormentato sopra la spalla di Scott con la testa di Isaac appoggiata sulle gambe. Quasi si spaventa quando si sente sollevare. Aggancia istintivamente le braccia attorno al collo di Derek che lo sta portando al piano superiore del loft. "Dove mi porti?" biascica Stiles.
"Nel letto."
"Perché?"
"Sei umano. Se resti a dormire nella posizione in cui ti ho trovato rischi di non riuscire più ad alzarti."
Stiles non ha proprio nulla da obiettare: si gode il calore emanato dal corpo di Derek e chiude di nuovo gli occhi addormentandosi. Sente appena, o forse lo sogna, Derek che gli lascia un bacio sulla fronte prima di lasciarlo da solo nel suo letto.
2. Stiles odia quelle notti, odia essere stato così debole, odia aver permesso al Noghistune di uccidere Allison. Ogni notte rivive quel momento: le sue mani sporche di sangue che non riesce a togliere, la sue richiesta disperata di aiuto che nessuno riesce a sentire, l'aria che improvvisamente non arriva ai polmoni. Ogni notte si sveglia terrorizzato e non riesce più ad addormentarsi. Scott si è offerto di dormire con lui ma Stiles non riesce proprio a guardarlo negli occhi.
Ha caldo, terribilmente caldo e ancora una volta si sveglia di colpo faticando a respirare. Stiles sobbalza di nuovo notando un'ombra davanti alla finestra. "Ehi, ragazzino, sono qua" gli dice Derek avvicinandosi al letto per sedersi vicino a lui.
Stiles ascolta il suono della sua voce mentre Derek, che non ha mai parlato così tanto, comincia a raccontargli qualsiasi cosa gli venga in mente. "Grazie" sussurra Stiles non appena riesce a calmarsi.
"È sempre così?"
"Sì."
"Perché non me lo hai detto?"
"Non voglio essere un peso."
"Non sei un peso. Dai, fammi spazio."
"Perché?" gli domanda Stiles confuso.
"Resto qua" risponde ovvio.
"Ma...""Niente ma. Io sono l'Alpha e io decido."
Stiles avrebbe davvero tante cose da obiettare ma è davvero esausto e sa anche che la presenza di Derek potrebbe aiutarlo. Gli fa posto permettendogli di stendersi al suo fianco. Non sa bene cosa fare ma è lo stesso Derek a tirarselo contro. Stiles chiude gli occhi appoggiato al petto di Derek. Il battito regolare del suo cuore lo tranquillizza aiutandolo ad addormentarsi. Sente un bacio tra i capelli e, questa volta, è sicuro di non esserselo immaginato.
3. Stiles sta tornando a Beacon Hills in compagnia di Derek e già di per sé questa è una situazione assurda, figurarsi ritrovarsi in un motel con Derek malato e... umano. "Morirò?"
Stiles alza gli occhi al cielo. "Te l'ho già detto: non morirai per un raffreddore."
"Non ho capito perché quella stronza di una strega oltre a rendermi umano abbia dovuto anche buttarmi nel fiume gelato."
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