Dodici - Suit

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Derek non vede l'ora di fuggire da quel posto. Gli odori, le voci e i rumori erano troppo per i suoi sensi super sviluppati. Eppure non dice nulla e continua a tenere la mano di Stiles seguendolo tra tutta quella gente. Anche Stiles ha le mani che sudano indicando al mannaro il disagio del suo ragazzo ma non può fare altro che stringerlo più forte.

"Non potevamo venire un altro giorno?" prova Derek con la speranza di convincere Stiles ad andarsene di lì.

"Ma Der, è il primo giorno di saldi e se non prendiamo oggi i completi rischiamo di non trovare nulla in sconto e doverli prendere a prezzo pieno."

"E dove sarebbe il problema?" domanda.

"Che non posso permettermelo e voglio fare una bella figura al matrimonio di Cora."

Derek vorrebbe dirgli che non deve farsi quei problemi ma sa che non servirebbe a molto visto che Stiles continua a vedersi goffo e sgraziato perciò sospira per poi seguirlo all'interno del negozio.

Due ore dopo Derek pensa di aver raggiunto il suo limite massimo di sopportazione. Ha trovato il suo vestito esattamente venti minuti dopo essere entrato in quel posto e solo perché cinque minuti li ha passati discutendo con Stiles sul colore: Derek aveva scelto un modello nero ma l'umano glielo aveva strappato di mano proibendogli quel colore e suggerendogliene una blu cobalto che Derek non aveva voluto nemmeno provare. Alla fine avevano patteggiato e avevano scelto un completo grigio antracite con una camicia bianca. Non avrebbe messo la cravatta ma Stiles non aveva obiettato, l'odore di eccitazione che proveniva da lui rendeva ben chiaro al mannaro il motivo di quella mancata obiezione.
La scelta di Stiles si era rivelata più difficile. Aveva provato completi di ogni colore e forma ma non si piaceva con nessuno di essi e Derek gli dava perfettamente ragione perché nessuno rendeva giustizia al suo corpo. Non che Derek si intendesse di moda ma quando si trattava di Stiles riusciva a capire esattamente cosa gli sarebbe stato bene e cosa no.

È proprio mentre sta portando giù l'ennesimo completo che vede quel modello e capisce che è perfetto per Stiles. Cerca la taglia e glielo porta. "Prova questo."

Stiles lo afferra come un automa completamente esausto. Quando esce dal camerino a Derek manca il fiato: il completo è di un bel grigio lucido; la giacca gli modella i fianchi e gli fascia alla perfezione il petto mentre i pantaloni cadono elegantemente mettendo in risalto il suo sedere. "È lui" mormora Stiles ancora incredulo e Derek non può che essere d'accordo.
Ma appena Stiles guarda l'etichetta il suo umore cambia. "Ma non me lo posso permettere" sussurra.

"Stiles..."

"No, Der, non voglio."

"Ma perché?"

"Perché non voglio dipendere da te, non è giusto."

Derek sospira. "Prenderti questo vestito non implica che ti stia mantenendo."

"Lo so ma non voglio. Ho cominciato a lavorare proprio per poter essere indipendente."

"Lo so ed è una cosa davvero nobile. Ma lavorare solo nei fine settimana non ti permette di guadagnare abbastanza per permetterti di prenderti da solo tutto quello che ti serve."

"Mi basta un vestito normale, non ho bisogno proprio di questo" ribatte Stiles.

Ma Derek sa quanto ci sia rimasto male e quanto gli piaccia quel completo ma non risponde per non rovinare ancora di più l'umore del suo ragazzo con una discussione.

*

Forse sto facendo una cazzata. DH

È una cosa carina, invece. CH

Si incazzerá, lo so. DH

Non lo farà. E, al massimo, lo sbatti sul letto e gli fai dimenticare anche il suo nome. CH

CORA. DH

Sì? CH

Dimmi che non ti racconta anche cosa facciamo a letto, ti prego. DH

È mio amico, è normale che si confidi con me. CH

Ma sei la mia sorellina. Sei innocente e dovresti rimanere tale. DH

Mi sto per sposare. E non sono più vergine da un pezzo. CH

Stop, stop. Non voglio saperlo. E sono arrivato. DH

Buona fortuna. CH

Derek prende un profondo respiro e suona il campanello. Stiles apre la porta e si soprende di vederlo lì con quell'enorme borsa in mano. "Ciao."

"Ciao, posso entrare?"

"Pensavo non avessi bisogno di chiedermelo dalla prima volta che sei entrato di nascosto in camera mia."

"Idiota" ribatte Derek baciandolo prima di farsi strada verso la cucina.

"È per te" continua allungandogli poi la borsina.

Stiles la apre curioso, le mani un po' gli tremano mentre tira fuori il completo grigio e Derek si trova a trattenere il fiato. "Der, non posso accettarlo."

"Tra poco è il tuo compleanno. Volevo regalarti un weekend da qualche parte ma poi ho pensato che era meglio questo."

"Ma..."

"Lo so che per te è importante la tua indipendenza ma per me è importante che tu riesca a vederti esattamente come ti vedo io."

"Da togliere il fiato, esattamente come quando ti sei visto allo specchio con addosso questo."

Stiles ha gli occhi lucidi. "Non so cosa dire."

"Puoi sempre dimostrarmi quanto ti è piaciuto il regalo" dice Derek ammiccando cercando di stemperare la tensione.

"Scemo" esclama Stiles abbracciandolo. "Grazie, davvero."

"Non ringraziarmi. Ora devi trovare la camicia, le scarpe, la cintura e la cravatta. E non ho intenzione né di pagartele né tantomeno di accompagnarti di domenica."

Stiles sorride. "Nemmeno se ti corrompo?"

"Hai detto che vuoi essere indipendente."

"Ma ho bisogno di consigli, dei tuoi consigli."

Derek sbuffa fingendosi esasperato ma consapevole che lo avrebbe accompagnato in qualunque posto. "Dovrai essere davvero bravo a corrompermi."

"Accetto la sfida" risponde per poi attaccarsi alle sue labbra.

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