Sessantanove - Meccanico

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Derek ha poco più di vent'anni ed è la terza volta che deve ricominciare da zero. Ma, se possibile, questa è pure peggio delle altre volte: è fuggito da New York solo con un borsone e la macchina che sta guidando, non ha la più pallida idea di cosa fare della sua vita e la Camaro ha deciso di piantarlo in asso appena dopo essere entrato a Beacon Hills. "Fantastico" borbotta.

Riesce appena a farla scendere di strada ma data l'ora tarda non ha proprio idea di cosa fare. Entra in un bar e prende una coca cola. Il proprietario, un anziano signore molto solo comincia a parlare con lui che non ha davvero molta voglia di socializzare ma ne approfitta per chiedergli informazioni. "Se vuoi far controllare la macchina senza spendere troppo dovresti andare da figlio dello sceriffo. Ha una piccola officina meccanica dietro casa e sì, non è propriamente legale ma è un bravo ragazzo e credo lo sia anche tu."

Derek quasi si commuove, ringrazia l'uomo dopo essersi fatto dare l'indirizzo e prosegue e piedi. Arriva davanti casa dello sceriffo stupendosi di trovare tutto spento. Lievi rumori provengono dal retro e Derek fa il giro della casa e trova un ragazzo dentro a quello che ha tutta l'aria di essere un garage. "Sei il figlio dello sceriffo."

"Dipende. Tu chi sei e cosa vuoi?"

Derek già lo odia ma ha bisogno di aiuto. "Sono Derek e appena entrato in città la mia macchina si è fermata."

"Chiama il carroattrezzi."

"Non posso."

"Perché? La macchina è rubata? Sai che sono il figlio dello sceriffo, vero?"

"La macchina non è propriamente rubata ma... non sono affari tuoi, va bene? Ho solo bisogno che la rimetti in moto per poter andare il più lontano possibile da qua."

Il ragazzo lo osserva facendo saettare i suoi occhi sulla sua figura: lo sta studiando e Derek lo odia. Non ha idea di quanto passa prima che sorrida allungandogli la mano. "Stiles. Portami a vedere la macchina. Papà è a lavoro, dobbiamo essere veloci per non farci beccare da lui."

"Davvero non sa cosa fai qui?"

"Generalmente sistemo solo macchine di amici e non mi faccio quasi mai pagare in denaro."

"Quasi?"

"Beh tu non sei mio amico quindi..."

"Va bene, ho capito. Andiamo."

Arrivano al luogo dove Derek ha dovuto lasciare la macchina a bordo di una Jeep che ancora non ha ben capito come fa ad andare senza perdere le ruote. "Sembri un lupo ringhioso. Rilassati, la mia bimba è affidabile."

"Il rumore che fa un pò meno."

"Sto aspettando il pezzo di ricambio ma non ci lascerà a piedi a differenza della tua."

Ora Derek ringhia davvero. "Non era mai successo prima."

Stiles scende seguito da Derek che lo guarda aprire il cofano e osservarne l'interno con la torcia del telefono. "Prova a mettere in moto."

Derek esegue tre o quattro volte mentre non riesce a vedere cosa sta facendo Stiles ma, alla quinta, riparte. Derek non ci crede. "Funziona!"

"È solo momentanea. Devo cambiare il pezzo e, visto il viaggio che vuoi fare, controllare anche tutto il resto."

"Posso portartela domani?" prova.

"Se la spegni non si accenderà di nuovo. Quindi conviene portarla direttamente da me. Prometto di sistemartela in qualche giorno."

Derek non sa se ha qualche giorno ma non pensa di avere altra scelta. Lo segue fino a tornare di nuovo a casa dello sceriffo e parcheggia dentro al garage. Stiles la copre con un lenzuolo e quel gesto riesce a tranquillizzare un pò Derek. "Domani passo a capire cosa devi fargli, quanti giorni ti servono e quanti soldi to devo. Va bene?"

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