Ventuno - Ferito

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Buonsalve! Questa shot è nata da un desiderio impellente di un Derek sofferente dopo aver visto una fanart che non trovo più. Nella mia testa Derek doveva essere ancora più sofferente ma è uscita così. Spero vi piaccia.




Quando Derek aveva lasciato Beacon Hills due anni prima lo aveva fatto per paura di distruggere la cosa migliore che avesse creato dopo la morte di Laura: il suo branco. Anche se non ne era più l'Alpha, sentiva di essere una minaccia per loro, perciò aveva deciso di andarsene. Quello che di certo non si sarebbe mai aspettato era di morire così, da solo, in una povera casa dispersa nei boschi. Ormai vegetava tra quelle quattro mura da un tempo che non riusciva a quantificare: si era scontrato contro dei cacciatori e ne era uscito piuttosto malconcio. Ma il problema era arrivato quando si era accorto che non riusciva a guarire. In realtà era già qualche mese che si era reso conto che le sue ferite ci mettevano sempre più tempo a rimarginarsi e sempre con più fatica. Ci aveva messo poco a capirne il motivo: la lontananza dal suo branco e da quello che il suo lupo aveva scelto come compagno lo stava indebolendo. Ma non sarebbe tornato sui suoi passi, si sarebbe limitato ad aspettare la morte in quella capanna, da solo, certo che i suoi amici sarebbero stati bene senza di lui.

Un altro giorno è passato, Derek si sente sempre più debole ma sembra che la vita voglia ancora una volta prendersi gioco di lui e non lo lasci andare. Sente il rumore di un'auto in lontananza e dei passi avvicinarsi. Forse è il vecchio proprietario di quella casa che gli sta portando del cibo come ha già fatto nei giorni precedenti o, forse, sta delirando: si sente andare a fuoco e la testa girare. La porta si apre e la luce lunare entra nella stanza.

"Der?"

Derek si gira di scatto verso la voce conosciuta. "Stiles?"

No, non poteva essere lì, non dopo tutto quello che aveva fatto per lasciarlo andare lontano da lui. Stiles copre i due metri che li separano sicuro di sé e davvero, davvero arrabbiato. "Razza di idiota, hai una vaga idea di quanto tempo ci ho messo per trovarti?" urla.

Derek si mette in piedi a fatica. "Non dovevi farlo."

"E cos'avrei dovuto fare, eh? Lasciarti indietro? Abbandonare un membro del mio branco?"

Derek si sente stordito da quel fiume di parole. "Non ero in pericolo, ho semplicemente deciso di andarmene."

"Senza dirci niente, senza parlarne con noi. Hai idea di cosa mi è passato per la mente?" urla ancora spintonandolo.

Derek vorrebbe davvero chiedergli che cos'aveva pensato, è davvero interessato alla questione ma una fitta al petto gli toglie il fiato costringendolo a sedersi sul letto. "Der, che ti succede?" gli domanda preoccupato.

Derek sposta le mani e mostra a Stiles la maglia che si sta impregnando di sangue. "Merda" ringhia.

Stiles si avvicina, ora non emana più rabbia ma panico. "Fammi vedere. Che ti è successo?"

"Cacciatori" riesce a biascicare a malapena mentre lascia che Stiles gli tolga la maglia.

L'umano studia la situazione. "Resta qua, torno subito."

Derek vorrebbe dirgli che non ha nemmeno la forza per reggersi sulle gambe ma resta in silenzio. Come resta in silenzio mentre Stiles lo medica borbottando imprecazioni contro di lui. "Derek Hale non ho fatto tutta questa strada per vederti morire, quindi vedi di impegnarti e guarire."

Derek sbuffa una risata.

"Lo trovi divertente? Davvero, Der?"

"Non morirò."

"Ti conviene. O ti uccido io" ribatte mentre chiude la fasciatura. "Ora stenditi e mettiti a riposare."

Derek ubbidisce ma quando Stiles sembra allontanarsi dal letto gli afferra il polso. "Resta."

Lo sguardo di Stiles si addolcisce. "Non vado da nessuna parte."

Derek si sforza per riuscire a spostarsi verso il muro e solleva le coperte. "Resta qui."

Stiles ora arrossisce ma si leva le scarpe e si stende al fianco di Derek. Derek che lo abbraccia e affonda il naso nella piega del collo facendolo irrigidire. "Ti dò fastidio?"

"No, solo... non sono abituato, ecco. Ma mi piace" risponde cominciando a passare le dita tra i capelli lunghi del mannaro. "Ti sono cresciuti tanto."

"Mm mh."

"Non sono certo che mi piacciono."

"Potresti tirarli meglio in certe occasioni" lo stuzzica Derek ridacchiando nell'udire il cuore di Stiles battere furiosamente.

"Deeer."

"Cosa?"

"Ti pare il momento? Stai rischiando di morire."

"Non sto per morire, sto benissimo" ribatte stringendosi di più a Stiles.

"Dimostramelo e guarisci."

"Agli ordini, ragazzino" risponde lasciandogli un piccolo morso sul collo che gli procura i brividi.

I raggi del sole entrano dalla finestra svegliando Derek. Ha dormito bene probabilmente per la prima volta in due anni ma si ritrova solo nel letto. Si alza e si sente finalmente bene. Si leva le bende e nota che le ferite sono quasi completamente rimarginate. "Stiles?" chiama.

Nessuna risposta. Forse è stato tutto un sogno, frutto della sua disperazione. "Stiles?" riprova.

"Ben svegliato. Come ti senti?"

Derek lo guarda mentre gli sorride davvero. Gli era mancato quel sorriso. "Bene, davvero bene."

"Però sono ancora arrabbiato con te."

Derek lo sa e non può biasimarlo. "Come hai fatto a trovarmi?"

"Sono dovuto prima diventare druido del branco e poi ho usato un incantesimo di localizzazione. Non è stato per nulla semplice."

"Sei diventato druido?"

"Sì. In realtà è stato quasi un caso ma ho trovato un modo per non essere l'anello debole del branco. Quindi puoi tornare."

Derek lo guarda stupito, forse non ha afferrato bene il senso del discorso. "Scusa?"

"Sì, quelle dovresti farmele per avermi fatto spaventare così ieri sera. Ma hai capito benissimo: sono diventato druido, ergo posso difendermi e non puoi più essere un pericolo per me."

"Io non..."

"Der, lo so. Cioè non ne sono proprio certo certo ma se lo hai davvero fatto per me qualcosa vorrà dire, giusto?"

Derek si ritrova a sorridere. "Il mio ragazzino" sussurra allungando il braccio verso di lui.

Stiles si lascia trascinare contro il suo corpo. "Non lasciarmi più indietro."

"No, non lo farò mai più."

"Bene."

"E ora?"

Stiles lo guarda. "Ora cosa?"

"Posso dimostrarti che sto bene e sono in perfetta forma?"

Stiles spalanca la bocca quasi fosse in carenza di ossigeno. "Tu vuoi...?"

"Solo se lo vuoi anche tu."

"Lo voglio, certo che lo voglio. L'ho sempre voluto."

"Però?"

"Credo dovremmo parlare."

Derek gli morde di nuovo il collo. "Allora parliamo" dice con voce roca.

Stiles gli accarezza le spalle nude. "Dopo. Dopo parliamo quanto vuoi."

"E ora?"

"Ora fammi tuo."

"Agli ordini, ragazzino."

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