Diciassette - Cereali

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Quando Derek aveva deciso di tornare a Beacon Hills sapeva già che le cose erano cambiate: la vita dei membri del suo vecchio branco era continuata pure senza di lui. Non era certo di essergli mancato anche se Scott lo sottolineava al termine di ogni loro telefonata, almeno non quanto erano mancati a lui. Perché sì, Derek non lo avrebbe mai ammesso ma il suo strano branco gli era mancato al punto da rendergli difficile controllare il suo lupo durante le lune piene, in particolare la mancanza di una persona lo aveva spinto a tornare sperando di aiutarlo a gestire la cosa.

Quello che certo non si aspettava era di trovare quella persona completamente diversa da quando se ne era andato: il suo fisico adolescenziale stava sbocciando pronto a diventare quello di un uomo; i suoi capelli erano diventati ancora più lunghi e ribelli; il suo gesticolare scomposto ora era quasi ipnotico e il suo sorriso era ancora più caldo, sereno, rilassato. Probabilmente il merito è di quel ragazzo che gli tiene la mano sulla spalla e lo guarda con occhi adoranti e un sorriso troppo malizioso. Derek sente il suo lupo ringhiare e pensa sia meglio andare a trovare Scott.

La seconda volta che Derek incontra Stiles non può proprio evitarlo: Scott ha chiamato l'intero branco al loft per dargli il bentornato. Derek si era lasciato abbracciare da tutti, approfittando per stringersi Stiles un po' più addosso ma storgendo il naso nel sentire l'odore del suo ragazzino mischiato a quello di un altro. Aveva dovuto far leva su tutte le sue forze per impedire al lupo di uscire e marchiarlo.

Le volte successive Derek nemmeno riesce a spiegarsi se siano casuali o meno, fatto sta che ogni volta che il suo lupo percepisce l'odore di Stiles, Derek si ritrova nascosto dietro a qualche angolo e seguirlo. Era proprio dietro ad uno di questi il giorno che l'umano si è accorto di essere osservato mentre si trovava in un bar assieme a Jack (un nome banale per un ragazzo banale si era trovato a pensare Derek). Si è alzato dal tavolo, è uscito dal retro e si è avvicinato furtivo. "Sei diventato uno stalker?" gli ha urlato.

Derek non lo ha proprio sentito arrivare e si è spaventato portandosi una mano sul cuore. Stiles è scoppiato a ridere davanti alla reazione del mannaro e Derek ha pensato che il suo cuore non avrebbe retto. "Idiota!"

"Cosa fai qui?"

"Volevo andare a correre ma poi mi sono ricordato che al loft sono finite le tue patatine per la serata film così stavo per andare a comprarle."

Non ha proprio mentito ma nemmeno detto tutta la verità visto che il supermercato in cui generalmente si rifornisce è dall'altra parte della città. Ma Stiles non sembra volerlo punzecchiare nonostante il suo sorrisino lasci intendere che non se la sia bevuta. "L'ho sempre detto che sei un lupastro dal cuore tenero. Vuoi unirti a noi?"

E vederti sorridere a qualcun altro? No, grazie. "Mi dispiace ma Scott mi aspetta tra poco. Ci vediamo domani?"

"Sì, a domani."

Derek si presenta da Scott dieci minuti dopo e si siede in sala d'attesa senza dire una parola. "Dovresti deciderti a dirglielo" comincia Scott.

"No, non posso."

"Perché?"

"Ha Jack, è felice. Merita tutto questo."

"Amico, non hai mai pensato che con te potrebbe esserlo di più?"

"Impossibile, io distruggo tutto ciò che tocco."

Scott non risponde limitandosi a dargli una pacca sulla spalla prima di tornare a lavoro.

Dopo quel giorno a Derek sembra quasi che Stiles cerchi di passare più tempo possibile con lui e, se da una parte gli fa davvero piacere la cosa, dall'altra continuare a sentire il suo odore mischiato a quello di Jack lo sta portando al manicomio. Una sera si trova inconsapevolmente ad avvolgerlo nel suo lenzuolo tolto per l'occasione dal letto pur di lasciare sul ragazzo il suo odore. Si da dello stupido appena si rende conto dell'accaduto ma Stiles si sistema meglio il lenzuolo sulle spalle e si rannicchia sul divano e decide di lasciarlo così.

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