𝐃𝐄𝐒𝐏𝐄𝐑𝐀𝐃𝐎

☩ DIECI ☩

☩ D E S P E R A D O - APOCALISSE ☩
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Il Golgota

Trevor non ha perso tempo a tornare a casa subito dopo. È uscito per una passeggiata serale, e non credeva di certo di poter trovare Michelle davanti l'entrata del cimitero. Quel pensiero se lo trascina fino alla porta della stanza di quel Motel, gli si appiccica alla pelle come pece, si trascina silenziosa negli angoli bui delle strade, nell'incavo delle curve in cui le ruote delle macchine girano per poi tornare al loro posto. Michelle è lì, nel suo pensiero, fissa e immortale lo guarda in mezzo a Conquista e Morte, il rossetto sbiadito, gli occhi azzurri socchiusi, quella lacrima, nera e in contrasto con la sua pelle così chiara – conosce Michelle da appena un giorno, e tutto in quel quadro dipinto nella sua memoria stona. Lascia che la porta si chiuda dietro la sua schiena, la spinge appena, per poi tirare un lungo sospiro, anche le luci di quella stanza in cui adesso vive lo accecano.

Quando me ne andrò

Scuote la testa, non può perdersi, non ancora: tutti quei cambiamenti lo stanno scuotendo e spaesando. E no, non dovrebbe nemmeno associare al pensiero di Michelle qualcosa di così importante, è solo una donna, una donna che nasconde tanto di sé perché sono due sconosciuti in quella dimensione, due sconosciuti con idee e parole che cozzano troppo tra loro fino a perdere il senso che conservano. Allora sospira, si scuote quel sinistro presentimento dalle spalle, e si prepara per dormire. Pensa che dovrà trovare un posto stabile in cui stare se vuole continuare ad allenarsi lì, ma al momento cerca di non darci troppo peso: sono passati appena due giorni da quando è lì, a Desperado, e ha ben capito come in quella città possa succedere di tutto. Come in quella città possa arrivare persino l'Apocalisse.