☩ TRENTA ☩

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☩ D E S P E R A D O - CITTÀ D'OMBRE ☩XXX (😏)Confusione e Tempesta

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☩ D E S P E R A D O - CITTÀ D'OMBRE 
XXX (😏)
Confusione e Tempesta


Lo sgomento e l'incredulità di quel momento gli fanno sbagliare strada più volte, si ritrova quasi a superare un semaforo rosso

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Lo sgomento e l'incredulità di quel momento gli fanno sbagliare strada più volte, si ritrova quasi a superare un semaforo rosso. Terence tiene le unghia affondate nel sedile, Michelle apre il finestrino uscendo per metà busto a chiudere gli occhi, godersi la strada a occhi chiusi, dimenticarsi solo per un attimo di tutto quello che è successo, di tutto il dolore ricevuto e causato. Arrivano all'appartamento di Trevor, i due tengono il pugile in macchina e controllano non ci sia nessuno di sospetto in zona, per poi sgattaiolare all'interno del condominio, chiudendo silenziosi la porta dietro di sé.

Superano la porta di casa di Trevor, due mandate alla porta, persiane chiuse, luci accese. Il pugile va in cucina, prende due bicchieri con le mani a tremare e li versa d'acqua, facendone cadere un po' sul tavolo, per poi lasciarli lì ai due giovani. Poggia i palmi sulla superficie del tavolo, guardandoli entrambi.

-E ora parlate. – Terence si siede, ancora scombussolato, e prende un sorso d'acqua ringraziando in un sussurro; Michelle guarda il bicchiere, indifferente, per poi riportare lo sguardo sul pugile.
-Come ti senti?
-Sconvolto ti va bene come sentimento? – commenta, piccato, e quella alza gli occhi al cielo.
-Non intendevo questo: fisicamente, dico. Sei debole, la mancanza di sole ti sta rendendo più pallido del previsto, posso indovinare tu riesca a malapena a guardarti nello specchio senza dissociarti. Dimmi, senti qualcosa di tutto questo? – il pugile ammutolisce, guardandola attento.
-Non significa nulla. – commenta, in un mormorio.
-Ti abbiamo tutti convinto fosse per l'incontro contro Latreche, e in parte è vero: ma ti ricordi cosa sia successo prima di svenire sul ring?
-Ho, ho vomitato.
-Esatto, ma non era un vomito qualunque: ti si è accelerato il processo di perdita, perché quella sera hai usato con più intensità e volontà il tuo abisso, cercando di sradicarlo. – gli spiega la giovane, seria e convincente. -Non era sicuramente la prima volta che hai avuto perdite: la perdi nella saliva, nel sudore, nelle urine, nel sangue, eri immerso in liquido di perdita e di sangue la sera dell'incontro. Il secchio di Michael era pieno di nero. – commenta la giovane, rabbrividendo al ricordo di quel torbido nel secchio di Michael. Trevor impallidisce, guardandosi attorno, a cercare una via di fuga che non trova.

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