☩ QUARANTASETTE ☩

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☩ D E S P E R A D O - CITTÀ D'OMBRE ☩XLVIILe lacrime di un sognatore

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☩ D E S P E R A D O - CITTÀ D'OMBRE 
XLVII
Le lacrime di un sognatore

-L'incontro tra l'Ombra e l'Esplosione inizia!-I due avversari camminano attorno al centro del ring: studiano la loro posa, l'oscillare del corpo

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-L'incontro tra l'Ombra e l'Esplosione inizia!
-I due avversari camminano attorno al centro del ring: studiano la loro posa, l'oscillare del corpo.
-Si preparano a un attacco improvviso: c'è tensione in tutta l'arena, se si accosta l'orecchio non si sente esalare nemmeno un respiro.
-È un momento davvero carico e importante: da qui si gettano le basi per il combattimento.

Gli occhi di Trevor sono in quelli di Javier: sono scuri come i suoi, silenziosi e intensi come i suoi: in quegli occhi si rispecchia, ritrovando una somiglianza che cercava da tanto sul ring. Sente il respiro infrangersi sul suo guantone sinistro, vicino al naso incerottato; continua a camminare, sente l'adrenalina aumentargli i battiti del cuore, lo stomaco stringersi contro la presa resistente e indurita degli addominali allenati che si tendono ai possibili colpi; il pantaloncino gli avvolge con sicurezza la vita, il suo cognome inciso in argento sulla cinta morbida; le scarpette aderiscono bene alla caviglia e stringono senza soffocare i polpacci accaldati che sente pesanti, col gelo che è sceso sul ring, in mezzo ai due pugili che si stanno studiando. Le fasce viola sono strette attorno ai polsi, impresse contro le nocche a proteggergliele, il guantone morbido e ben legato ai polsi, i ciuffetti castani a sfiorargli ancora composti la fronte: è tutto perfetto, lo sente. In quel momento ogni movimento è giustificato, ogni giro attorno a quel ring è essenziale, descrive la scena successiva, è il preludio all'inizio. Guarda attento Javier per un po': posa incurvata, la testa protetta dai guantoni blu e i gomiti a proteggere lo stomaco, passo lento e pesante; Agame stringe i denti coperti, trattenendo un'imprecazione – inizia col gioco aggressivo, è il primo pensiero che gli viene in mente. Inizia a varare tutte le probabilità: potrebbe passare a un cambio di guardia difensivo, o potrebbe puntare sull'aggressione violenta e veloce, in mezzo a queste risposte conta con minore probabilità una non-risposta o la schivata. Inizia a saltellare, dettando il ritmo, intanto che in pochi secondi la sua mente cerca di replicare le possibili conseguenze dei suoi colpi: il ring è una scacchiera per lui, i pedoni le combinazioni di azioni che si potrebbero avere, lo scacco il capovolgimento delle previsioni. Poi si dice che dovrà passare all'azione: il primo pugno va allo sfidante, e lui deve abbattere la guardia prima che possa causargli danni; saltella, si avvicina appena, e Javier resta calmo a quei movimenti, come se leggesse nei suoi pensieri. Non si fa scoraggiare, non è da lui: continua con l'avvicinamento, e l'allontanamento, gli gira appena attorno, e poi dà il via allo spettacolo: simula la finta col destro, e prova l'uno-due; Javier li schiva abilmente, sotto lo stupore di tutti che vedono il campione all'azione. Agame continua nella strategia: gli si avvicina, poi si allontana di nuovo, inizia a muoversi più ampiamente, già pronto a ricevere il pugno, e quello schiva ancora qualunque suo approccio. Agame apre la breccia in quell'istante: si allunga in un altro uno-due, già previsto da Javier che scarica violento il counter punch, e il pugile in nero si esibisce in uno sway-back perfezionato: si tende con le ginocchia verso il basso, tende il busto all'indietro, descrive quella mezza circonferenza, facendo impazzire i cittadini di Desperado, che saltano a guardare la mossa.

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