☩ SETTE ☩

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☩ D E S P E R A D O - CITTÀ D'OMBRE ☩VIIUn ultimo desiderio

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☩ D E S P E R A D O - CITTÀ D'OMBRE 
VII
Un ultimo desiderio


La sera dopo l'arrivo di Trevor, il Dawn sa solo di musica, urla e sesso

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La sera dopo l'arrivo di Trevor, il Dawn sa solo di musica, urla e sesso.

Michelle rilascia un sospiro profondo, tirando con ancora più foga la testa di una ragazza tra le sue gambe, che la sta scopando con la bocca ormai da dieci minuti nel camerino chiuso a chiave. La giovane seduta sulla toeletta, strizza gli occhi azzurri mordendosi le labbra che trattengono un sorriso, mentre quella tra le sue gambe si dà da fare: è una bionda ossigenata dagli occhi azzurri furbi, la bocca morbida e rossa, e una lingua da paura. Le ha già promesso uno spettacolo di strip dopo, e al momento questo è parte del pagamento; poi arriveranno anche i soldi, e forse una bella scopata a casa della bionda, se avanza del tempo. Quella tiene ferma con le dita il preservativo sul sesso di Michelle, proseguendo a tracciare percorsi senza inizio né fine con la lingua sul clitoride di lei, facendole agitare le gambe. Ci manca poco, e Michelle chiude gli occhi, carezzando la testa di lei, focalizzando tutto sull'immaginazione: può venire solo in un modo, di questo ne è certa, e quel modo è immaginare che quella lingua appartenga a un pugile col cerotto sul naso e degli occhi neri – è l'unico compromesso a cui non può sfuggire. Tiene il labbro ben stretto tra i denti per non farsi scappare nessuna parola sbagliata, e quando è sul punto di tremare fino a stringere tra le cosce morbide e forti la testa di lei, un bussare forte e continuo le risveglia, diretto dalla porta chiusa.

-Michelle, apri questa cazzo di porta! – inizia Judith, stanca. -E scopa in bagno dio mio, devo truccarmi, cazzo! – le due scoppiano a ridere, e Michelle toglie sbrigativa il preservativo, sistemandosi la mutanda addosso e lasciando una carezza sulla guancia a Blair, è il suo nome, giusto?
-Ci vediamo dopo, dolcezza. – la saluta solo la donna, ammiccante, mentre apre la porta, ritrovandosi Judith imbufalita.
-I cazzo di camerini! – sbraita.
-Che l'evangelista mi secchi, quanto la fai tragica. – commenta Michelle, divertita, mentre l'altra se la svigna. – Ci stavamo solo divertendo.
-Quello era plausibile, testa di cazzo. – si lamenta Judith, mentre si strappa le ciglia finte. -Dico, puoi almeno scopare in bagno? Ti costa tanto?
-Smettila, fai sempre la drammatica per niente, sei una cazzo di pressa. – si lamenta l'altra, intenta a risistemarsi il trucco.
-E tu sei una cazzo di ninfomane: per quante sere vuoi ancora occupare il camerino in cui mi cambio?!
-Perché non te ne cerchi un altro, maledetta stronza? – sputa velenosa e divertita la ragazza dagli occhi azzurri, la sigaretta stretta tra le labbra, il ghigno divertito.
-Perché tu non vai a farti fottere nelle camere da strip invece, grandissima-
-Basta voi due! – interviene Doll, sconcertata dall'acceso litigio delle due stripper, massaggiando le loro spalle, i capelli biondi e cotonati sempre alti, le protesi di silicone al seno a gonfiarlo ben evidenti sotto il reggiseno rosa. -Ho capito che vi manca Maggie, ma non serve sostituirla.
-Dillo a Jud, visto che a quanto pare non cura ancora le sue frustrazioni sessuali. – commenta secca Michelle, sotto il ribollire dell'altra.
-Tu invece non curi ancora quella boccaccia di merda.
-No, infatti, mi serve a leccare meglio le tipe che mi passo.
-Basta, ho detto basta! – le riprende Doll. -Un altro litigio e giuro sull'evangelista che vi licenzio, entrambe! Mi avete capito?! – le due ammutoliscono, tornando silenziose ai loro posti.

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