☩ D E S P E R A D O - CITTÀ D'OMBRE ☩
IXX
Da nessuna parte-Ah, Michelle? Prego, entra. – David aggrotta le sopracciglia, colpito dal trovarsi davanti il portone di casa la stripper più voluta di Desperado: è sicuro che lei non lo abbia degnato di uno sguardo fino alla sera in cui ha vinto l'incontro internazionale. Lei si fa spazio, sorridendo amabile e ammicca.
-Ero venuta a vedere come stessi, dato che ti stai riprendendo.
-Sto bene, grazie mille: tanta fatica, sai com'è; ho quasi perso l'ombra, e ora è più difficile contro gli avversari internazionali, ma son felice del risultato. – vorrebbe chiederle altro per lasciar cadere quel momento imbarazzante, ma lei gli si fa vicino, iniziando a baciarlo con foga; David si tira indietro a disagio, alzando le mani.-Oh, wow, posso offrirti qualcosa da bere?
-Come se mi servisse dell'alcol per sciogliermi con uno come te. – lo complimenta lei seducente, sotto lo sguardo stupito di lui: era sicuro che le voci che corressero a Desperado tra lei e Trevor fossero realtà, ma non si aspettava che a Michelle piacessero così tanto i pugili.
-Ah, non ti aspettavo affatto. – commenta lui, divertito, e lei lo bacia ancora: ogni bacio però è una lenta tortura, è lo scontro di labbra impacciato e scombinato, e Michelle sta odiando quella sensazione che la logora: più lo bacia più ripensa allo sparring di quel giorno, più lo tocca più ripensa a Judas che le ripete quelle parole, più lo bacia più ripensa ai baci di Trevor, al modo in cui la tocca, a come la fa venire, a come le sconquassa il corpo con l'orgasmo e con le parole. Storce la bocca, separandosi dai baci, David ancora colpito dalla foga dei suoi gesti, si gratta la nuca, i ricciolini che gli finiscono sulla fronte.
-Non me la mostri la tua camera da letto? – inizia lei, facendolo indietreggiare.
-Sei audace. – complimenta David, intimidito da quelle attenzioni.
-Sono come mi desideri. – fa cadere il giubbotto, tira l'uomo a sé e baciandolo ancora: e più lo bacia più vorrebbe sentire le mani di Trevor avvolgerla, vorrebbe sentire addosso il suo profumo delicato dalla nota amara, vorrebbe che quei mesi non fossero mai esistiti, che lui e lei fossero rimasti in quella camera per sempre, a raccontare del loro passato e delle loro sofferenze, dei loro segreti e delle piccole felicità, per poi scoprirsi ancora, toccarsi e imparare a volersi nonostante il vuoto che ha permeato le loro vite così diverse che in quel nulla si rassomigliano. Michelle si sente così vuota, perché ha riscoperto la pienezza della sua vita solo grazie a Trevor. Reprime le lacrime, continua a baciarlo, si illude che a un certo punto quella sensazione svanirà; è sul letto con David, può farcela, può spogliarsi, può darsi a chiunque lei voglia, perché il suo corpo non è nient'altro che questo: un oggetto pieno di impulsi che ha solo bisogno di essere quietato; il suo corpo non può essere carne, respiro, sangue e sentimento, lucidità e razionalità; può solo essere caos, strumento, catalizzare il desiderio di ogni persona e riversarlo su di lei che non può e non vuole provare più nulla. Ma più sente quelle mani addosso, più la memoria l'atrofizza: quelle mani sono così fredde, le ricordano quella superficie gelida, le ricordano quelle mani, quello sguardo, quelle parole
STAI LEGGENDO
𝐃𝐄𝐒𝐏𝐄𝐑𝐀𝐃𝐎
General Fiction«Tu, passante, ricorda, quando voltate le spalle te ne andrai, che, come noi, ombra e cenere tornerai.» Copyright © -TRVCHEITE, 2022, All Rights Reserved. Vincitrice del Premio Speciale dei Wattys 2023: Miglior Colpo di Scena