☩ QUARANTANOVE ☩

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☩ D E S P E R A D O - APOCALISSE ☩XLIXCome dovrei sentirmi? 

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☩ D E S P E R A D O - APOCALISSE ☩
XLIX
Come dovrei sentirmi?
 


Sente ancora l'acqua fredda addosso, cade dalle goccioline che passano tra i capelli, finiscono sul lavandino, mentre lei perde lo sguardo davanti a sé, diretto allo specchio che la ritrae

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Sente ancora l'acqua fredda addosso, cade dalle goccioline che passano tra i capelli, finiscono sul lavandino, mentre lei perde lo sguardo davanti a sé, diretto allo specchio che la ritrae. Un brivido la coglie nel tremore delle gambe, le mani strette alla superficie di ceramica. Adesso la vede: è perfetta, intatta davanti a lei, ha lo sguardo spaventato, le guance arrossate, i capelli corti, la guarda e non sa spiegarsi perché si senta così.

-Non così, cazzo. – si lamenta in un sussurro, volendo spaccare quello specchio: non sarebbe dovuto accadere così. Perché il suo riflesso è mutato ora? Ora che Trevor l'ha accolta nel suo abbraccio, le ha regalato la bellezza del piacere, l'essenza del desiderio. Il suo riflesso muta davanti ai suoi occhi, facendole salire la nausea, la voglia di sparire che le afferra le dita, la fa sbiancare in volto. Si rannicchia sotto il lavandino, avvolgendo le braccia attorno alle ginocchia, tremante di freddo e di paure che non sa spiegarsi.

-Allora, come ti senti? – Judith le mette davanti un bicchiere di succo, tiene strette tra le mani un bicchiere per lei, la guarda indagatoria e curiosa, come si guardano due adolescenti quando sanno che una di loro ha ricevuto il primo bacio

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-Allora, come ti senti? – Judith le mette davanti un bicchiere di succo, tiene strette tra le mani un bicchiere per lei, la guarda indagatoria e curiosa, come si guardano due adolescenti quando sanno che una di loro ha ricevuto il primo bacio. Solo che qui non si parla di baci, non di abbracci innocenti: qui si parla di cose molto più serie, più crude, più carnali. Lei guarda il succo per un po', si finge distratta, tiene la paura chiusa nel petto. Poi sorride, mordendosi appena il labbro inferiore, la voglia di sigarette la distrugge.
-Come dovrei sentirmi? – domanda a sua volta, e Judith sbuffa una risata.
-E che ne so Michelle, mica mi sono scopata io un uomo. – e la giovane dal caschetto nero scoppia a ridere, chiudendo gli occhi azzurri, poggiando la mano sul petto.
-Quante attenzioni per una scopata, Jud. Sto bene, è stata una scopata. –

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