☩ VENTITRÉ ☩

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☩ D E S P E R A D O - APOCALISSE ☩XXIIINon stavi scherzando quindi?

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☩ D E S P E R A D O - APOCALISSE ☩
XXIII
Non stavi scherzando quindi?











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Respira a fondo, facendo scorrere l'ibuprofene in gola. Se ne sta davanti lo specchio: la deforma, la contorce, un riflesso che non ne rappresenta la dimensione; si sistema i jeans larghi sulla vita, controlla che i tacchi larghi e rossi la tengano stabile, si stringe con forza la pancia dolorante tra le dita. Ogni mese si ricorda la maledizione che porta nell'utero e che mai la indurrà ad essere una madre. Trattiene un'imprecazione tra i denti, si porta dietro le orecchie le ciocche nere dei capelli, la frangia che le carezza le sopracciglia, per poi avviarsi fuori dalla stanza, salutando Judith.
-E tu dove vai? È quasi ora di pranzo.
-Ho un impegno, ci vediamo. – la giovane la guarda andare via, il tonfo leggero della porta che si chiude: l'altra scuote il capo, pressando le labbra, e intanto dà una spadellata al bacon.
-Chissà che idea le è passata adesso.

Arriva davanti la palestra, il dolore si è un po' quietato, l'agitazione le scuote ancora le membra: si ricorda ancora la risata della sera prima di Trevor, il modo in cui è convinto che lei sia una continua civetta e che non intenda mai davvero nulla come vero – gli vorrebbe dar ragione, vorrebbe solo essere questo ai suoi occhi, ma non può dimenticare il modo in cui si è stretta a lui, esasperata nelle lacrime, anelando da lui il passaggio di un affetto che non conservi nulla del desiderio e della lussuria di passioni impronunciabili. E nel ricordo del calore del suo corpo, nella stretta delle sue braccia, nella sua compostezza davanti quel dolore, del suo rispetto, Michelle si è ricordata che il suo specchio non è ancora rotto, è tutto integro e non ancora perduto. Dopo tanto tempo, si è ricordata che nel mondo non esiste solo ciò che fa ruotare tutto il globo e quel mondo in pezzi, si è ricordata che in quel pezzo di mondo non è ancora pienamente e solo uno strumento di piacere, si è vista, negli occhi di Trevor, e si è ricordata che esiste ancora, che è Michelle, e che tutte le cose che Judas, Judith, e gli uomini che l'hanno vista notte dopo notte spogliarsi, le hanno visto fare, non sono la piena definizione della sua persona. Si è guardata nello specchio a cuore, rosa, e per un attimo ha ritrovato i suoi occhi, il suo sguardo, il suo viso senza la consapevolezza che in quel mondo lei sia nata solo e soltanto per avere potere e controllo, ma anche per avere i consigli di Terence, l'apprensione di Michael, la rabbia di Maggie, la cura che Trevor le ha dedicato, dopo tutte le volte in cui gli si è avventata contro, ricordandogli quanto lo odi e quanto non farà mai parte di quella realtà. Allora sta lì, in piedi, nasconde nel trucco e nei tacchi il dolore del sangue e dei crampi, mentre aspetta Trevor. Poi, dopo aver aspettato un po', sbuffa: non le ha creduto; ed ecco che si accinge ad entrare in palestra, meno occupata vista l'ora di pranzo; c'è un gruppetto che finisce l'allenamento con Michael, sono tutti giovani e dilettanti; Judas è a fare l'ultimo circuito di piegamenti, il corpo grosso ed esageratamente muscoloso. Terence se ne sta a lato del ring, a dare consigli ad alcuni colleghi che fanno sparring, e finalmente lo trova: se ne sta davanti un sacco da boxe a saltellare e dare pugni. Non si ferma un attimo: non lo ferma il sudore, o il respiro un po' pesante, con le fasce bianche avvolte all'avambraccio e in guantoni neri e argenti, continua a saltellare indisturbato, in diagonale, con la guardia alzata, una precisione nei movimenti non indifferente. Michelle potrebbe assistere davvero a uno spettacolo unico in quel momento, ma lei non sa nulla di boxe e ancor meno le interessa in quel momento: si dirige a passo spedito verso il giovane uomo, concentrato e dedicato al sacco davanti a lui. La mano a picchiettare sulla spalla, lo porta a lei: per un attimo è spaesato e non si rende conto di avere davanti a sé la giovane. Il mondo riprende poi la sua consistenza, e i suoi occhi trovano l'immagine della stripper che si disegna davanti ai suoi occhi: Michelle è lì, espressione infastidita, braccia incrociate sotto il seno, poggia il peso sulla gamba destra, il fianco che si accentua di più in quella posizione. Sta lì a guardarla e ad aspettare spiegazioni che lui non può darle – intanto Michael si è accorto della presenza della giovane in quella palestra, e si avvicina ai due, accodato da Terence che vuole capire cosa succede e da Judas che adesso non ci capisce più niente: perché Michelle è venuta da Trevor? Perché, in mezzo a tutti gli uomini di Desperado che può avere, lei cerca continuamente lui? Se ne sta dietro a Michael che esasperato cerca di capire che ci fa lì la ragazza.

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