☩ D E S P E R A D O - CITTÀ D'OMBRE ☩
XXXII
I peccati di Michael-Dobbiamo andare da Michael, deve sapere. – Terence apre così la mattina, sedendosi davanti a Trevor e prendendo una mela dalla ciotola in legno sul tavolo, mangiandola vorace. L'uomo lo guarda, silenzioso, annuendo: prova un senso di gratitudine profonda per Terence e Michelle per essere rimasti con lui quella notte, o probabilmente sarebbe affondato molto più di quanto abbia già fatto in pensieri distruttivi. Si vede ancora davanti a sé, il suo riflesso perfetto, nessun vetro a separarli, il suo respiro addosso, l'odore di quel sangue mischiato alla pioggia, le parole che lo hanno per sempre riportato ad anni prima, a quando era tutto imperfetto, a quando lui stava rinascendo dal dolore.
-Anche tu l'hai persa, Terence? – quello alza lo sguardo al suo amico, arrossendo e grattandosi la nuca.
-Sì.
-Quando?
-Due anni fa, avevo da poco finito le operazioni. – quello annuisce.
-E questo, quindi, spiega perché racconti tutto a tutti? – quello avvampa con ancora più evidenza, farfugliando qualcosa.
-Mi spiace. Non riesco a trattenermi, la mia Ombra mi ha portato via tutto il contegno e la discrezione. È un miracolo abbia trattenuto così tanto il segreto di te e Michelle, altrimenti tutti a Desperado lo avrebbero saputo. – abbassa lo sguardo, colpevole di quel carattere che non riesce a frenare; Trevor sospira, ancora più confuso da tutta quella storia: l'Apocalisse, le Ombre, gli individui originali, i puri, è un caos a cui non sa trovare una direzione o una spiegazione. È come se non si fosse mai svegliato. Come se vagasse in una distesa di liquido denso e nero, senza fine né principio, intrappolato in quell'eternità.
-Non preoccuparti, immagino non si possa controllare, come io ora ho meno potere su ciò che provo. – la serratura della porta della sua camera però attira l'orecchio dei due, che vedono arrivare Michelle impeccabile come la sera prima, solo il trucco disfatto, prende del succo e della frutta, sedendosi accanto a loro.-Allora, qual è la prossima mossa?
-Andare da Michael.
-Giusto. – commenta quella con il boccone. -è meglio che sappia che ora sai tutto.
-Ero davvero l'unico a non saperne niente? – chiede di nuovo conferma, sconvolto, e quelli annuiscono silenziosi, sotto il masticare lieve di Michelle.
-È strano per noi avere un forestiero, te l'ho detto; sono molto rari. Non ne vedevamo uno in decenni, credo. Uno come te, poi: uno che è uscito e rientrato.
-Per noi è stato un totale shock. – riprende Terence, spalancando gli occhi. -è un interesse vedere un forestiero; ma vedere un forestiero che esce e rientra qui, è... non te lo saprei nemmeno spiegare.
-Ecco perché tu e Michael eravate sconvolti... - ricollega in un sussurro Trevor, sempre più sconcertato dagli avvenimenti che sta ricollegando.
-Tu hai letteralmente sconvolto la città, Trevor. Nessuno era pronto a te. – conclude quello, sotto lo sguardo annoiato della donna e quello confuso di lui.
-Ma io, non capisco, non sono poi chissà chi.
-Infatti tu non sei chissà chi: ma è il modo in cui avevi controllo sulla tua ombra e lo perdevi, che ti ha reso di interesse in questa città del cazzo. – rimbecca subito Michelle appena trova il tempo di dirgli qualcosa di cattivo, riprendendo a magiare poi, con Terence a scuotere la testa e il pugile a sospirare.
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𝐃𝐄𝐒𝐏𝐄𝐑𝐀𝐃𝐎
General Fiction«Tu, passante, ricorda, quando voltate le spalle te ne andrai, che, come noi, ombra e cenere tornerai.» Copyright © -TRVCHEITE, 2022, All Rights Reserved. Vincitrice del Premio Speciale dei Wattys 2023: Miglior Colpo di Scena