☩ DICIASSETTE ☩

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☩ D E S P E R A D O - APOCALISSE ☩XVIIStasera il grande incontro!

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☩ D E S P E R A D O - APOCALISSE ☩
XVII
Stasera il grande incontro!

Il sole è alto e coperto dalle nuvole imperiture di Desperado: una macchina sfreccia per le strade con un megafono apposto sul tettuccio, urla solo:"Stasera il grande incontro! Jamie contro Paul! Non mancate alle nove all'Arena di Desperado! Bigli...

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Il sole è alto e coperto dalle nuvole imperiture di Desperado: una macchina sfreccia per le strade con un megafono apposto sul tettuccio, urla solo:
"Stasera il grande incontro! Jamie contro Paul! Non mancate alle nove all'Arena di Desperado! Biglietti all'entrata e scommesse tra i posti! Stasera il grande incontro! Jamie contro Paul! Non mancate

Stasera il grande incontro

Trevor cammina di ritorno a casa, dopo la corsa avuta nel mattino. È arrivato fino al Golgota e ha corso in ritorno fino ai due grattacieli, per poi fermarsi: quel mattino è più umido, pesante gli si incastona sulle spalle e tra le scapole, incapace di permettersi di scollarselo di dosso. Allora cammina, il sudore si sta seccando piano lungo la pelle liscia, lungo i muscoli asciutti e la vita stretta coperti dalla canottiera e dai pantaloncini che scoprono i muscoli delle gambe tesi allo sforzo di quella corsa.

Jamie contro Paul

La macchina gli passa proprio vicino, ripetendo la nenia irrefrenabile dell'annuncio: e il giovane sente una scarica di adrenalina investirlo, facendogli rizzare i peli sulle braccia. Un incontro.

Ha deciso di andarci, alla fine: vuole vedere se sa ancora riconoscere i punti deboli di un pugile, vuole ancora capire se conosce la tecnica come un anno fa, vuole capire se sarà in grado di urlare consigli utili a Jamie - vuole vedere fino a quanto un anno senza incontri lo abbia rovinato. Quel pensiero riesce a scuoterselo di dosso meno di prima: è da quando ha vent'anni e ha ricevuto la licenza da professionista che non smette di entrare sul ring. Ne ha incontri di tutti: dai pugili come lui, strateghi e continuamente con una tattica già più in avanti dagli avversari, a quelli che cercavano di sbaragliargli la difesa con la loro forza e la tecnica, cercando di metterlo ko dopo i primi cinque round. Da quelli più alti e piazzati a quelli più bassi e agili; Trevor ha visto talmente tante persone in vita sua da confondere i loro volti tra il sogno e la realtà. E non che prima dei venti non avesse combattuto con nessuno: è da sedici anni che si è buttato su quei ring, prima col caschetto e le protezioni, con le diete seguite a regola d'arte e il corpo ancora immaturo, acerbo e che si scontrava contro chiunque per diventare sempre più resistente al dolore, per non provare più nulla di quello che il cuore gli faceva tanto pesare sul petto. Poi è arrivato il momento di togliere la canottiera e il caschetto: è arrivato il momento di prendersi i pugni in faccia, di starsene con l'occhio nero per settimane, di avere il labbro spaccato o lo zigomo annerito dai lividi. E più se ne stava con le medicazioni a intontirgli le sensazioni, più stava sul ring ad affinare la tecnica, più costruiva il suo mondo in cui aveva già studiato in pochi istanti le prossime mosse del suo avversario, più la sua sete di vittoria e di fama è aumentata. A ventiquattro anni è ormai diventato uno dei pugili più conosciuti a Filadelfia, aveva già avuto qualche incontro a livello nazionale, era sulla strada per arrivare agli incontri internazionali, per dimostrare chi fosse davvero: all'allenatore che non l'ha mai davvero apprezzato, ai genitori che lo credevano solo un delinquente per fare uno sport così violento, i suoi genitori che non avevano mai capito quanto il pugilato fosse un arte, un gioco di pensiero e di movimenti, una danza di dodici round in cui il suo corpo diventava sempre più resistente al senso di delusione che provava ogni volta che rientrava in quella casa.

𝐃𝐄𝐒𝐏𝐄𝐑𝐀𝐃𝐎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora