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-Jisung! Che è successo?- entrò correndo sua madre nella stanza del ragazzo, trovando il figlio con le natiche contro il pavimento della camera e una scatola ribaltata sopra di lui.

-Sto bene!- urlò il ragazzo all'improvviso, alzandosi a sedere e mettendo un pollice in su. La scatola intanto si era ribaltata, aprendosi e mostrando il contenuto di un paio di pattini da ghiaccio e un completo.

-La tua vecchia divisa di pattinaggio? Che ci devi fare?- domandò la donna entrando in camera e cogliendo l'opportunità per raccogliere una maglietta sporca e tirarla in testa al figlio. -Portala a lavare.- gli sorrise, uscendo poi dalla camera.

Pochi attimi dopo il telefono di Jisung squillò, segno che gli era arrivata una notifica. Si alzò dolorante, allungando la mano sul davanzale della finestra, dove aveva poggiato il telefono, per poi prenderlo e accenderlo.

Jisung? è il tuo numero?

Controllò la foto profilo del contatto e notò che nella foto era ritratto Minho. Indossava una camicia nera aperta sopra di poco, mettendo in mostra il suo collo chiaro come la luna in piena estate. Portava due collane  e un orecchino sulla parte destra, il tutto ornato da alcuni gioiellini rossi e bianchi che ha attaccato sotto l'occhio. Gli davano un'aria eterea e stupenda, per non parlare dei capelli arancio spostati lateralmente e tenuti su da della lacca.

Stupendo e basta. 


Minho? Sì sono io, hai bisogno?

sì, volevo chiederti se potevi portarmi un giorno di questi a quella pista, non t'azzardare a ridere di me ma non so pattinare e voglio imparare a farlo, per poter stare sempre sulla pista con Min Joo durante il suo compleanno

A Jisung venne da ridere, come si poteva aspettare che Minho fosse così bisognoso di rendere suo fratello felice, arrivando a chiedere di essergli insegnato a pattinare da nessun altro se non da Jisung. 

certo:D devo vedere quando il mio amico potrà portarci e andremo, dovrai però noleggiare dei pattini

e tu? tu sai pattinare?

posso dire di sì? ahahah, pattinavo da piccolo, ho smesso quasi cinque mesi fa

ho capito, grazie

di niente figurati<3


Minho fino a prima si era trattenuto dall'urlare, ma dopo aver visto quel cuore alla fine del messaggio urlò a pieni polmoni fuori dalla finestra, tanto casa sua era isolata nel nulla e i suoi genitori erano a lavoro. Come faceva a fidarsi di quel ragazzo conosciuto neanche una settimana prima? Veramente se fosse per lui non vorrebbe fidarsi di nessuno di loro, ma erano capitati nello stesso destino e dovevano aiutarsi a vicenda per risolvere la cosa.

Ripensò un attimo al perché aveva scritto a Jisung, per poi ricordarsi di aver dimenticato un dettaglio della sua richiesta.

ah Jisung, sei disponibile per accompagnarmi a prendere i pattini per Min Joo, non vorrei che gli avesse già presi qualcuno, e potremmo prendergli anche una divisa, gli piacciono anche quelle

POSSO AIUTARTI A SCEGLIERE IL REGALO? DAVVERO?

certo, perché non dovrei chiedere il tuo aiuto, te ne intendi di pattinaggio

oh, giusto, per quanto riguarda l'uscita, ci incontriamo nel piazzale davanti alla stazione alle 15?

mi va bene, ci vediamo dopo Ji


-Ji? Seriamente?!- urlò il minore, lanciando il telefono sul pouf che giaceva nell'angolo di camera sua, per poi buttarsi a capofitto sul letto. -Ya Jisung! Hai finito di urlare?! Scendi che è pronto!- urlò sua madre dal corridoio del piano di sotto, richiamando l'attenzione del figlio che si era dato alla pazza gioia nell'urlare.

-Arrivo!- rispose, saltando giù dal letto per poi correre giù nella sala pranzo di casa sua, trovando sua madre che metteva giù l'ultimo bicchiere e la bottiglia d'acqua, per poi richiamare il marito che uscì dal suo ufficio.

La famiglia di Jisung era una famiglia completamente normale per il figlio, sua madre era proprietaria di un negozio di dolci in centro città e suo padre un avvocato in uno studio legale, conosciuto per il risolvere in modo impeccabile tutti i casi di cronaca nera e molto altro. Il giovane in casa voleva un bene assurdo ai suoi genitori, ringraziava qualsiasi essere onnipotente per avergli regalato due persone così amabili nei suoi confronti e che non gli facevano mancare niente.

(l'essere onnipotente sono io)

-Perché urlavi prima in camera? Hai trovato un ragno tra gli scatoloni?- scherzò sua madre versando del tè freddo nel bicchiere del figlio. 

-Hah i ragni non hanno modo di entrare in camera mia, faccio sempre le pulizie!- esclamò vittorioso il figlio, mangiando la carne che tanto amava. -Oh, tutto tu ragazzaccio.- scherzò suo padre rubandogli la carne dal piatto.

-Ora che ci penso, i medici che si sono occupati del tuo coma, hanno trovato niente del perché è successo tutto quello?- gli domandò il padre, venendo sgridato sotto voce dalla moglie che non voleva che un argomento sensibile come quello rientrasse nei ricordi di Jisung.

Quest'ultimo masticò il suo cibo, per poi pensare a cosa dire. -I medici sono risaliti ad alcune teorie di una scrittrice anonima su ciò che ci è successo. Ma davvero non sanno se quelle parole sono vere! Io non c'entro niente!- si giustificò velocemente il ragazzo, facendo accigliare i suoi genitori.

-Spiegaci a parole tue ciò che hanno trovato, perché mai dovremmo prendercela con te, è tutto per il tuo bene.- gli spiegò suo padre, passandogli una mano sulla schiena, alla quale Jisung deglutì a vuoto, incerto sulle parole che voleva esprimere.

-A-allora, sapete che i ragazzi che sono caduti nel coma assieme a me sono tutti ragazzi, no?- i due annuirono spronandolo a continuare- Secondo le parole di quell'autrice anonima, noi otto siamo anime gemelle, perché ci siamo sognati a vicenda e quindi ciò è contato come collegamento. In poche parole, s-sono gay, c-credo.- mormorò l'ultima frase per poi sospirare.

-Non facevo questa questione così complicata. Ma solo a vedere quei ragazzi da lontano capisco che sono persone per bene, sinceramente non voglio farti il solito discorso del tipo "l'amore è amore" o "se sei felice tu, sono felice pure io", certo sarò sempre dalla tua parte Jisung. Ma ti chiedo di non sperare troppo, se tu e uno di quei ragazzi troverete serenità e amore tra di voi non credere mai che sarà tutto rosa e fiori. Ci saranno ostacoli che dovrete attraversare a volte assieme e a volte da soli, e sappi che se le parole di quell'autrice non sono vere io sono qui assieme a tuo padre per reggerti. Se tu amerai una persona noi saremo felici di accoglierla dentro questa casa.- gli sorrise la donna alzandosi da tavolo, seguita dal marito e dal figlio, abbracciando quest'ultimo che iniziò a piangere per la felicità che quelle parole gli avevano trasmesso.

-G-grazie mamma, grazie p-papà. Vi voglio bene...- mormorò nell'abbraccio, facendo intenerire i suoi genitori che lo strinsero maggiormente, trasmettendo tutto l'amore che la loro famiglia possedeva.


sigh, che carino Jis

naur vabbè, che bella la vita

mi ero dimenticata di dirvi che ho iniziato la lettura di "Come anima mai" consigliato da quella pOinguina della mia bestie, se qualcuno l'ha letto e finito sa dirmi come l'ha trovato?

come stati miei piccoli minder? tutto bene? come vanno le vacanze?<33

𝓞𝓾𝓻 𝓓𝓻𝓮𝓪𝓶 .♔︎. 𝓜𝓲𝓷𝓢𝓾𝓷𝓰  ...𝓿𝓸𝓵𝓾𝓶𝓮 𝓣𝓦𝓞...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora