L'aula del processo, era tornata nuovamente piena. Minho e Jisung si stavano tenendo per mano, infondendosi sicurezza, mentre osservavano il giudice prendere posto.-Dopo un'accurata revisione dei fatti, siamo giunti ad una conclusione. Lei, Yie Mi-Cha, è accusata di diverse cose, fabbricazione di documenti falsi, omicidio preterintenzionale, minaccia nei confronti di civili e in più, violazione di sepolcro. Perciò...- l'uomo si alzò dalla sedia, puntando i suoi occhi sulle persone presenti.
(l'omicidio preterintenzionale, è il terzo tipo di omicidio, dopo quello doloso e poi colposo, che si presenta quando una persona uccide qualcuno, ma in terza persona, senza avere un diretto contatto con la vittima. Mentre la violazione di sepolcro, viene eseguita quando dopo l'uccisione di qualcuno, il corpo della persona viene "maltrattato" dall'assassino stesso o da qualcuno complice.)
Minho sentiva che gli mancava poco, per abbandonare la terra. Si sentiva morire, i suoi organi si stavano aggrovigliando tra di loro, quasi a fargli male. Le sue mani sudavano, mentre una di esse veniva stretta da Jisung, che sembrava tenerlo ancora vivo.
-La deputata Yie Mi-Cha, è condannata all'ergastolo e ne pagherà le conseguenze. Mentre Lee Min Joo, sarà sotto la custodia del padre. La Corte Suprema, si occuperà, assieme allo stato, di risarcire i danni mentali procurati ai giovani Lee Minho e Min Joo. Questo è tutto.- e ancora una volta, il secco rumore del legno, si sentì dentro l'aula, raggiungendo le orecchie di Minho, che buttò fuori aria dalla bocca, senza aver mai pensato di starla trattenendo.
-L'abbiamo fatta hyung, sei libero ora.- la voce di Jisung era dolce, mentre attirava il maggiore in un'altro abbraccio, stringendolo tra le sue braccia. -S-sono libero?- domandò, alzando la testa verso Jisung, che gioioso annuì, tornando ad abbracciarlo.
(...)
Era passata una settimana, da quando il signor Yang era uscito e non aveva fatto ritorno a casa. Chan ogni pomeriggio si presentava, in quanto Yuna, dopo aver imparato ad usare il telefono di suo fratello, chiamava il ragazzo.
E anche quel giorno, il ragazzo aveva appena fatto il suo ingresso in casa, accolto dalla madre della bimba, che lo salutò con un sorriso. -Io e Yuna dovremmo uscire tra mezz'ora, deve fare una visita dei denti. Ma ha insistito sul passare del tempo con te, sta piangendo da prima.- la donna rise, mentre Chan si addolciva all'immagine della piccola che piangeva.
-Channie!- la bimba fece la sua apparsa sulle scale, scendendo di fretta i gradini, correndo dal maggiore. -Ecco qua la mia principessa.- le sorrise, mentre la prendeva al volo, facendola saltare in aria. -Channie, ti devo far vedere! So leggere!- urlò contenta Yuna, mentre il maggiore le sorrideva. -Davvero? Allora vediamo.- le sorrise, stringendola tra le sue braccia.
-Se ha bisogno, mi chiami.- il giovane girò lo sguardo verso la donna, che sorrise. -Chiamami per nome, chiamami Iseul.- sorrise la donna, mentre il maggiore arrossiva, spostando gli occhi su Yuna.
-Su, su! Andate a conversare!- Iseul iniziò a spintonare Chan al piano di sopra, mentre Yuna iniziava a ripetere tutte le parole che ha imparato a formulare.
-Poi, ho imparato a dividere anche le parole!- la bimba era ricolma di felicità, mentre si sedeva sul suo letto, con Chan accanto a lei. -Uuh, sai dividere allora... eterno.- le sorrise il maggiore, mentre la bambina batteva le mani in sicronia, usando il ritmo per dividere la parola.
-Troppo semplice, dimmi un'altra parola!- lo spronò la piccola, mentre Chan ragionava su cos'altro dirle. -Beh allora, felicità.- le sorrise, mentre lei mormorava la parola, iniziando nuovamente a battere le mani, per scomporre la parola.
E una mezz'ora era passata, Iseul venne a richiamare Yuna, dopo che Chan l'aveva aiutata a scegliere un outfit. Ora tutti e tre erano davanti al'ingresso, la donna con in braccio la figlia, mentre Chan voleva indossare la sua giacca, per poter tornare anche lui a casa.
-Chan, posso chiederti un favore?- domandò Iseul, girandosi verso il ragazzo, che aveva bloccato i suoi movimenti per prestare attenzione a lei. -Certo.- le sorrise. -Potresti, aiutare Jeongin? Lo sento da ieri che sta piangendo, perché non capisce un argomento di fisica e si rifiuta di prendere ripetizioni, non vuole farmi spendere soldi.- la donna sorrise malinconica al ricordo del figlio, che scendeva le scale di casa con gli occhi gonfi, mentre mormorava lo stesso argomento che doveva studiare.
-Va bene... certo. Farò del mio meglio.- le sorrise e un minuto dopo la porta di casa venne chiusa, mentre il maggiore sconfitto toglieva la sua giacca, tornando a sedersi sul divano. Un sospiro sfuggì dalle sue labbra, mentre qualche porta si apriva e sentiva i passi avvicinarsi al piano terra.
La figura di Jeongin apparì, mentre avvolto in una coperta entrava in cucina, non sembrava neanche aver notato il maggiore seduto. Con lentezza si preparò una tazza di caffè, girando per l'intera cucina avvolto e con solo una ciocca di capelli visibile. Riprese la tazza in mano, decidendo di spendere un po' di tempo in salotto.
Il suo cammino si fermò, quando notò la figura di Chan sul divano, lo sguardo rivolto sull'esterno della casa. -Cosa ci fai qui?- domandò secco il minore, osservando l'altro, che girò lo sguardo verso di lui.
-Uhm, tua madre mi ha chiesto di rimanere. Per aiutarti.- specificò alla fine, mentre il minore lo osservava con disinteresse. -Aiutarmi, come se fossi un bambino. Puoi tornare pure a casa tua, non ne ho bisogno.- e con quelle parole si girò verso le scale, iniziando a salirle.
-Yah! Jeongin!- il maggiore si alzò dal divano, iniziando a seguire il minore, che continuò a salire le scale, entrando in camera sua. -Cosa vuoi?- gli domandò, quando Chan si fermò fuori dalla stanza.
-Niente. Tua madre mi ha chiesto di rimanere con te, mi ha chiesto di aiutarti con fisica.- si poggiò con la spalla contro la porta, mentre il minore lo osservava dalla scrivania. Continuava a mordersi il labbro, nonostante facesse male, a causa di qualche ferita ancora presente.
Fisica era il suo punto debole e non trovava nessuna persona che lo potesse aiutare, e vedere che il maggiore era disposto a farlo, non voleva sprecare l'opportunità.
-Vieni. Spiegati bene, grazie..- mormorò, mentre sul viso di Chan si apriva un sorriso largo, entrando in stanza assieme al minore.
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𝓞𝓾𝓻 𝓓𝓻𝓮𝓪𝓶 .♔︎. 𝓜𝓲𝓷𝓢𝓾𝓷𝓰 ...𝓿𝓸𝓵𝓾𝓶𝓮 𝓣𝓦𝓞...
FanfictionSi dice che quando la propria anima gemella vi sogna, cade in un coma e quando si sveglia, non ricorda niente di voi. Avrete solo l'opportunità di creare un ricordo vostro. Questo è il sequel di "Dream War", se volete leggere questa storia dovete pr...