-Chan! Sto cercando Christopher Bahng!- esclamò Jeongin, giungendo davanti alla reception, una ragazza lo osservò. Gli occhi ricolmi di lacrime, il telefono stretto in mano, i capelli disordinati e i vestiti stropicciati. -Terzo piano, stanza numero otto.- gli sorrise, pronunciando quelle parole e vedendo il ragazzo correre subito dopo. Le gambe dolevano mentre saliva le scale, ma probabilmente non era niente in confronto al dolore del suo cuore.
Quando raggiunse il piano, la sua testa girava a destra e sinistra in cerca della stanza, finché non scorse i suoi amici seduti nella zona d'attesa, qualcuno era rannicchiato che dormiva e qualcun altro era sveglio e vigile. Gli raggiunse provo ad aprire la porta, che si rivelò chiusa. -Non puoi entrare, stanno sistemando tutte le macchine.- mormorò Hyunjin, alzando lo sguardo verso di lui.
-È tutta colpa mia.- singhiozzò, mentre scivolava contro la porta, iniziando a piangere in modo rumoroso. -Se non fossi un cazzo di fifone, ora non sarebbe qui!- le sue parole uscivano impastate, mentre due braccia si erano strette attorno al suo corpo, cullandolo. -Non darti colpe, Jeongin-ah.- la voce calma di Felix raggiunse le sue orecchie, mentre carezzava le sue braccia e i suoi capelli.
-Jeongin, perché dovresti essere un fifone? Cos'è successo?- domandò la voce di Minho, che si era chinato al suo fianco, carezzandogli il capo e facendolo sedere per terra. -Mio padre, ha minacciato di fare qualcosa a mia madre, mia sorella e Chan. Se non avessi fatto quello che voleva. Ci sta pedinando.- le parole uscirono pesanti, mentre alzava gli occhi sul maggiore.
-Ora... Hyun chiama la polizia, mandala all'indirizzo di Jeongin. Se lo sta pedinando sa che è uscito di casa e potrà fare quello che vuole.- Felix alzò lo sguardo sul ragazzo, che annuì, mentre Seungmin gli diceva dove il minore abitasse. -Tranquillo Jeongin, se non lo arrestano ora, la polizia sarà capace di pedinarlo. Tua madre e tua sorella saranno al sicuro.- la voce di Minho tornò a farsi sentire, mentre abbracciava stretto il ragazzo.
(...)
Alla centrale di polizia, cinque agenti si erano movimentati, dirigendosi verso l'indirizzo che Hyunjin aveva fornito loro, dopo aver spiegato la situazione nei minimi dettagli. E intanto il signor Yang era davanti alla porta della sua vecchia casa, la copia rubata da Jeongin nella sua mano, mentre la induceva verso la toppa.
-Papà è a casa!- la sua voce fece scorrere un brivido sulla schiena di Iseul, che sporse il capo verso la porta, notando l'uomo fermo. -Yuna, fai silenzio.- le sussurrò, prendendola lentamente in braccio. -Oh, Iseul cara!- la sua voce raggiunse la donna, che si girò ad osservarlo, poco lontano.
-Non avvicinarti.- sibilò la donna, mentre quello che era suo marito, sembrava non volerla ascoltare. -Se no?- domandò con un sorriso, mentre Iseul andava all'indietro, correndo verso le scale al piano di sopra, dirigendosi nella sua stanza e chiudendosi a chiave dentro. -Apri sta dannata porta!- urlò l'uomo, mentre sbatteva i pugni sulla superficie in legno e intanto la donna era riuscita a spingere un mobile contro essa.
-Sparisci da qui! Chiamerò la polizia!- urlò, mentre Yuna nelle sue braccia aveva iniziato a tremare. Il signor Yang dall'altra parte invece, stava cercando qualcosa per scassinare la porta e buttarla giù. Ma i suoi ragionamenti vennero fermati da delle voci estranee.
-Polizia!- urlò un officiale, mentre saliva le scale verso l'uomo, con una pistola in mano. -Signor Yang lei è sotto arresto per violenza domestica. Si arresti senza causare problemi.- l'officiale lo spinse verso il muro, bloccando i suoi movimenti e ammanettandolo.
-Controllate la donna e la bambina.- disse l'agente, spingendo l'uomo per le scale, mentre i suoi colleghi annuivano agli ordini. Di fretta raggiunsero il piano superiore, bussando alla porta. -Signora, siamo degli agenti di polizia. La vogliamo solo aiutare.- e dopo quelle parole seguì il rumore di un mobile che sfregava e in seguito la porta venne aperta. Mostrando Iseul in piedi, con Yuna in lacrime tra le sue braccia.
-Signora la preghiamo di venire con noi in centrale, abbiamo bisogno della sua testimonianza e quella dei suoi figli. Nient'altro.- le sorrise un'uomo, mentre la aiutava a scendere le scale, il suo braccio attorno alla sua vita che la accompagnava. -Va bene. Ho bisogno prima di contattare mio figlio.- disse lei, il suo sguardo puntato verso l'uscita di casa, mentre le sue braccia tenevano calma Yuna.
Il viaggio in macchina fu silenzioso, Yuna aveva preso sonno e Iseul stava fissando il paesaggio fuori dalla finestra. -Da quando va avanti questa cosa?- domandò l'uomo al volante, alzando gli occhi sullo specchio retrovisore ed incrociandoli con quelli della donna.
-Vent'anni.- rispose lei, distogliendo lo sguardo e poggiandolo su Yuna, carezzandole i capelli. -E non hai mai esposto denuncia?- domandò lui, gli occhi ora sulla strada, concentrati a guidare. -Avevo paura per i miei figli.- mormorò lei, il suono del motore era quasi più alto della sua voce.
-E per te, non avevi paura per te?- le domandò ancora, mentre girava una curva, la centrale che iniziava a farsi vedere. -No, preferirei morire per loro.- mormorò, finendo lì la conversazione. L'auto si fermò davanti alla centrale e Iseul scese, aprendo la porta.
-Mamma!- la voce di Jeongin raggiunse le sue orecchie, si girò notando il ragazzo poco più lontano da lei, con le lacrime agli occhi. Si mise a correre raggiungendola, stringendo il suo corpo tra le sue braccia. -Scusami. Scusami così tanto, dovevo essere lì con voi.- singhiozzò contro la sua spalla, mentre la donna carezzava la sua schiena.
-Jeongin, tesoro. Stiamo bene, stiamo bene.- ripeté, alzando il viso del figlio, asciugando le sue lacrime e sorridendogli. -Andrà bene d'ora in poi. Sbattiamolo in galera una volta per tutte.- mormorò lei, poggiando la sua fronte contro quella di Jeongin, che riprese a piangere in modo silenzioso.
finalmente sto signor Yang è fuori dal cazzo!!!

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𝓞𝓾𝓻 𝓓𝓻𝓮𝓪𝓶 .♔︎. 𝓜𝓲𝓷𝓢𝓾𝓷𝓰 ...𝓿𝓸𝓵𝓾𝓶𝓮 𝓣𝓦𝓞...
FanficSi dice che quando la propria anima gemella vi sogna, cade in un coma e quando si sveglia, non ricorda niente di voi. Avrete solo l'opportunità di creare un ricordo vostro. Questo è il sequel di "Dream War", se volete leggere questa storia dovete pr...