Il sole era alto nel cielo, mentre Felix riposava la sua testa contro la spalla di Changbin, facendosi baciare dal sole. Era il suo secondo giorno di sospensione e il pomeriggio lo stava spendendo con l'altro ragazzo. Stranamente quel giorno era spuntato il sole dopo pranzo e Changbin estremamente euforico aveva finito le lezioni prima, chiamando Felix nel tragitto per casa, invitandolo a passare il pomeriggio assieme.Ed ora erano lì, il braccio di Changbin attorno alla vita di Felix e la testa di quest'ultimo sulla sua spalla. Da quando si erano seduti nel balcone della stanza del maggiore, non avevano aperto bocca. Una volta ogni tanto spostavano il capo in contemporanea, incrociando lo sguardo tra di loro e arrossendo, per poi sorridersi.
-Quando torni a scuola, cosa farai?- domandò all'improvviso Changbin, riposando pure lui la sua testa sulla chioma dell'altro, che sbuffò una risata. -Picchierò di nuovo Joo Won.- disse. Il maggiore si spostò subito, incrociando il suo sguardo e osservandolo con occhi dubbiosi e sopracciglia corrugate.
-Ah, ah! Scherzo!- il minore si mise subito sulla difensiva, colpendo le mani tra di loro a modo di supplica, sorridendo al maggiore.
-Sarà meglio. Mi hai graffiato mentre cercavo di staccarti da lui. Chissà sta volta, mi mordevi.- Changbin sorrise all'altro, che preoccupato intrappolò il suo braccio tra le sue mani, iniziando ad esaminarlo.
-Merda! Scusami.- il minore notò il graffio, ancora rosso e con una leggera crosta sopra, mentre alzava gli occhi sul moro, che gli sorrise soltanto, intrappolando le sue labbra in un bacio. -Non ha fatto male, stai tranquillo.- lo strinse in un'abbraccio, facendogli sprofondare la testa contro il petto, mentre carezzava i suoi capelli morbidi.
E Felix sperò che quel contatto non sparisse, perché per quanto non volesse affezionarsi, aveva finito per farlo. L'abbandono era una paranoia che non voleva sparire dalla sua mente, anche all'età di vent'anni. Aver vissuto l'abbandono di sua madre alla tenera età, lo teneva vigile. Ricorda ancora le notti in cui si svegliava di soprassalto, uscendo dalla cameretta sua e di Rachel, andando a controllare se suo padre stesse dormeno, con loro, nella stessa casa.
Ma quando apriva la porta e notava il letto disfatto e la figura di suo padre non presente, un urlo terrorizzato lasciava le sue dolci labbra, obbligando sua sorella ad alzarsi e correre verso di lui, abbracciandolo e promettendogli che suo padre era solo andato a lavoro.
E Felix rimaneva sveglio nello stesso letto di sua sorella, finché la mattina non sentiva la serratura scattare e di corsa si dirigeva verso l'entrata di casa, scoppiando a piangere davanti al viso di suo padre, urlandogli che lo stava abbandonando. E l'uomo con un sorriso stanco entrava in casa, stringendo il suo figlio minore tra le braccia e coccolandolo fino a farlo dormire, con le lacrime secche che rimanevano sulle sue paffute guance.
-Hyung.- Felix parlò, le parole soffocate contro la felpa del maggiore, che mormorò in risposta. -Mmh?- domandò senza aprire bocca, aspettando che il minore parlasse. -Non mi abbandonerai?- domandò, alzando la testa dal suo petto, puntando lo sguardo sui suoi occhi, quelle due fontane scure che lo osservavano sempre. -Mai.- gli sorrise, prima di trascinarlo per la nuca verso di lui, facendogli soffocare le paranoie in un dolce bacio.
-E non abbandonarmi anche te.- disse Changbin, dopo aver interrotto il bacio per respirare e Felix gli sorrise, carezzandogli il viso, facendogli intendere con solo quel gesto, che sarebbe rimasto al suo fianco.
(...)
-Hyung!- l'urlo che fuggì dalla bocca di Min Joo, mentre entrava nella camera di Minho, fece spaventare il maggiore, che tracciò una lunga linea sul suo quaderno, rovinando gli appunti. Con un sospiro chiuse gli occhi mentre si girava verso suo fratello, ancora fermo alla porta della stanza.
-Cosa?- domandò, mentre osservava il minore. -Senti. Puoi dirgli di lasciarmi stare?- domandò il più piccolo, indicando il gatto di Minho che aveva incastrato le sue unghie nei pantaloni di Min Joo, facendosi trascinare per metà casa.
Il maggiore si fece fuggire una risata, mentre si alzava dal suo posto e si dirigeva verso l'altro, chinandosi all'altezza di Soonie, staccando con delicatezza le sue zampe dai pantaloni di Min Joo, prendendola poi in braccio e coccolandola. -Sei tu che devi lasciare stare i miei gattini.- gli fece la linguaccia, mentre il minore incrociava le braccia.
-Hey! Io dovevo solo darle da mangiare, ma sembra che non le sia piaciuto il mio servizio al tavolo. Quindi mi è saltata addosso! Non è colpa mia.- gonfiò le guance, girando la testa lateralmente, mentre Minho scoppiava in una risata.
-Soonie, non ti è piaciuto il servizio al tavolo?- domandò alla gatta, toccandole la punta del naso mentre lei miagolava. -Ha detto no. Ha le sue ragioni.- Minho strinse la gatta a sé, mentre suo fratello brontolava e usciva dalla stanza. Il maggiore lo seguiva continuando a punzecchiarlo, ritrovandosi nel grande open space che univa il salotto e la cucina. Jieun era ferma di fronte all'isola, che sistemava i suoi vasi di fiori.
-Tata, Minho mi sta dando fastidio!- Min Joo richiamò la donna che rise, spostando la sua attenzione sui due ragazzi, il minore con le guance gonfie che osservava Minho male e quest'ultimo stava coccolando Soonie come se fosse una piccola bambina, oscillando il suo corpo da destra a sinistra, mentre continuava a prendere in giro il minore per come avesse servito il cibo alla sua gatta.
-Minho lascialo stare sai. Vai via su, fuori da qui.- la donna si presentò alle spalle del minore, coccolando i suoi capelli, mentre Minho la osservava, mettendo su un broncio e alzando gli occhi al cielo.
E il signor Lee dal piano superiore osservava la scena, osservava come Min Joo si girasse ad osservare la sua amata moglie, regalandole il sorriso più raggioso, per poi rigirarsi verso Minho, sorridendogli e parlandogli in modo animato.
E mai avrebbe pensato, che avere una famiglia simile fosse così bello.
non attaccatemi stavo studiando per l'esame di inglese, matematica e italiano!

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𝓞𝓾𝓻 𝓓𝓻𝓮𝓪𝓶 .♔︎. 𝓜𝓲𝓷𝓢𝓾𝓷𝓰 ...𝓿𝓸𝓵𝓾𝓶𝓮 𝓣𝓦𝓞...
FanficSi dice che quando la propria anima gemella vi sogna, cade in un coma e quando si sveglia, non ricorda niente di voi. Avrete solo l'opportunità di creare un ricordo vostro. Questo è il sequel di "Dream War", se volete leggere questa storia dovete pr...