Il buio fuori si faceva man mano più fitto. Dalla finestra di Min Joo non si poteva vedere nessuna stella, gli altri palazzi comuni bloccavano la vista. Minho impugnò il telefono, che prima aveva cacciato di forza nella tasca, controllando l'orario.00:37
Era tardi, suo padre non sapeva dove fosse finito. Sbloccò il telefono, uscendo dalla stanza del fratellino, chiudendosi la porta alle spalle. La casa era in situazioni pessime, sacchi di spazzatura neri vicino all'ingresso e sul fondo del corridoio. Il pavimento era umido, il tappeto all'ingresso sporco di qualche bevanda strana versata sopra. L'aria che si respirava era fastidiosa, per non parlare di tutti i piatti in cucina che Minho vide appena ci mise piede.
Sospirò a quella vista, dirigendosi ad aprire le due finestre presenti in salotto -condiviso con la cucina- per poi osservare il divano. Vestiti casuali, sicuro di sua madre, erano sparsi lì. Calzini, magliette, pantaloni. Doveva ringraziare Dio se non aveva trovato gl'intimi o i reggiseni.
Prese tutti quei vestiti, maglia dopo maglia e pantaloni dopo pantaloni, portandoli nella camera della donna, buttandoli a capofitto sul materasso -dalle coperte completamente disfatte.
Tornò indietro, controllando se aveva lasciato qualcosa, trovando stranamente altri pantaloni, che sapeva sua madre non avrebbe indossato, erano da uomo infatti. Min Joo era troppo piccolo per indossare quelli e sinceramente il ragazzino preferiva la tuta a tutto il resto del suo armadio.
-Cosa...- mormorò prendendo l'indumento, si capiva a milioni di metri di distanza che era l'indumento di un uomo, grande anche. Strinse i denti lanciando quei pantaloni lontani dalla sua vista, quando vide un foglietto ripiegato scivolare dall'angolo delle tasche posteriori.
Non pensò neanche al fatto che non si stesse facendo i cazzi suoi, quello poteva essere un uomo qualunque che abusava di sua madre o addirittura di suo fratello. Lo prese aprendolo, rischiando anche con l'ansia di strapparlo.
'Se la prossima volta urlerai il mio nome e non quello del tuo ex marito, o devo dire ex fidanzato, non pagherai l'affitto per 10 mesi. Ma devi stare sotto di me se vuoi che capiti. Min-ki'.
Il pezzo di carta scivolò d'istinto dalle mani di Minho, volando come una foglia in pieno autunno che si staccava dall'albero, scivolando fino a raggiungere il terreno. Era incredulo a quelle frasi appena lette. Era quindi vero? Sua madre veniva abusata? O offriva di suo il suo corpo? Non lo sapeva.
Lo squillo improvviso del suo telefono lo risvegliò dal suo stato di dormiveglia improvvisa, obbligandolo a prendere il dispositivo. Non lesse il nome, semplicemente cliccò sull'icona verde per accettare la chiamata portando il telefono al suo orecchio, il respiro mozzato, aspettando che chiunque stesse dall'altra parte parlasse.
-Minho? Minho, ci sei?- domandò la voce delicata, quella che riconobbe essere della sua matrigna. -Mamma?- domandò lui in risposta, spostando il telefono dall'orecchio, per poi riportarlo al suo posto.
-Minho dove sei? Dovevi tornare quattro ore fa a casa. Se non fosse per tuo padre starei ora davanti alla stazione della polizia per esporre denuncia.- sospirò la donna. -A-ah, io... sono a casa di Min Joo. Sto bene, rimarrò qui per la notte.- spiegò il ragazzo, riprendendo a respirare normalmente.
-Oh caro, come sta?- domandò la donna, anche lei preoccupata per il fratello di Minho. Quest'ultimo non fece altro che accasciarsi sul divano. -Male mamma, davvero male. Ha pianto tutte le sue lacrime quando mi ha visto, q-quando ho suonato pensava fossi l'ahjussi che gli chiedeva di pagare l'affitto. Mamma, non posso più vederlo così.- sospirò il ragazzo, sentendo le lacrime sfocare la sua vista.
-Lo so tesoro che non puoi più vederlo così. Neanche io assieme a tuo padre sopportiamo vedere quel bambino soffrire, davvero. Aspetta ancora un po', ti prometto che sarà fuori da quella casa e potrà vivere la sua vita qui con noi, in questa casa, come una famiglia.- gli spiegò la donna, sperando che il figlio le desse ascolto. Minho mormorò un 'mmh' spento.
STAI LEGGENDO
𝓞𝓾𝓻 𝓓𝓻𝓮𝓪𝓶 .♔︎. 𝓜𝓲𝓷𝓢𝓾𝓷𝓰 ...𝓿𝓸𝓵𝓾𝓶𝓮 𝓣𝓦𝓞...
FanficSi dice che quando la propria anima gemella vi sogna, cade in un coma e quando si sveglia, non ricorda niente di voi. Avrete solo l'opportunità di creare un ricordo vostro. Questo è il sequel di "Dream War", se volete leggere questa storia dovete pr...