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Il bussare della porta, si interruppe, una volta essa venne aperta. -Chi è?- domandò la voce loquace di una ragazza, un velo nero copriva i suoi capelli, posandosi dolcemente attorno al suo collo e al suo petto, vestiti classici per la casa, non facevano risaltare la sua figura.

-Buongiorno, posso chiedere se c'è tua madre in casa?- domandò il signor Lee, mostrando il mandato della polizia per la sua investigazione. -Mama! Ti cercano!- la ragazzina urlò e poco dopo un'altra figura femminile si presentò. Indossava un lungo vestito dalle tonalità verdi scuro.

("mama" è la traduzione letterale del termine mamma, che noi arabi usiamo)

-Salve, sono l'agente e avvocato Lee. Sono qui per un'interrogatorio, riguardo la morte di suo marito.- l'uomo sorrise, mentre la donna titubante annuiva. -Si accomodi, agente Lee.- aprì maggiormente la porta, mentre il signor Lee faceva il suo ingresso.

-Cercherò di rispondere, sinceramente, a tutte le domande. In cambio, voglio che lei sia capace di sbattere in galera, chi sta minacciando a morte me e mia figlia.- la donna girò di poco la testa, mentre Dong-Min mandava giù la saliva, sentiva la gola secca.

-Minacciando? Siete sotto minaccia?- domandò, mentre girava la testa verso la minore, che indisturbata stava leggendo un libro. Le scritte "Dream War" calcate sulla copertina e scritte con una calligrafia strana, ma pur sempre leggibile.

-Da quando mio marito, ha iniziato a lavorare come tassista di quel Choi, che qualcosa mi puzza. Quella Mi-Cha... la sua ipotetica ragazza, era un serpente. Mio marito mi raccontava, che quando erano davanti casa, lei litigava sempre. Gli urlava che se non avesse tramandato l'eredità a lei e il bambino, lo avrebbe ucciso. E sembra che sia riuscita a farlo.- continuò la donna, mentre poggiava una tazza di thè davanti al signor Lee e si sedeva sul divano.

-Oltre a buttare in galera lei, voglio che tu renda giustizia a mio marito. Dopo l'incidente, la polizia non è neanche stata capace di ridare indietro a me e mia figlia, il suo corpo. Siamo sedute qua, con la sua camicia strappata e insanguinata come ricordo.- le parole della donna erano dure e si poggiavano sulla schiena di Dong-Min come massi.

-H-ho capito. Le prometto, che tornerò qui dopo la sentenza e avrò reso giustizia, a lei, sua figlia e suo marito.- mormorò, stringendo le mani e chinando la testa. -La ringrazio, agente Lee.- il tono di voce della donna ritornò classico, ma affatto soave, la sua voce rimaneva dura e autoritaria.

-Uhm... potrei parlare un attimo con sua figlia, prima di andare? Ho bisogno di maggiori informazioni.. e si sa che i ragazzini ne tengono a sufficienza!- forzò una risata, mentre la donna annuiva, alzandosi e lasciando il salotto.

-Uhm, hey. Ragazzina.- la richiamò Dong-Min, mentre la giovane spostava il suo sguardo sul libro, puntandolo sull'uomo. -Cosa?- domandò secca e il signor Lee pensava che la freddezza fosse una cosa tipica nella loro famiglia.

-Posso chiederti? Quel libro... dove l'hai preso?- domandò l'uomo, mentre apriva di poco il nodo della sua cravatta. -Perché?- domandò lei. -Uhm, mio figlio! Sì, mio figlio. Lo stava cercando da un bel po' e mi ha detto il titolo ed è esattamente questo. Sai dove lo posso comprare?- le domandò, sperando che mandasse giù quella bugia.

-Non lo vendono. L'ho trovato io. Ho una seconda stampa, se le interessa.- mormorò lei, alzandosi dal suo posto, mentre si dirigeva per il corridoio. -Allora? Suo figlio vuole sto libro?- domandò stizzita e di fretta l'uomo la seguì.

-Non ne faccia parola con nessuno, è un libro bannato da queste parti del mondo, l'ho portato quando mi sono trasferita.- continuò la giovane, mentre prendeva una copia di un libro, poggiava sulla sua scrivania. -Dica a suo figlio, di custodirlo.- sorrise la giovane, alla quale Dong-Min annuì.


-Grazie mille. Faccia un buon ritorno a casa.- e dopo quelle parole, la porta della dimora venne chiusa. Il signor Lee si rigirò tra le mani il libro, tastando la copertina ruvida. -Non ho sbagliato, vero? Minho stava parlando con i ragazzi quel giorno, e ha detto "Dream War", vero?- si domandò da solo, mentre saliva a bordo della sua auto e poggiava il libro nel sedile del passeggero.

La strada per tornare a casa era calma, niente traffico e ciò lo rese felice. Ma fu ancora più felice quando varcando l'ingresso di casa, trovò JiEun in cucina, intenta a cucinare dei muffins. -Oh, sei tornato.- sorrise la donna, mentre suo marito si avvicinava. -Mmh e noto con piacere che stai cucinando dei muffins.- le sorrise, abbracciando la sua figura da dietro.

-Giù le mani, gli sto facendo per Minho.- sorrise lei e suo marito si sentì come fulminato. -Cavolo, Minho!- urlò lui improvvisamente, mentre acchiappava il libro che aveva poggiato sul ripiano, correndo spedito al piano di sopra. 

-Minho!- aprì improvvisamente la porta, mentre il giovane saltava in aria, scivolando giù dalla sedia. -Papà!- urlò, girandosi ad osservarlo. -Scusa, scusa.- si diresse verso di lui, aiutandolo ad alzarsi. -Che succede?- gli domandò il figlio, sistemandosi i capelli.

-Guarda cos'ho trovato.- gli diede il libro.

-La scorsa volta, ti ho sentito continuare a parlare con i ragazzi, di questo libro. Ero in servizio, per quanto riguardava Mi-Cha e la figlia dell'autista, stava leggendo questo stesso libro. Mi ha dato l'unica copia.- gli spiegò, mentre Minho sbalordito osservava la copertina.

-Stiamo cercando questo libro, da quattro mesi. Papà, mi ha salvato.- il minore si gettò tra le braccia dell'uomo, abbracciandolo stretto. -Non è niente, Minho. Lo sai che ci sono sempre, per te.- gli baciò il capo, lasciando dopo pochi minuti la stanza.

(...)

La lettura del libro, iniziata da parte di Minho, s'interruppe al quarto capitolo, mentre chiudeva di forza il volume, le sue guance completamente rosse. -Questo è assurdo.- alzò il viso verso il soffitto.

Di fretta prese il cellulare, facendo partire una chiamata di gruppo, mentre aspettava che tutti rispondessero. -Hyuung, smettila di chiamare a caso!- esclamò Felix, seguito dai lamenti degli altri.

-Ho trovato il libro. Il libro che ha determinato il nostro coma e il nostro sogno.- disse il maggiore ed improvvisamente, il silenzio totale calò nella chiamata.


io continuerò ad apparire come un fungo, non vi libererete di me!!

𝓞𝓾𝓻 𝓓𝓻𝓮𝓪𝓶 .♔︎. 𝓜𝓲𝓷𝓢𝓾𝓷𝓰  ...𝓿𝓸𝓵𝓾𝓶𝓮 𝓣𝓦𝓞...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora