-Io vado.- la voce di Hyunjin si sentì davanti alla porta, mentre la apriva, senza aspettare risposta. Un mazzo di rose inglesi bianche strette nel suo braccio, mentre usciva dal portico di casa. La luna era alta nel cielo, mentre il ragazzo alzava lo sguardo, per poi riabbassarlo sul suo telefono, notando il suo riflesso con gli occhiali. Seungmin diceva che gli stavano bene. Un sorriso macchiò le sue labbra al ricordo del ragazzo, mentre si spostava tra le strade di Seoul per raggiungere casa sua.Il vento di quella serata era piacevole, mentre le voci delle persone che passeggiavano, gli facevano compagnia. Qualcuno ogni tanto poggiava lo sguardo sul suo viso, osservando la sua bellezza, qualcun altro poggiava lo sguardo sulle rose, chiedendosi chi le avrebbe ricevute quella sera.
-Con che faccia ti presenti qui, ah?! Dopo avermi abbandonato pensi pure che ti manco, cosa cazzo ti fumi?!- urlò Seungmin, osservando quello che lui definiva suo padre, seduto al tavolo. -Seungmin, per piacere...- mormorò la sua zia, cercando di calmarlo. -Per piacere niente, tata. Potevi dirmelo che qualcuno così doveva venire a casa nostra.- la sua voce si era abbassata difronte alla donna, non voleva mancarle di rispetto.
-Portami rispetto Seungmin, sono ancora tuo padre.- l'uomo si alzò, osservando il suo unico figlio, prima che si risposasse. -Tu non sei un cazzo per me. Potresti morirmi davanti in questo momento e non mi fregherebbe niente. Dopo tutto quello che hai fatto passare allo zio, che mi ha adottato perché tu eri un fifone per poter crescere tuo figlio. Dopo esserti risposato e non aver visitato la tomba della mamma, neanche in ventidue anni. Ventidue cazzo di anni!- urlò, mentre le lacrime macchiavano il suo volto.
-Non sono venuto qua per sentirmi ricordare cose che ho fatto in passato. Sono venuto per chiederti di venire con me in Francia. Mia moglie vuole conoscerti, magari ti piace la vita con lei.- parlò il signor Kim, mentre suo figlio lo osservava accigliato. -Vai al diavolo, te, tua moglie e la Francia. Sto bene qui e non ho bisogno dei tuoi soldi per vivere.- gli rispose.
-Devi venire comunque. Non puoi più vivere qui, i tuoi zii sono stanchi.- rispose l'uomo. -Non mi stancherò mai di Seungmin, fratellone. Se vuoi usarci per convincerlo, sappi che non stai riuscendo.- lo zio di Seungmin parlò, attirando l'attenzione del ragazzo su di lui.
Il giovane Hwang Hyunjin intanto era arrivato davanti alla dimora dei Kim, suonando il citofono aspettando risposta. Un attimo dopo la figura della tata di Seungmin si presentò, aprendo la porta al ragazzo. -Hyunjin.- gli sorrise, mentre le urla in salotto erano cessate. -Io esco. Vedi non presentarti qui anche domani o sei morto.- la voce di Seungmin raggiunse Hyunjin, mentre il ragazzo lo notava avvicinarsi all'ingresso ed indossare le scarpe, superando il maggiore e dirigendosi fuori casa.
-Yah Seungmin. Aspetta!- il maggiore lo aveva iniziato a seguire per le strade affollate, aspettando di vedere dove sarebbe giunto. Dopo poco si ritrovarono davanti al molo, dove avevano visto la neve scendere assieme. Seungmin si diresse verso la piattaforma in legno, sedendosi e lasciando che le sue gambe dondolassero. -Seungmin-ah.- Hyunjin lo raggiunse di corsa, fermandosi vicino a lui, per poi sedersi al suo fianco, le rose poggiate vicino.
-Pensavo che sarei stato bene, nel non vederlo. E ora si è presentato qui, parlando di portarmi in Europa, per vivere con lui. Come se io qui non stessi bene, davvero dipendo così tanto da lui?- domandò, girando la testa verso Hyunjin.
-Non dipendi da lui, ma il contrario. Ha viaggiato solo per venire qui e farti capire che lui senza di te non si sente abbastanza. Seungmin-ah, tu stai bene senza di lui, non ucciderti a causa della sua opinione.- il maggiore passò il braccio attorno alle sue spalle, attirandolo verso di sé.
Il minore trovò riposo sulla sua spalla, iniziando a piangere in modo silenzioso. -Va tutto bene. Stai bene Seungmin, non c'è bisogno di piangere per lui.- gli sussurrò all'orecchio, baciando in seguito la sua gota. Il minore sembrava aver capito il contrario, piangendo maggiormente contro la sua spalla, macchiando la sua giacca e tremando tra le sue braccia.
Voleva mettere a tacere i suoi pensieri, vietare loro di avere la meglio sulla sua mente e sul suo cuore. Ma non sapeva più come farlo, aveva tentato, mille volte di trovare modi per farli annegare, ma niente sembrava abbastanza.
-Hyunjin.- la sua voce bassa richiamò il maggiore, che gli diede segno che lo stesse ascoltando. -Baciami. Per favore.- il suo viso si alzò ad osservare quello dell'altro, mentre le sue mani stringevano la sua giaccia. -Seungmin...- mormorò il maggiore, mentre i suoi occhi si spostavano dai suoi occhi alle sue labbra.
-Per favore. Uccidi questi pensieri baciandomi, non so più come zittirli per sempre. Per favore.- altre lacrime avevano iniziato a scorrere sul suo viso, mentre il maggiore le spazzava via con pazienza.
Lentamente il suo viso si avvicinò a quello del minore, sentendo poco dopo le loro labbra fondersi. Un gusto forte di cioccolato misto ad uno di menta, gli snack preferiti dei due. Si era formata una fragranza di cioccolato alla menta, che faceva sentire i due vicini.
Le labbra si muovevano a ritmo, mordendosi e cercandosi, mentre i loro visi si spostavano, trovando la via migliore per approfondire il contatto. Le mani di Seungmin che si erano strette attorno al collo di Hyunjin, giocando con le sue collane, mentre quest'ultimo aveva poggiato le sue fredde mani contro il viso in fiamme dell'altro.
Un attimo dopo si erano separati, respirando pesantemente ed osservandosi negli occhi. -Sei splendido.- mormorò Hyunjin, giocando con i capelli del minore. Quest'ultimo non rispose, sprofondando il viso contro il suo petto, respirando la sua fragranza a fondo.
-Avrei prima preferito darti le rose, poi baciarti.- rise Hyunjin, carezzando la schiena di Seungmin, che spostò la testa verso l'orizzonte, osservando l'acqua cristallina. -Fiori?- domandò, spostando lo sguardo dietro il maggiore e scorgendo le rose bianche ed arancioni, racchiuse in un mazzo decorato. -Perché?- aggiunse, alzando il viso verso l'altro.
-Non sapevo come dimostrare quanto mi piaci, a suon di parole, quindi ho pensato ai gesti. Spero tu possa accettarle.- gli mormorò, recuperando il mazzo e porgendolo al minore.
-Mi piacciono, le rose inglesi. Ma mai quanto mi piaci te, Hyunjin.- mormorò Seungmin, incrociando i suoi occhi con il maggiore, chiudendo la loro promessa d'amore nei loro sguardi.
Per chi volesse sapere come sono fatte le rose inglesi:
credo che loro assieme ai tulipani siano i miei fiori preferiti y'all!!
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𝓞𝓾𝓻 𝓓𝓻𝓮𝓪𝓶 .♔︎. 𝓜𝓲𝓷𝓢𝓾𝓷𝓰 ...𝓿𝓸𝓵𝓾𝓶𝓮 𝓣𝓦𝓞...
FanfictionSi dice che quando la propria anima gemella vi sogna, cade in un coma e quando si sveglia, non ricorda niente di voi. Avrete solo l'opportunità di creare un ricordo vostro. Questo è il sequel di "Dream War", se volete leggere questa storia dovete pr...