Erano passati tre giorni, per tre giorni nessuno aveva sentito Jeongin. Sua madre piangeva a dirotto da tre giorni, aveva preso dei giorni di riposo dal lavoro, troppo esausta per andarci e ogni giorno lo aspettava davanti alla porta di casa.
Nell'università invece, quel giorno Chan non c'era e Jeongin, prima di andare a seguire le lezioni, si era diretto in caffetteria. E Changbin appena l'aveva notato era pronto ad urlargli di unirsi a loro, ma quando il minore lo evitò, dirigendosi ad un altro tavolo, tutti rimasero scioccati.
L'avevano seguito con lo sguardo, notandolo sedersi al fianco di una ragazza. Capelli mori e lunghi ondulati, occhi da cerbiatto e un corpo sinuoso, la ragazza si era esposta verso di lui, donandogli un bacio sulle labbra, stringendo il suo braccio.
-Jeongin è fidanzato?!- domandò scioccato Hyunjin, girando gli occhi sugli altri ragazzi che lo osservavano pure loro nello stesso modo. -La sua anima gemella... non è uno di noi?- domandò Felix, mentre tutti annuivano. -Non sembriamo stare male, però... Chan hyung!- si aggiunse Jisung alla conversazione.
Jeongin intanto osservava gli altri ragazzi, mentre il suo braccio era stretto dalle mani della ragazza, di cui non ricordava il nome. Eppure non gli piaceva quella sensazione, di dover sentire il braccio di qualcuno attorno al suo e dover proteggere quel qualcuno. Preferiva sentire qualcuno stringerlo e proteggerlo. Qualcuno come Chan.
(...)
Era giunto l'intervallo e Jeongin stava raggiungendo una delle macchinette sparse per la scuola, ma un braccio estraneo lo fermò. -Yah, cos'è sta storia?- domandò Seungmin, mentre lo bloccava, dietro di lui gli altri ragazzi lo osservavano. -Seungmin, lasciami stare.- cercò di strattonare il suo braccio, ma la presa del maggiore non sembrava voler mollare.
-Jeongin. Ci hai mollati e sei andato a sederti con una ragazza qualsiasi, che sembra pure essere la tua ragazza. Non ce l'hai presentata e sei sparito da casa tua per tre giorni.- Minho si fece avanti, osservando il viso stanco del minore.
-Lasciatemi stare, cazzo. Faccio quello che voglio.- e con un ultimo strattone, si girò e proseguì per la sua strada, lasciando i maggiori di stucco. -Qualcosa mi puzza.- mormorò Felix, osservando il minore allontanarsi sempre di più.
E dopo una giornata scolastica, tutti si stavano dirigendo fuori dall'università. -Eun, vieni con me. Devo presentarti a mia madre.- disse Jeongin con un tono di scocciatura, mentre la ragazza si sistemava i capelli, giungendo al fianco dell'altro e stringendogli il braccio.
-Andiamo!- gli sorrise, l'illuminante sul ponte del naso che spariva quando schiacciava il suo naso, mentre i suoi occhi si chiudevano lasciando che le finte ciglia si notassero. E Jeongin ci aveva provato a farsi piacere quella visuale, eppure no. Preferiva di gran lunga il taglio di capelli di Chan, il suo naso e le sue ciglia, il suo corpo tonico quando lo abbracciava. Cazzo se lo preferiva.
E senza accorgersi, era giunto davanti casa sua. La sua mano tremava mentre recuperava le chiavi, cercando di inserirle nella toppa della porta. E quando ci riuscì, sentendo il tintinnio della serratura, lo sguardo di Iseul, Yuna e Chan, si alzò allo stesso momento sulla porta.
Jeongin non fece neanche in tempo ad aprire completamente la porta, che il profumo di sua madre pervase il suo setto nasale. -Jeongin!- urlò Yuna, raggiungendo il maggiore ed aggrappandosi alla sua gamba, iniziando a singhiozzare. -Sei uno stupido. Sei sparito per tre giorni, stavo per morire!- urlò sua madre contro il suo collo, mentre suo figlio titubante, aveva portato una mano sui suoi capelli, carezzandoli.
-Stai bene? Non ti ha fermato nessuno? Hai mangiato per questi tre giorni?- domandò la donna, staccandosi dal figlio e osservando il suo corpo. -Sto bene, mamma.- le mormorò, con un sorriso debole. Chan dal fondo del salotto invece stava osservando la scena, ma il suo occhio era concentrato sulla ragazza all'ingresso, che non aveva mai notato in compagnia di Jeongin.
-Mamma, ti presento Eun. La mia r-ragazza.- mandò giù un groppo mentre pronunciava quelle parole, invece Chan sentiva il rimbombo del suo cuore rompersi nelle sue orecchie. -La tua.. ragazza?- domandò scioccata la donna, spostando lo sguardo sulla giovane.
-Ma, Jeongin. Il coma e-e la trama e...- le sue parole vennero interrotte dal figlio. -Erano tutte cazzate.- si forzò a dire, sentendo lo sguardo di Chan bruciare sulla sua pelle. Quest'ultimo prese di fretta la sua giacca, raggiungendo l'ingresso. -Iseul, ho avuto un'emergenza, devo andare. Ci vediamo.- e non diede neanche il tempo alla donna di rispondere, che era uscito, lasciando che Jeongin lo seguisse con lo sguardo.
Sentiva le lacrime spingere, mentre saliva sulla sua auto, accendendola di fretta e iniziando a guidare verso casa sua. Davvero Jeongin, dopo tutto quel tempo passato assieme e la fiducia ricevuta, aveva mandato tutto al diavolo. Sparendo per tre giorni per poi tornare con una ragazza. E Chan per lui cos'era? Un'estraneo? Una persona di passaggio? Perché se fosse stato, il maggiore non lo sopportava e sentiva che sarebbe scoppiato.
Chan si fidava di lui, aveva un angolo del suo cuore dedicato a lui, dedicato ai suoi occhi sottili che sparivano quando sorrideva. Dedicato alla sua risata, al suo profumo, al suo sorriso, alla sua schiettezza e al suo affetto per sua madre e sua sorella. Eppure davvero Chan non aveva neanche conquistato un pezzo del suo cuore?
Aveva guidato di fretta e pensava che la polizia lo avrebbe fermato, ma stranamente giunse vivo, fisicamente, a casa. Mentalmente era morto, si era prosciugato e niente l'avrebbe riportato in vita. Aveva percorso di fretta le scale, giungendo alla porta di casa sua, aprendola di fretta e sbattendola alle sue spalle.
Era andato nella sua stanza, chiudendosi dentro e buttandosi di peso sul letto. Le lacrime avevano iniziato a scorrere, macchiando il suo viso, mentre sentiva le palpebre pesanti. Il cuore spezzato provocava ciò? Lacrime a profusione e sonno? Sentiva che poteva dormire e non risvegliarsi più... e forse lo fece.
oh oh...!
chissà cosa succederà!
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𝓞𝓾𝓻 𝓓𝓻𝓮𝓪𝓶 .♔︎. 𝓜𝓲𝓷𝓢𝓾𝓷𝓰 ...𝓿𝓸𝓵𝓾𝓶𝓮 𝓣𝓦𝓞...
FanfictionSi dice che quando la propria anima gemella vi sogna, cade in un coma e quando si sveglia, non ricorda niente di voi. Avrete solo l'opportunità di creare un ricordo vostro. Questo è il sequel di "Dream War", se volete leggere questa storia dovete pr...