044

87 12 28
                                    




Il sonno aveva destato l'attenzione di Jeongin, che con un sospiro, aprì lentamente gli occhi. Gli doleva tutto il corpo, ma un tocco leggero sembrava star risolvendo tutto. Un gemito di dolore lasciò le sue labbra, mentre il tocco soave di prima, spariva.

-Sei sveglio...- mormorò una voce, che il minore avrebbe riconosciuto tra altre mille. I suoi occhi si aprirono di più, mentre si forzava ad alzarsi a sedere. -Jeongin, stai fermo, sei pieno di lividi.- Chan lo bloccò contro il letto, spostandogli i capelli.

-Mamma... dov'è?- domandò, mentre il fiato faticava a passare per la sua gola. -Sta bene, sta dormendo di là, anche Yuna sta bene. Tuo padre è uscito, non tornerà per un po' di tempo. Riposati.- gli carezzò il volto, mentre il minore sospirava.

-Sto bene, fammi vedere la mamma.- cercò di alzarsi, ma il maggiore non sembrava dell'idea di lasciarlo in pace. -No. Non ti alzi da qui, fino a quando le tue ferite non si cureranno.- strinse le sue mani sulle sue braccia.

-Chan! Lasciami! Non me ne frega niente, lasciami! Voglio vedere se la mamma sta bene!- urlò, mentre le lacrime iniziarono a sgorgare dai suoi occhi. Il maggiore lo abbracciò, facendogli poggiare la testa contro la sua spalla. -Jeongin ti supplico, riposa. Tua madre e Yuna non vanno da nessuna parte, stanno bene. Tu invece, non stai bene. Non ti avessi aiutato in tempo, avresti un danno celebrale, riposati.- gli carezzò i capelli, mentre l'altra mano passava su e giù per la sua schiena, ancora nuda.

Il minore non smetteva di piangere tremando tra le braccia del maggiore, che cercava di infondergli calore. -Va tutto bene. Va tutto bene, Jeongin.- gli disse, lasciandogli un dolce bacio tra la folta chioma mora. E con quelle parole, si distese sul letto, stringendo il corpo del minore tra le sue braccia, non smettendo di consolarlo.

(...)

-Sta dormendo?- domandò la donna, mentre Chan le poggiava davanti una tazza di thé caldo. -Sì, ha tremato per un bel po' e si è riaperta una delle ferite sullo stomaco, ma sta bene.- le sorrise, sedendosi davanti a lei, nel salotto.

-Sto per dare di matto.- sbuffò la donna, mentre il più giovane la osservava. -Se vuole...può fare una richiesta di divorzio. O una denuncia.- le suggerì Chan, affondando nella poltrona del salotto.

-Mi potrebbero strappare Yuna dalle mani. E anche Jeongin.- mormorò la donna, lo sguardo perso sul bicchiere, mentre il tintinnio del cucchiaio che mescolava, non smetteva. -Non per forza... la legge è cambiata.- le rispose lui. -Le ricordo che sono traduttore in uno studio legale, so in che verso vanno le leggi. Se dovesse esporre denuncia per violenza domestica e danni fisici e mentali, avrebbe l'appoggio della polizia. La legge è cambiata rispetto a qualche anno fa, in cui dicevano che avrebbero portato via i bambini ai genitori.- le spiegò, mentre la donna alzava gli occhi sul suo viso.

-Se vuole le trovo io un avvocato che la aiuterà nella causa. Se fosse per me però... le consiglierei di esporre denuncia, riceverà un risarcimento danni e non vedrebbe suo marito, in quanto verrebbe chiuso in prigione. Se dovesse invece spingere un divorzio, non avrebbe indietro niente dei suoi soldi, che siano i soldi per le sue cure o per Yuna e suo... quel figlio di puttana, sarebbe a piede libero. - continuò il minore, bevendo un sorso del thé.

-Ti ringrazio Chan, stai facendo veramente tanto per noi.- gli sorrise la donna, mentre l'altro arrossiva. -Vado a controllare Yuna e Jeongin.- mormorò, alzandosi di fretta e salendo al piano superiore.

Con calma il maggiore spinse la porta della stanza di Jeongin, notando la figura del ragazzo, non più sul letto, ma seduta a terra difronte alla portafinestra. -Jeongin...- lo richiamò e il minore si girò ad osservarlo, la benda sulla sua testa e un cerotto sullo zigomo.

Il maggiore si avvicinò all'altro, prendendo posto al suo fianco per terra. -Non ti piace il letto? Prenderai freddo qui.- gli sorrise, mentre le loro spalle venivano in contatto. -Perché l'hai fatto?- domandò il minore, riferito a quell'improvvisa apparenza del maggiore in casa sua.

-Yuna mi aveva chiamato, con il tuo telefono. Era terrorizzata e piangeva a dirotto, non potevo lasciare tutto così. Dalla prima volta in cui ero venuto e avevo notato che quel bastardo, urlava in faccia in tua madre, che sapevo qualcosa sarebbe successa.- rispose il maggiore, lo sguardo perso sulle nuvole fuori.

-Non significa niente, non avresti dovuto farti coinvolgere.- rispose secco Jeongin.

-Se non fossi intervenuto, tu ora saresti morto. E tua madre anche, quel figlio di puttana non sembrava avere pietà, era pronto a fare a botte pure con me.- il maggiore finalmente girò la sua figura verso l'altro.

-Hyung, smettila. Non sai in che guai finiresti.- la voce di Jeongin era gravata.

-Non succederebbe niente.- rispose il maggiore.

-Sì invece!- urlò improvvisamente il minore, mentre con le mani tremanti stringeva il colletto della maglia del maggiore. -Quando la smetterai di comportarti così? Come se ogni disgrazia nel mondo colpisce anche te? Ah?!- urlò, mentre stringeva il tessuto tanto da stropicciarlo.

-Vuoi farti uccidere da lui? Perché ne sarebbe capace!- spinse il maggiore contro il muro, salendo a cavalcioni sul suo corpo. -Quando capirai, che devi sparire dalla mia vita!- urlò il minore, le lacrime che avevano iniziato ad attraversare il suo viso, mentre lentamente venivano ingerite dalle sue labbra.

-Non lo farò. Potrai respingermi, ma non voglio lasciare il tuo fianco.- finalmente il maggiore parlò, osservando il viso di Jeongin. -L'ho promesso.- mormorò infine.

-Non me ne frega niente, delle promesse. Allontanati dalla mia vita o mi dovrò allontanare io.- le labbra del minore tremavano, mentre pronunciava quelle parole.

-Jeongin... ti supplico.- il maggiore continuava a muovere le pupille, in cerca dello sguardo le minore, che sembrava evitarlo, come il fuoco eviterebbe l'acqua.

-Lascia che rimanga con te almeno oggi e da domani, non ti rivolgerò la parola. Però non allontanarti.- le sue braccia andarono a poggiarsi sulla vita del minore, ancora nuda, stringendola. Con lentezza accompagnò il corpo del minore contro il suo, facendolo riposare.

-Starai bene. Staremo bene, voglio solo che tu ti fida.- mormorò il maggiore, prima di sentire il fiato dell'altro pesante contro il suo collo.



Jeongin sta dando di matto😭

Comunque volevo regalarvi una nota, su come nel primo volume, Jeongin odiava Chan, perché non è rimasto al suo fianco, invece ora, Jeongin odia Chan perché vuole rimanere al suo fianco. Che cosa carina aww, bene io torno a scrive danni su danni

𝓞𝓾𝓻 𝓓𝓻𝓮𝓪𝓶 .♔︎. 𝓜𝓲𝓷𝓢𝓾𝓷𝓰  ...𝓿𝓸𝓵𝓾𝓶𝓮 𝓣𝓦𝓞...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora