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Le prime lezioni dell'anno erano finite e ormai tutti gli studenti erano fuori dal complesso scolastico, chi aspettando i propri amici, chi il proprio amante o la propria e chi in attesa che i suoi genitori passino a prenderlo.

[io nessuna di queste opzioni, infatti dormo dentro la scuola]

-Jeongin-ah!- Seungmin iniziò a saltare sul posto, alzando il braccio e attirando l'attenzione del minore, che dopo averlo notato, con una corsa impacciata e un sorriso sul volto lo raggiunse.

-Seungmin hyung, cosa ci fai qui?- domandò, le ditine delle mani che stringevano le bretelle dello zaino nero.

-Ti accompagno a casa?- ripropose la domanda con fare ovvio, facendo sorridere il minore. -Va bene, andiamo su!- e iniziò così felice a trascinare il maggiore che cercava di salvare i suoi occhiali dal cadere e rompersi.

-Jeongin rallenta! Mi cadono gli occhiali!- iniziò a ridere seguendo il minore che rallentò il passo, il suo braccio incastrato con quello del maggiore. -Jeongin, posso farti una domanda?- Seungmin ruppe quel silenzio che si era creato nell'aria mentre camminavano.

L'altro annuì, continuando a guardare davanti a sé, mentre giocava con le sue labbra, facendo movimenti strani e ogni tanto dei versi strani. -È successo qualcosa, con Chan hyung?- quella domanda bruciava la lingua di Seungmin da un bel po' e averla fatta gli tolse un peso enorme.

-C-chan hyung? No, n-niente.- aveva balbettato, grattandosi il capo con la mano libera, per poi tirarsi uno schiaffetto sul viso.

-Hey! Non devi prenderti a schiaffi per aver balbettato.- rise Seungmin, massaggiandogli con la mano il punto colpito. -Comunque davvero, avete litigato o ti ha messo a disagio? Sarà anche grande ma posso- - le sue parole vennero fermate dal minore che urlò in modo poco virile, fermando il loro cammino.

-No, no e no! Niente di tutto questo, Chan è gentile solo... niente. Sarà una mia paranoia, andiamo.- il minore trascinò l'altro per il polso, continuando a camminare velocemente.

E intanto dall'altra parte della scuola, Hyunjin e Cristopher erano seduti in un piccolo bar a parlare di Jeongin.

-Seriamente? Sembro così spaventoso?- domandò Bang Chan, prendendo sotto mano il telefono, osservando il suo riflesso per poi chiudere gli occhi e sbuffare.

-Cosa vai dicendo, deficiente. Sì hai delle spalle larghe 55 cm, ma non sei mostruoso quanto Changbin.- rise Hyunjin, al ricordo del ragazzo vestito completamente di nero che girava per i corridoi scolastici.

-Non sei per niente d'aiuto.- gli fece il verso, mentre l'altro rideva di gusto.

-Non preoccuparti più di tanto. Se non volesse parlarti basta che un giorno lo rapisci e lo obblighi a spiegarti perché ti evita.- fece spallucce, sorseggiando la cioccolata.

-Se ti serve aiuto io prendo in ostaggio Seungmin. Quei due stanno sempre assieme.- sorrise, ricevendo in cambio un sospiro pesante.

-Non credi che debba parlargli?- domandò nuovamente, facendo alzare gli occhi al minore, che sorseggiando ancora la sua bevanda si decise a rispondere.

-Lasciagli del tempo, Chan hyung. Jeongin è il più piccolo tra noi tutti e otto, riesce appena a parlare con me che sono poco più grande di lui, tu lo superi di quattro anni. Quando lo vedrai più sciolto prova a parlarci.- gli spiegò, muovendo il suo bicchiere alto in vetro.

-Va bene, va bene. Non ti ho mai sentito parlare così seriamente, manco quando eravamo in ospedale. Ora vado per una richiesta di babysitter. - sbuffò ridendo, ricevendo in cambio una linguaccia.

...

-Sono a casa.- la voce energica di Jeongin, appena superato il portico, divenne stanca e forzata.

𝓞𝓾𝓻 𝓓𝓻𝓮𝓪𝓶 .♔︎. 𝓜𝓲𝓷𝓢𝓾𝓷𝓰  ...𝓿𝓸𝓵𝓾𝓶𝓮 𝓣𝓦𝓞...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora