-Niente da fare?- domandò Minho, che si rigirava sulla sedia dello studio di suo padre, i piedi rilassati e la testa buttata all'indietro mentre aspettava novità.
-Per ora no, Minho. Gli avvocati che ho contattato non hanno modo di studiare bene la causa. Gli abusi non sono mai stati notati, come neanche è stato associato il cognome del fidanzato al figlio. La ex suocera ha detto anche che voleva far passare i fondi nella sua banca, ma non ci sono documenti che lo confermano.- spiegò il padre, fogli di qualsiasi tipo e dimensione che scivolavano dalle sue mani, poggiandosi sul tappeto, sul pavimento o sulla scrivania.
-Io... io ho veramente qualcosa.- mormorò il ragazzo tirando fuori il telefono dalla tasca dei propri jeans. -Mi sono fatto registrare una chiamata da Beomgyu, lo conosci, il medico. Ero andato a far visita a Min Joo. Sarà utile?- domandò tirando fuori dall'archivio quella che è stata la registrazione di qualche settimana fa.
-Minho, cosa hai fatto.- lo osservò torvo il maggiore, chinando il capo all'indietro, tirando con le mani qualche ciocca di capelli mori. -Papà! Lo sto facendo per Min Joo, per te, per la mamma e per me. Non voglio che quel ragazzino continui a vivere una vita degna di discarica, crescerà e si ritroverà a pagare debiti fin dal primo lavoro che avrà. Questa via che ho usato è legale, una registrazione non è un reato, anzi, aggiunge prove concrete per noi. Capiscimi, ti prego.- mostrò il telefono con lo schermo che metteva in mostra una registrazione di quasi cinque minuti.
-Mandamela.- si arrese il signor Lee, sorridendo poco dopo nel vedere il viso del figlio essere dipinto da uno splendido sorriso, mentre quei profondi occhi color cioccolato si stringevano in due mezzelune.
-Grazie!- urlò il minore alzandosi dalla sedia e inchinandosi numerose volte. -Smettila, moccioso. Lo faccio anche per me e tua madre, ci tiene a quel ragazzino più della sua pasticceria.- sorrise l'uomo, riprendendo una pila di fogli e riponendola sullo scaffale dietro di sé.
Minho scaltro com'era marciò piano verso la porta per poi canticchiare qualcosa come "Ah, l'amore! Rende pazzi!" iniziando a correre velocemente verso la sua stanza. Le sue rumorose ciabatte di Spider-Man erano l'unico rumore costante in casa.
...
La sera in men che non si dica era giunta, la città di Seoul era stata coperta dalle nubi della notte, e la famiglia Lee era riunita in salotto.
-Tra due giorni è il compleanno di Min Joo. Che gli hai organizzato?- domandò la madre di Minho a quest'ultimo, mentre invano cercava di strappare il telecomando dalle mani del marito, che ancora non voleva staccare gli occhi dal notiziario.
-La mattina farò colazione con lui, qui a casa. E poi lo porterò alla pista di pattinaggio in centro, il proprietario è amico di Jisung e ci ha permesso di andarci senza pagare.- spiegò rigirando il cucchiaio dentro il suo yogurt.
-Oh, Jisung? Intendi quel ragazzo carino con le guance bellissime?- domandò la donna, spostando i capelli corti all'indietro, quando la sua impresa di prendere il telecomando giunse alla fine.
-Sì -rise Minho- il ragazzo con quelle guance bellissime. Ha comprato il regalo per Min Joo e mi ha obbligato a pagare le cose essenziali per la festa. È un genio indiscusso, mi ha consigliato qualsiasi posto dove andare a festeggiare.- sorrise al ricordo di Jisung concentrato a raccogliere le palline di tapioca dal bicchiere di bubble tea mentre consigliava posti in cui fosse possibile festeggiare.
-Aspetta! Verrà a fare la colazione qui da noi?! Qua?!- urlò la donna scioccata alzandosi di fretta dalla poltrona, raccattando un vecchio taccuino e una penna dalla vetrina, sedendosi accanto al figlio.
-Allora! Cosa gli piace mangiare la mattina? Pancake? Tradizionale? Americano? Italiano?- domandò rigirando la biro tra le dita aspettando che Minho le fornisse i dettagli che Min Joo avrebbe preferito per la colazione.
Al minore di casa non venne altro da fare se non sorridere con le lacrime agli occhi. Ancora ringraziava il fatto che suo padre avesse sposato una donna come Jieun. C'è stata per tutti e due da quando la madre di Minho aveva deciso di abbandonarlo all'età di 15 anni.
Ha sempre trattato Minho come figlio del suo stesso sangue da quando si era trasferito con suo padre. Ricorda ancora che gli aveva preparato una stanza sua, ricolma di videogiochi e libri, un bagno caldo e la sera gli aveva ordinato del Mc per vederlo sorridere.
-Mamma, grazie.- le sorrise abbracciandola e affondando il viso nell'incavo del suo collo, mentre quelle poche lacrime uscite gli solleticavano il viso.
-Smettila di piangere che tua madre ha la lacrima facile. Tesoro digli di smetterla che finiamo a guardare qualche drama e piangere!- urlò la donna al marito che non faceva altro che ridere.
-La smetto, la smetto. Non voglio che i miei bambini si mettano a piangere con me.- sorrise asciugandosi le lacrime, mentre suo padre mormorava qualcosa come "I suoi figli non saranno mica i gatti, vero?".
-Forza! Vediamo di preparare un compleanno indimenticabile per Min Joo.- si alzò sua madre carezzando la guancia di Minho che anche lui si alzò di fretta, correndo in cucina e vedendo quali pietanze avrebbero preparato la mattina di quel giorno.
I'M THE CHARMER
CHARMER CHARMER CHARMER
ok basta sta canzone mi è entrata in testa da tipo 5 mesi
come state?<3 scusate il capitolo con troppo di passaggio
MUAHAHAH IL PROSSIMO CAPITOLO.
il fatidico capitolo del compleanno.
andate a fare il question and answer su Dream War. subito. voglio socializzare con voi.
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𝓞𝓾𝓻 𝓓𝓻𝓮𝓪𝓶 .♔︎. 𝓜𝓲𝓷𝓢𝓾𝓷𝓰 ...𝓿𝓸𝓵𝓾𝓶𝓮 𝓣𝓦𝓞...
FanfictionSi dice che quando la propria anima gemella vi sogna, cade in un coma e quando si sveglia, non ricorda niente di voi. Avrete solo l'opportunità di creare un ricordo vostro. Questo è il sequel di "Dream War", se volete leggere questa storia dovete pr...