-Ed è così che sono scappato da casa.- spiegò Min Joo, mentre si toglieva i pattini e Jisung lo osservava.-Ci scommetto il tuo paio di pattini, che Minho ha fatto la stessa cosa da piccolo. Yah! Brutto criminale! Avrai fatto prendere paura ai tuoi genitori e a Minho!- lo sgridò Jisung, mentre il minore lo osservava torvo.
-Non dire così, a Minho Hyung non credo importi.- sorrise in modo amaro il minore dei due, mentre l'altro lo osservava. -Min Joo, ascoltami.- Jisung si alzò dal suo posto, chinandosi in seguito davanti al minore e stringendogli le mani.
-Potrebbe non fregare a tutto il mondo di te, ma ti assicuro, che da quello che ho visto, Minho darebbe la vita per vederti sorridente e felice, credimi.- sorrise e quel sorriso si allargò quando Min Joo gli saltò addosso, abbracciandolo stretto e piangendo quelle lacrime di frustrazione sulla sua spalla.
-Andiamo ora, vuoi tornare a casa?- gli domandò Jisung, carezzandogli dolcemente la schiena, alla quale l'altro annuì.
-A casa di Minho Hyung, però.- spostò la testa, incrociando gli occhi con quelli del maggiore, che gli regalò un largo sorriso assieme ad un cenno di capo. E così cinque minuti dopo, un Jisung preoccupato e un Min Joo pimpante, si stavano di dirigendo verso l'abitazione dei signori Lee.
-Jisung Hyung, a te piace mio fratello?- domandò d'un tratto Min Joo, mentre giocava con la borsa che conteneva la sua divisa di pattinaggio e i pattini. A Jisung si bloccò il fiato in gola, ma continuò a camminare, mente un sorriso sghembo cresceva sul viso dolce del minore.
-I-in che senso, mi piace?- domandò Jisung, la gola gli si era seccata e faticava a mandare giù la saliva.
-Come amico! Come sennò? Come ragazzo?!- domandò Min Joo, con una punta di ovvietà, che era intento a metterci in quella frase. I comportamenti di suo fratello e Jisung erano strani, non che quelli del resto dei sei ragazzi fossero normali.
-Oh, beh, sì hai ragione. Mi piace, come amico.- rispose il maggiore, con fare ovvio. Dopo quella frase i due non parlarono, tornarono a casa in religioso silenzio, ma che non gli faceva soffocare.
-Siamo arrivati!- sospirò felice Min Joo, avvistando la porta d'ingresso della villetta.
Jisung, che era dietro di lui, suonò il campanello, in attesa che qualcuno aprisse. E pochi attimi dopo, la porta in abete della dimora Lee venne aperta, dalla figura di Minho. Quest'ultimo appena notò Jisung sorrise, anche se le lacrime si confondevano assieme a quell'espressione. Ma il suo sorriso si spense quando notò Min Joo accanto al ragazzo.
-Minho Hyung...- mormorò quest'ultimo, aprendo le braccia, in segno di un abbraccio. E il maggiore lo accontentò subito, si chinò e lo abbracciò stretto, seppellendo il viso nell'incavo del suo collo.
-Hyung...scusami.- il minore aveva iniziato a singhiozzare, stringendosi all'altro.
-Non chiedermi scusa. Sei qua ora, sano e salvo.- gli carezzò la chioma, stampando un bacio tra i fili bruni che creavano i suoi capelli lisci.
Min Joo quando sciolse l'abbraccio, notò altre quattro paia di occhi puntati sulla sua figura, due appartenenti a sua madre e gli altri due a Jieun.
Quest'ultima gli sorrise dallo stipite della porta e il minore neanche osservò il viso di sua madre, diretto corse dalla matrigna di suo fratello, legando le sue esili braccia attorno alla sua vita e abbracciandola stretto.
Tutti erano interdetti, Minho girava lo sguardo dalla sua matrigna a sua madre, osservando le reazioni di entrambe. La prima era ferma, osservava anche lei di sottecchi la reazione di Mi-Cha, ma per non farci rimanere male il bimbo che la stava stringendo, gli coccolò il capo. Mi-Cha invece, aveva gli occhi spenti, osservava la scena e suo figlio maggiore poté notare come le sue unghie avessero stretto il lembo della giacca.
Il minore quando si staccò dalla donna, le regalò un largo sorriso, che venne ricambiato. Min Joo voleva rimanere con Jieun, con Minho, con il suo vero padre. Non voleva portare un cognome non suo, non voleva mentire e nascondere tutto di sé.
Voleva essere libero come lo era quando entrava nella pista di pattinaggio con i suoi fidati pattini ai piedi. Slittare da un angolo all'altro, senza aver paura che qualche deformazione del ghiaccio lo porti ad inciampare.
Il suo sguardo vispo come quello di Minho, girò fino a raggiungere gli occhi della madre, che con sguardo spento, ma un sorriso in volto, lo osservava.
-Min Joo... -gli mormorò- ...ero così preoccupata, non ti ho visto in camera e ho pensato che il peggio ti fosse accaduto.- continuò.
Il minore era interdetto, non sapeva se doveva fidarsi di quelle parole o meno, perché cazzo! Quante menzogne gli aveva raccontato sua madre? Così tante, che le dita delle sue mani non sarebbero bastate a contarle.
Con lo sguardo sospetto girò gli occhi verso Minho, che con un sorriso in volto, gli annuì. Come a spronarlo, che quella volta poteva fidarsi. E lo fece, titubante raggiunse la donna, che abbassandosi al suo livello aprì le braccia, inglobando il figlio tra esse.
-Non fare mai più una cosa del genere, o te ne pentirai.- sibilò la donna vicino all'orecchio del giovane, che si congelò, annuendo lentamente quando la donna sciolse la presa e lo osservò negli occhi con uno sguardo affilato, carezzandogli la guancia e facendo tremare Min Joo.
Jisung sulla soglia della porta, venne trascinato dentro da Minho, che gli sorrise.
-Dovremmo andare a casa, Min Joo. Non hai ancora fatto i compiti.- recitò sua madre, stringendo la sua mano attorno al polso del figlio, che con un groppo in gola annuì.
-Vi accompagno.- intervenne Minho, già pronto a mettersi la giacca ed uscire per accompagnare sua madre e suo fratello a casa.
-N-no, Hyung. Non serve... rimani a casa a studiare.- disse Min Joo, il fiato pesante e la paura negli occhi, in più la presa di sua madre insistente non aiutava a calmarlo.
-Sicuro?- gli domandò il maggiore, avvicinandosi a lui, chinandosi alla sua altezza e carezzandogli i capelli.
-S-sicurissimo!- esclamò forse con troppa enfasi e a Jisung sembrava una messa in scena quella del bambino. Che salutando un'ultima volta i presenti, uscì di casa con sua madre accanto.
-Non mi convince.- recitarono assieme Minho e Jisung, alzando lo sguardo e osservandosi.
Qualcosa sarebbe accaduto ed entrambi non sapevano come affrontarlo.
Dio santo quando arrivano i capitoli succosi╰(‵□′)╯
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𝓞𝓾𝓻 𝓓𝓻𝓮𝓪𝓶 .♔︎. 𝓜𝓲𝓷𝓢𝓾𝓷𝓰 ...𝓿𝓸𝓵𝓾𝓶𝓮 𝓣𝓦𝓞...
FanfictionSi dice che quando la propria anima gemella vi sogna, cade in un coma e quando si sveglia, non ricorda niente di voi. Avrete solo l'opportunità di creare un ricordo vostro. Questo è il sequel di "Dream War", se volete leggere questa storia dovete pr...