-Jisung, non puoi non parlare a Minho per il resto della vita...- mormorò Jeongin, seduto al suo fianco nella caffetteria scolastica, mentre il maggiore con le guance gonfie mangiava il suo toast.-Sì che poffo...- si ingozzò maggiormente. -Ti ha faffo un torfo Jeongin!- parlò con la bocca piena, sputacchiando briciole mentre il minore lo osservava disgustato.
-Sai quanto me ne frega, si è già scusato con me. Ora dovete scusarvi tu e lui. Dannazione smettila di sputacchiare cibo!- lo sgridò, rimuovendo un fazzoletto dal porta tovaglioli situato sul tavolo, passandolo al maggiore che lo ringraziò.
-Hmm, anche se ti ha chiesto scusa, deve imparare una lezione. Non gira tutto intorno a lui! Io l'avevo notato che sembrava vanitoso quella volta al Luna Park.- bofonchiò, mentre il minore alzava la testa.
-Chi è vanitoso?- domandò una voce e Jisung come scosso si girò, notando Minho alle sue spalle, che con le braccia conserte lo osservava.
Di fretta si mise tutto il toast in bocca, iniziando a masticarlo con forza. -Neffuno!- urlò, sputacchiando altre briciole e Jeongin si sorprese di come Minho non lo avesse già sgridato per star mangiando così.
-Yah! Jisung!- il maggiore si sentiva in colpa, per aver dato la visuale di un sé vanitoso davanti a Jisung, ma il minore che lo evitava lo urtava da morire. -Cofa vuoi!- rispose l'altro, masticando maggiormente il suo toast, che non ne sapeva di andare giù.
-Intanto, mastica quel benedetto toast. E devo parlarti.- alzò il mento, mentre il minore masticava maggiormente, mandando giù a pezzi il suo toast. E dopo intensi sguardi scambiati tra i due, il minore parlò: -Cosa.- e Minho osservò prima lui e poi Jeongin alle sue spalle, che mimò con le labbra: "Portalo via." e il maggiore gli sorrise.
-Non parliamo qua, vieni.- e con quelle parole lo prese per il polso, facendolo alzare dalla panchina, mentre Jeongin li salutava. -No, hey! Ma io non voglio parlare da qualche altra parte!-si dimenò il minore, osservand torvo l'altro. -Seguimi e basta.- si fermò nel corridoio che collegava la caffetteria alla struttura scolastica, girandosi ad osservarlo. -No.- constatò l'altro e Minho era pronto a portarcelo di peso con lui. -Jisung ti ci porto di peso e non sarò carino.- gli strinse il polso e Jisung sbuffò, alzando gli occhi mentre mormorava qualche verso di consenso. Il maggiore sorride, controllando il suo orologio al polso e notando che mancassero trenta minuti all'inizio delle lezioni.
-Grazie.- gli disse infine, iniziando a camminare per i corridoi scolastici, mentre saliva le scale per l'ultimo piano, diretto verso la terrazza. Per i corridoi giravano pochi alunni, che sembravano però veramente interessati a dove i due stessero andando e perché si stessero tenendo per mano. E Jisung si sentì obbligato a chinare la testa, lasciando che la sua frangia coprisse parte del suo volto, non voleva finire bersagliato perché girava mano nella mano per i corridoi scolastici con il rappresentante della facoltà di aeronautica.
Alzò il capo quando sentì la brezza autunnale copirgli il viso in pieno e si trovò ad affondare il viso nella sua divisa scolastica. -Uuhh... perché in terrazza? Fa freddo.- si lamentò, mentre il vento soffiava ancora più forte. -Non ho neanche la giacca...- sbuffò, mentre i suoi capelli venivano mossi dal vento.
-Fai silenzio un attimo.- lo zittì Minho, togliendosi la sciarpa, legandola al collo del minore, mentre lo osservava negli occhi. In seguito si tolse la giacca, portandogliela sulle spalle, poggiandola con delicatezza.
-Meno freddo ora?- gli domandò, mentre si stringeva nella sua camicia, sentendo il freddo attraversarlo dal tessuto leggero, eppure preferiva tenere il corpo del minore al caldo, piuttosto che il suo. -Sì, grazie.- boffonchiò il minore, mentre aspettava che l'altro parlasse.
-Senti... mi dispiace. Per come mi sono comportato ieri, per come ho trattato Jeongin e per come ti ho risposto. Ho molte cose che mi vanno per la testa ultimamente.- sospirò, spostando lo sguardo sul panorama che offriva la vista della loro terrazza scolastica.
-Va bene...- gli mormorò Jisung, soffocando il viso dentro la sciarpa, mentre la fragranza di Versace Eros si faceva strada nel suo setto nasale. -No, non va bene. L'hai detto te, ci siamo finiti tutti e otto in questo coma e questo casino. Non ho diritto di trattarvi male solo perché ho altri problemi. Jisung, scusami.- gli sorrise in modo impercettibile, mentre il minore osservava i suoi occhi, che venivano attraversati da un lampo di luce.
Il suo sguardo, senza che lo volesse, si incupì, al ricordo del coma e del casino. Come avrebbero capito il motivo, del loro suddetto correlamento ad un libro? -Ti turba qualcosa? gli domandò Minho e Jisung alzò lo sguardo su di lui. - Stavo pensando a ciò che succederà in futuro. Quando il mistero del coma sarà risolto, dove saremo noi? Saremo vivi? Tutto questo non mi piace.- arricciò il naso, mentre lo sguardo del maggiore si addolciva.
-Finché saremo tutti qui assieme, il resto del mondo potrà andare all'inferno. Sarà egocentrica come cosa, ma credimi. Finché io, te e i nostri cari staranno bene il mondo potrebbe anche sparire sotto i nostri piedi. Viviamoci il momento, non rimaniamo ancorati a questa preoccupazione.- gli sorrise e Jisung, per la seconda volta, da quando intratteneva una conversazione con Minho, sentì un forte mal di testa, che lo portò a reggersi al braccio del maggiore.
-Yah, Jisung. Che succede?- gli domandò il maggiore, mentre gli alzava il viso per osservarlo. -N-no lo so, gira tutto..- poggiò la fronte contro la spalla del bruno. -Ti porto in infermieria.- stabilì Minho e neanche a prendere il ragazzo in braccio, che quest'ultimo svenne.
-Merda si può sapere perché svieni sempre quando ti parlo.- mormorò, mentre stringeva maggiormente il ragazzo tra le sue braccia.
Non poteva negare che Jisung pesava e che trasportarlo in braccio fino al piano terra sapeva sarebbe stata una bella impresa. Ma con una presa solida sotto le cosce del minore e una mano sulla sua schiena, riuscì a portarlo fuori dalla terrazza e farsi i tre piani verso l'infermeria. Non era mica colpa sua se gli era vietato usare l'ascensore.
Con un'ultimo sospiro, raggiunse il piano terra, mentre altri studenti erano interessati nel notare il rappresentante della facoltà di aeronautica girare con in braccio un ragazzo.
Raggiunse la porta dell'infermeria socchiusa, che aprì con il piede, mentre entrava con il corpo di Jisung ancora addosso. -Omo! Minho, cosa porti in giro ragazzini!- lo sgridò l'infermiera, che dopo essersi girata aveva notato il maggiore con Jisung in braccio.
-Noona! Non porto in giro ragazzini a caso, stavo parlando con lui ed è iniziato a stare male. Poi è svenuto.- si spiegò alla giovane, mentre poggiava Jisung con delicatezza sul letto dell'infermeria. -Non ha assunto proteine o vitamine?- domandò la ragazza, mentre girava per l'infermeria e portava una coperta a Minho, che usò per coprire il corpo del minore.
-In verità questa mattina stava mangiando un toast gigante, ci ha messo dieci minuti a masticarlo. Non è un calo di proteine o vitamine, è altro.- constatò Minho, mentre l'immagine di Jisung che masticava in modo aggressivo il suo toast compariva nella sua mente.
-Ho capito, dai vai in classe, hai tre minuti. Chiamo io qualcuno della sua sezione, che classe è, ricordi?- domandò, mentre tornava a prestare attenzione al pc. -Prima F. Chiama la ragazzina corvina, è la sua vicina di banco.- la raccomandò il maggiore, mentre con un'ultimo sguardo sul minore, lasciava la stanza.
Jisung birichino, vuole solo farsi portare in giro da Minho, ok ora ditemi, ci avete capito qualcosa di tutta la storia?😔
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𝓞𝓾𝓻 𝓓𝓻𝓮𝓪𝓶 .♔︎. 𝓜𝓲𝓷𝓢𝓾𝓷𝓰 ...𝓿𝓸𝓵𝓾𝓶𝓮 𝓣𝓦𝓞...
FanfictionSi dice che quando la propria anima gemella vi sogna, cade in un coma e quando si sveglia, non ricorda niente di voi. Avrete solo l'opportunità di creare un ricordo vostro. Questo è il sequel di "Dream War", se volete leggere questa storia dovete pr...