capitolo nove

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Alice.

Mi andai a voltare e fecero il loro ingresso, Noah, Josh è Liam.
Mi si pararono davanti bloccandomi il passaggio.

«Che cazzo ci fai qui? Come sei entrata?», ringhiò Josh senza staccare neanche per un secondo gli occhi dalla mia figura.
Il quel momento smisi perfino di respirare.

«La porta era aperta» mentii, mi sembrò l'unica soluzione in quel momento

«Non dire stronzate, è impossibile», intervenne Liam con timbro basso ma graffiato.

«Eh invece... ». Mi obbligai ad interrompermi perché mi guardavo tutti e tre dall'alto in cagnesco.

Noah mi venne incontro con fare intimidatorio, cercai di indietreggiare di un passo, ma il comodino mi bloccò.

Per un attimo mi vidi morta e sepolta in un fosso.

Istintivamente strinsi al petto la fotografia, ma lui l'afferrò saldamente e me la strappò via.
Mi paralizzati quando mi afferrò il polso; una scarica di brividi mi percorse la schiena e il suo tocco sembrò come bruciarmi la carne.
Provai a dire qualcosa ma dalla mia bocca non uscì altro che un sussurro soffocato.
Mi strattonò avvicinandomi al suo petto, dovetti alzare la testa per guardarlo in faccia.

Se non fosse stata per la paura, giurerei di aver visto del fumo uscirgli dalle orecchie e dal naso.

Non voglio morire, voglio vedere almeno mia madre vestita di bianco!

Il suo viso era talmente vicino al mio che il mio naso sfiorò il suo e un dolce profumo maschile al muschio bianco mi invase.
Trattenni il respiro quando con la mano libera afferrò il pezzo di stoffa che ricopriva il mio fianco e lo strinse nel suo pugno.

«Ti rifaccio la domanda, quindi ascoltami bene.». Sentii i battiti del cuore aumentare e le gambe iniziarono a tremare.

«Che cazzo ci fai qui dentro? Eh? Alice.» ripetette scandendo lettera per lettera.

Sono spacciata.

«Te l'ho detto. La porta era aperta», insistetti prendendo coraggio, cercai di allontanarlo spingendolo delicatamente lontano da me, ma nulla, non si muoveva di un centimetro.

«Non dire stronzate!» alzò la voce facendomi nuovamente sussultare.

Oh, al diavolo le buone maniere!

Lo spintonai decisa colpendolo alla sprovvista, perché si allontanò senza opporre resistenza.

«Puoi credermi o non credermi, non mi interessa, io ti ho risposto!» alzai la voce portandomi le braccia al petto irritata.
Josh e Liam raggiunsero il fratello; non avevano smesso neanche per un secondo di incenerirmi con lo sguardo

«Anche se la porta era aperta, non dovevi entrarci, stupida ragazzina»

Dio dammi la forza per non tirargli un pugno sul naso

«Ah sì? E dove c'è scritto? Io ormai vivo qui. Purtroppo.»

«Quindi sono libera di fare quello che voglio.
Se proprio non volevate che entrassi, allora dovevate chiuderla a chiave o semplicemente bastava dirmelo!» sbraitai oltrepassandoli.

Loro non emisero un fiato, fino a quando lui non tornò a parlare.

«Bada a come parli ragazzina»

Mi minacciò voltandosi verso di me, lo ignorai e mi diressi verso la porta.

«Bada a come parli ragazzina bla bla bla»

gli feci il verso, cosa che li lasciò senza parole.
Soddisfatta me ne andai in camera e ci rimasi per le prossime quatto ore.

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