Capitolo cinquantotto

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Alice.

Logan mi trascinò al piano di sopra, dicendo che doveva dirmi una cosa in privato.

Aprii la prima stanza che gli capitò, il bagno.
Mi fece entrare e chiuse la porta.

«Che c'è?» chiesi curiosa portandomi le braccia al petto.
Mi paralizzai quando mi si gettò addosso facendo scontrare le sue labbra alle mie.
Gli piantai le mani sul torace nel tentativo di allontanarlo, a era difficile.
Mi afferrò bruscamente per i fianchi e mi fece aderire al lavandino.

«Logan. No, fermo!». Alzai la voce cercando di allontanarlo, sentii il cuore battermi all'impazzata mentre un nodo mi stringeva la gola.
La sua mano mi percorse le cosce fino a risalire sul sedere

«Alice, per favore. Non resisto più», mi afferrò l'elastico dei jeans e mi tirò a lui. Andai a sbattere contro il suo petto e tentai ancora una volta di allontanarlo.

Niente, insisteva.

Con una mano mi strizzò il seno. La mia mano si mosse da sola e si schiantò contro la sua guancia.
Lui rimase sbigottito.

«Vattene.» ringhiai affrettandomi ad aprire la porta.

Lui sembrò realizzare l'errore appena commesso, perché sbarrò gli occhi

«Ti prego, scusami»
«Sparisci» mimai con il fiato sospeso e vedendo che da li a poco gli avrei tirato un altro schiaffo mi superò.
Gli andai dietro, assicurandomi che realmente avrebbe lasciato la casa.

«Che succede?», ci trovammo davanti Mason, che ci stava scrutando sospettoso.
La sua altezza torreggiava su Logan,, che sbarrò gli occhi quando lo vide.

«Niente.»

Mi affrettai a dire, fulminando con lo sguardo il corvino dagli occhi verdi, che ora guardava in basso.
Si affrettò a recuperare la giacca e abbandonò la casa.

Lo osservai andare via con le braccia incrociate.

Questa era la seconda volta che voleva toccarmi. E non era ubriaco.

Feci per andare in giardino, ma Mason mi afferrò bruscamente per il polso

«Che è successo lì sopra?»
«Niente... » mi scrutava attentamente con ancora il mio polso tra le mani

«Te lo giuro»

Riuscì a convincerlo e mi lasciò andare.
___

La serata aveva avuto fine e ora stavo aiutando Noah e Liam a pulire. Josh e Mason erano spariti insieme agli invitati.

Erano passate le 01:00, e stavamo crollando dal sonno.
Buttai tutti i bicchieri e staccai tutte le spine delle casse, interrompendo la musica.

Mi faceva male la testa da quanto era forte e di certo l'alcol che avevo ingerito non mi aiutava.

«Finito.»

Io e i due ragazzi collassammo sul divano sfiniti.
Mi distesi facendomi spazio tra i due che si stavano fumando una sigaretta.
Non avevo le forze per fare le scale, così mi addormentai lì.
___

Mi svegliai quando sentii bloccata sotto qualcosa.
Mi trovavo con il viso incastrato contro la felpa di Liam, che mi stringeva a lui.
Mentre Noah mi abbracciava da dietro e mi teneva bloccata sotto al suo braccio che mi circondava la vita.

I due dormivano profondamente, ma mi stavano schiacciando.
Eravamo ancora vestiti ed io indossavo ancora gli stivali.
Con lo sguardo intercettai l'orologio che segnava le

04:03

Dovevo andarmi a fare una doccia e dovevo bere, la gola mi si era seccata fino a farmi male.

«Mi state schiacciando. Noah leva quella mano da lì» sussurrai nel tentativo di liberarmi.

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