Alice.
«Come... Perché?», non riuscivo a parlare, le parole mi morivano in gola.
Era cambiato.
Era cresciuto.Dio se era alto.
I capelli lisci gli ricoprivano la fronte e con lo sguardo affilato mi perlustrava attentamente.
Non mi resi neanche conto che si era avvicinato.Feci per indietreggiare istintivamente, ma mi afferrò per il polso e mi impedì qualsiasi tipo di movimento.
Sentii il polso bruciare e una scarica di brividi mi percorse il corpo.
Il suo petto sfiorò il mio, mi sollevò il mento con l'indice e mi portò a incastrare le mie iridi nelle sue marroni.Vidi una piccola scintilla oltrepassarli.
Fece scorrere le dita sulla mia guancia che prese fuoco.Ero immobilizzata, avevo perfino dimenticato come si respirasse.
«Quanto mi sei mancata», sentii la sua voce spezzarsi in un attimo mi ritrovai con la guancia contro il suo petto.
Come se mi risvegliai dal trans, lo strinsi forte, talmente tanto da sgretolarlo quasi.Presi a singhiozzare mentre mi beavo del suo profumo.
«Sei qui...», alzai la testa per incastrare le mie iridi nelle sue.
Lui era qui.
Dopo quindici anni, lui era qui.Mi strinse forte e io feci altrettanto.
Gli presi il viso tra le mani tremanti e lo osservai con le lacrime che continuavano a bagnarmi il viso.
«Quanto sei cresciuto», tirai su con il naso mentre lui pensò ad asciugarmi le lacrime.
«Che bella che sei», sussurrò con voce rotta dalle lacrime che minacciavano di uscire.
Non smetteva di accarezzarmi, ed io sentii l'esigenza di sentire ancora il suo cuore battere.
Poggiai la guancia sul suo petto e mi strette forte a lui.«Perdonami. Ti prego, perdonami vita mia», lo senti sussurrare al mio orecchio.
Alzai lo sguardo e lo guardai con gli occhi offuscati«Per cosa?», mi accigliai appena
«Per questo», subito dopo mi afferrò per la nuca e mi spinse contro la sua mano che conteneva un fazzoletto.
Mi tappò bocca e naso.
Un odore forte mi penetrò nei polmoni, raschiandomi amaramente la gola.Tentai di dimenarmi ma fu tutto inutile, sentii piano piano la testa girare e la mente offuscarsi.
Poi il buio.
Le gambe cedettero ma ancor prima di rovinare al suolo, mi sostenne.
L'ultima cosa che sentii fu un bacio sulla tempia.
Mason.
Due giorni.
Due fottuti giorni che era sparita.
Due giorni che non chiudevo occhio.Il cellulare era costantemente spento e non c'erano tracce.
Campavo di caffè e sigarette per tenermi sveglio e la maggior parte del tempo lo passavo fuori casa.
Ora me ne stavo sul divano con la testa inclinata all'indietro mentre cercavo di zittire la mente.
Dana non si dava pace tanto da avvisare pure la polizia.Ritracciammo dei messaggi che si scambiava con un anonimo da qualche mese ormai.
Cazzo, mai una volta che me ne fossi accorto.
Qualche giorno fa trovammo anche una serie di bigliettini che le mandava e questo mi mandava ancora più in bestia.
Le ricerche stavano continuando ma sembrava essere sparita dalla circolazione.
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Il principio di tutto
ChickLitChe succederebbe se una ragazza che non sa tenere a freno la lingua, si ritrova a vivere con un ragazzo che invece gliela vorrebbe tagliare? Alice ha sempre vissuto con la mamma in California, per la precisione a San Diego; seppur tutta la sua famig...