Il principio di tutto

capitolo novanta

Mason.
4 mesi dopo...

Le facevo sulle venti chiamate al giorno e neanche a mezza aveva risposto.

Ma la capivo.

Era logico, dopo come l'avevo trattata, non potevo aspettarmi nulla di diverso.

Le avevo detto che l'avevo usata.

Da dove mi è uscito?

Ero su tutte le furie e stavo per commettere una cazzata più grave dell'altra.

Stavo per colpirla e l'avevo distrutta con mezza frase.

«Mason, mi stai ascoltando?», la voce di Debora mi risuonò nelle orecchie, ed era più fastidiosa del solito.

Spostai l'attenzione a lei, che se ne stava seduta sulle mie gambe mentre osservava Ian e Liam battibeccare mentre giocavano alla PlayStation.

«Che vuoi?», domandai spazientito.

Non faceva altro che parlare, non si zittiva mezzo secondo.

Mi rivolse uno sguardo offeso e si portò le braccia al petto, sfoderando un broncio che sul suo viso le stava che una merda.

Il broncio di Alice invece la faceva risultare ancora più bella.

Ma non c'era neanche bisogno di fare paragoni, c'era un abisso tra lei e Debora.

«Ma perché mi tratti così?», chiese corrucciando la fronte rattristita.

Dio, che due palle.

Sospirai rumorosamente

«Non ti sto trattando in nessun modo, smettila».

Era pensante, cercava sempre attenzioni, era convinta che fossi tornato da lei perché mi ero ricreduto su Alice, non sapendo che era proprio per dimenticarla che continuavo a girarle intorno.

Non sapevo neanche dove cazzo abitasse ora.
Neanche Dana lo sapeva.

Lei non si preoccupò neanche di cercarla, forse si era resa conto che era giunto il momento di lasciarla andare.

Aveva sofferto troppo ed io ci avevo messo il carico sopra.

Non me lo perdonerò mai.

«Vorrei che mi dessi più accortezze... come facevi con lei», quelle parole mi incendiarono le viscere.

La incenerii e lei si morse forte la lingua, consapevole di aver parlato troppo.

Pensa che magari Eden potesse darmi una mano nel trovarla.

Mi alzai facendola quasi cadere.
Presi le chiavi della Bugatti.

«Ci si vede»

Salutai accompagnato ad un cenno del capo, Liam e Ian e me la svignai.

«Mason, ma dove vai?», Debora mi seguii fino fuori.

La ignorai fino a quando non aprii lo sportello dell'auto e lei me lo richiuse, impedendomi di entrare.